Italia,  Puglia

Bari Vecchia, romanico pugliese e folklore

Mi sono bastate poche ore (troppo poche, per la verità!) per capire che Bari Vecchia è davvero un’esperienza da vivere! Per la verità, avrei tanto voluto poter dedicare un po’ più di tempo a questa città ma il nostro viaggio in Puglia era ormai agli sgoccioli e il volo per rientrare a casa già prenotato. Ecco quindi che mi sono dovuta accontentare solo di un piccolo “assaggio”.

Bari_Cavallo con gualdrappa: questa statua è collocata in Corso Vittorio Emanuele II, uno dei principali viali cittadini situato ai margini della Città Vecchia.  L’opera è stata realizzata nel 1985 dall’artista abruzzese Mario Ceroli, autore anche del celebre cavallo alato posto davanti alla sede RAI di Saxa Rubra a Roma. Di proprietà della Banca Popolare di Bari, la statua si trova a Bari dal 2003.
Bari_Uno scorcio delle antiche mura che, costeggiando il lungomare, separano il cuore storico della città dalla sua parte più moderna,

Bari mi ha colpita immediatamente per la sua autenticità. Varcata la soglia del suo centro storico, si è parato davanti ai miei occhi un insieme di immagini, colori, profumi e suoni difficili da dimenticare: le donne sedute davanti alla porta di casa intente a fare la pasta (le meravigliose orecchiette) in barba alla HACCP & Co. (!), il dialetto parlato stretto stretto che fa subito simpatia e riempie l’aria, gli edifici in pietra tufacea, gli stretti vicoli con i panni stesi ad asciugare…

Bari_Edifici della Città Vecchia
Bari_Folklore nella Città Vecchia
Bari_Le orecchiette “homemade” lungo le vie del centro storico

Qualcuno ha equiparato l’amore per Bari ad una “gestazione”, un lento e graduale processo di elaborazione di questo sentimento  verso una città che, a quanto pare, si imparerebbe ad apprezzare poco alla volta. Per quanto mi riguarda, invece, il centro storico di Bari ha fatto breccia nel cuore praticamente da subito grazie (soprattutto) alla sua essenza così “pittoresca”!

Bari_Uno scorcio della Città Vecchia
Bari_La Città Vecchia
Bari_Turisti a spasso per i vicoli del centro storico
Bari_Edifici nella Città Vecchia

Bari Vecchia è ipnotica, magnetica, è folklore allo stato puro e custodisce (forse ancora inconsapevolmente) un incredibile patrimonio artistico e storico.

Bari_Il Castello Normanno-Svevo

Circondato dall’antico fossato e dalla cinta difensiva di epoca aragonese, ai cui lati svettano i grandi bastioni, il Castello Normanno-Svevo è il maestoso guardiano di Bari, vera e propria porta di accesso alla Città Vecchia.

Bari_Il Castello Normanno-Svevo: dell’originale impianto federiciano restano il portale principale, il vestibolo e la loggia che si affaccia sulla corte. Il castello è a pianta trapezoidale, con una corte centrale e quattro torri angolari.

Il castello è un’imponente e massiccia costruzione del 1131 attribuita al re normanno Ruggero II di Sicilia; distrutta nel 1156 e successivamente ricostruita nel 1233 grazie all’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II, la fortezza subì numerosi cambiamenti durante l’epoca angioina e le trasformazioni proseguirono anche dopo che Ferdinando d’Aragona ebbe donato l’intero edificio alla famiglia Sforza. La rocca fu infatti ampliata e ingentilita e divenne la residenza principesca di Bona Sforza, Regina consorte di Polonia che qui morì nel 1557 (si dice) avvelenata dal suo stesso segretario su incarico di re Filippo d’Asburgo.

Bari_Il Castello Normanno-Svevo: una delle torri angolari

Dopo un lungo periodo di abbandono, nel XIX secolo la fortezza fu utilizzata come carcere prima e caserma poi. Grazie a un recente restauro, al Castello Svevo è stata restituita una nuova vita ed è oggi utilizzato come spazio espositivo e culturale.

Il centro storico di Bari è uno scrigno di meravigliose architetture! Al suo interno, accanto ai palazzi storici sorgono una trentina di chiese e lo stile dominante è quello romanico pugliese, portato nella regione dai Normanni durante il periodo delle Crociate.

Bari_Via Ruggero II Normanno. Sullo sfondo è visibile la Chiesa di Santa Chiara di Bari al cui interno sono conservati i Misteri della Vallisa ovvero le statue della Passione di Cristo. Prima dell’attuale chiesa dedicata a Santa Chiara qui sorgeva la Chiesa di Santa Maria degli Alemanni o Santa Maria Theotonicorum.

Contrariamente a quello che potrebbe pensare chi non conosce Bari, la cattedrale cittadina non è la Basilica di San Nicola bensì la Basilica Cattedrale di San Sabino: questa chiesa è considerata uno dei migliori esempi di stile romanico pugliese.

Bari_La Basilica Cattedrale di San Sabino

Costruita tra il XII ed il XIII secolo per volontà dell’Arcivescovo Rainaldo, la cattedrale fu costruita sulle rovine dell’antico duomo bizantino distrutto nel 1156 dal sovrano normanno Guglielmo I di Sicilia e, per realizzarla, furono utilizzati i materiali di spoglio provenienti da altre chiese abbattute o andate a loro volta distrutte.

Bari_La Basilica Cattedrale di San Sabino. Particolare del campanile caratterizzato da linee eleganti ed aggraziate.
Bari_La Basilica Cattedrale di San Sabino. Particolare

La facciata è estremamente semplice e pulita, suddivisa in tre parti che riproducono la sezione delle navate e anche internamente la chiesa mantiene la medesima sobrietà, risultando addirittura “nuda”: questa condizione è  dovuta al fatto che, nel tempo, la Cattedrale è stata spogliata di tutte le decorazioni barocche e riportata all’originale solennità romanica.

Bari_La Basilica Cattedrale di San Sabino. Particolare del rosone: il giorno del solstizio d’estate (il 21 giugno), verso le 17 i raggi del sole che penetrano dai 18 spicchi del rosone posto sulla facciata vanno a combaciare perfettamente con i petali della rosa che decora il pavimento della navata centrale.
Bari_La Basilica Cattedrale di San Sabino. Interno

In netto contrasto con la sobrietà dell’interno è invece la cripta settecentesca, che si contraddistingue per i bellissimi marmi policromi che rendono l’ambiente sontuoso.

Bari_La Basilica Cattedrale di San Sabino. Particolare del soffitto della cripta

Il 9 maggio 1087 giunsero a Bari le reliquie di San Nicola da Myra, trafugate da un gruppo di marinai baresi; i resti del santo vennero provvisoriamente custoditi presso un monastero benedettino in attesa di trovare un luogo adatto ad ospitarli. Fu così che venne velocemente individuata l’area precedentemente occupata dal palazzo del governatore bizantino (il catapano) che fu abbattuto e al suo posto fu costruita la Basilica di San Nicola nella cui cripta il 1 ottobre 1089 Papa Urbano I trasferì le reliquie del santo.

Bari_All’interno della Basilica di San Nicola si trova una statua dedicata al santo.

Nato nel 270 a Pàtara di Licia (Turchia), San Nicola divenne vescovo intorno al 300; molto amato dal popolo, fu imprigionato ed esiliato da Diocleziano e successivamente liberato da Costantino I. Strenuo difensore dei principi dell’ortodossia cattolica, condannò duramente l’Arianesimo. Morì a Myra (attuale Turchia meridionale) il 6 dicembre 343.

Venerato dalla Chiesa Cattolica, da quella Ortodossa e da altre confessioni cristiane, San Nicola è tra i santi più popolari del Cristianesimo: numerose sono infatti le leggende che lo riguardano e tutte raccontano dei suoi miracoli a favore dei poveri e dei derelitti e del suo essere protettore dei bambini. Non sarà quindi un caso se la sua figura ha dato origine alla tradizione di Babbo Natale…

Bari_La Basilica di San Nicola

Magistrale esempio di stile romanico pugliese, la Basilica di San Nicola fu edificata tra il 1087 ed il 1197 durante la dominazione normanna: caratterizzata da materiali sobri e linee estremamente pulite, la Basilica si erge imponente nella Città Vecchia, divisa da quest’ultima dall’Arco Angioino, e a poca distanza dal mare.

Bari_La Basilica di San Nicola. Particolare del portale, unico elemento architettonico della facciata riccamente decorato da un baldacchino.

La sua facciata è semplice e maestosa al tempo stesso ed è fiancheggiata da due torri campanarie mozze di diversa fattura. L’unico “vezzo” dell’esterno è rappresentato dal portale riccamente decorato. Internamente, la pianta è divisa in tre navate e l’estrema sobrietà dell’ambiente lascia spazio al pregiato soffitto in legno dorato intagliato e decorato con riquadri dipinti risalenti al XVII secolo.

Bari_La Basilica di San Nicola. Scorcio dell’interno
Bari_La Basilica di San Nicola. Particolare del soffitto
Bari_La Basilica di San Nicola. La navata centrale
Bari_La Basilica di San Nicola. Il ciborio è la struttura architettonica (spesso a forma di tempietto) posta al centro dell’altare dove è custodita l’ostia consacrata. Questo ciborio venne realizzato prima del 1150 ed è il più antico della Puglia.
 
Bari_La Basilica di San Nicola. Il prezioso soffitto in legno dorato crea un forte contrasto con la semplicità dell’ambiente sottostante.

Due scaloni al termine delle navate laterali conducono alla cripta sostenuta da 26 colonne: qui, sotto l’altare centrale sono custodite le reliquie di San Nicola. Non appena si scende nella cripta ci si rende conto di come i Cristiani Ortodossi (soprattutto quelli appartenenti alla Chiesa Ortodossa russa) siano particolarmente devoti a San Nicola di Myra: una delle absidi laterali è infatti destinata al solo culto ortodosso ed è piuttosto frequente incontrare donne col capo coperto dal tradizionale foulard che pregano in russo.

Bari_La Basilica di San Nicola. La cripta. La presenza di numerosi pellegrini provenienti dall’Europa Orientale è stata la naturale conseguenza della caduta dei regimi totalitari nei Paesi dell’Est.

La Basilica di San Nicola è un luogo unico, fortemente mistico: tralasciando per un momento la sua innegabile bellezza architettonica, l’unicità di questa chiesa è data soprattutto dal fatto che qui si ritrovano in preghiera fedeli appartenenti a diverse confessioni cristiane e, seppure in lingue diverse, tutti pregano lo stesso santo. Credo che, a dispetto delle analogie e delle differenze di culto, la Basilica di San Nicola sia un esempio tangibile di come “convivenza religiosa”.

Bari_La Statua bronzea di San Nicola: collocata esternamente accanto alla Chiesa di San Gregorio nel 2003, questa statua fu donata alla città da Vladimir Putin a nome di tutto il popolo russo.
Bari_Largo Abate Elia: accanto all’ingresso della Basilica di San Nicola si trova Largo Abate Elia, intitolato ad uno dei protagonisti più importanti della storia di Bari. Fu lui, infatti, a prendere in consegna le reliquie di San Nicola quando nessuno sapeva cosa farne e fu ancora lui a mettere d’accordo l’Arcivescovo e il popolo sulla destinazione delle reliquie stesse.
Bari_Il Portico dei Pellegrini: è così chiamato l’edificio che si trova di fronte della Basilica. Nel corso dell’XI secolo divenne l’abitazione dei magnati greci mentre oggi viene utilizzato per mostre e conferenze.

Salutata Bari Vecchia, percorriamo un breve tratto del lungomare (il più esteso d’Italia!) in direzione dell’aeroporto e lo sguardo si posa sul porto: l’immagine è degna di una cartolina!

Bari_Il porto

Bari è tutt’altro che una meta turistica “mordi e fuggi”: spesso, infatti, viene considerata solo il punto di partenza per andare alla scoperta del mare e dell’entroterra pugliesi. E invece Bari è decisamente molto di più, è una città autentica, pittoresca, vivace e molto ospitale

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