Belgio,  Europa

Art Nouveau, neogotico, postmodernismo e… gourmandise: Bruxelles, una capitale”trasformista”!

La città di Bruxelles è tutt’altro che uniforme o noiosa! Non solo fumetti e street art (Bruxelles, la città dei fumetti e della Street Art ) ma anche monumenti, edifici storici e palazzi moderni.

Bruxelles_Particolare della facciata di un edificio
Bruxelles_Bâtiment du Parlement Francophone Bruxellois. L’edificio, inaugurato nel 2013, è di un bianco luminoso ed è letteralmente “ingabbiato” in una rete. E’ un palazzo a basso impatto ambientale ed energeticamente molto efficiente. La realizzazione al numero 77 di Rue Lombard ha permesso di ridisegnare in chiave contemporanea un angolo della città a lungo trascurato.
Bruxelles_Particolare della facciata di un edificio
Bruxelles_Architetture

Bruxelles è una metropoli cosmopolita, giovane e dinamica: pur non essendo eccessivamente grande, soprattutto se paragonata ad altre capitali europee, la città merita senz’altro un po’ di tempo per essere visitata. Infatti, oltre a interessanti musei e bellissime architetture civili e religiose che raccontano la storia del Belgio e della sua capitale, Bruxelles offre ampi spazi verdi e soprattutto bellissimi esempi di architettura Art Nouveau e postmodernista.

Bruxelles_Particolare della facciata di un edificio in stile Art Nouveau

Limitare la conoscenza di Bruxelles alla centralissima quanto meravigliosa Grand-Place (Patrimonio UNESCO) sarebbe davvero un peccato, quindi perché non spingersi anche verso altre zone, alcune meno conosciute ma significative per il processo di “trasformazione architettonica” vissuto dalla città a partire dagli Anni Ottanta?

Bruxelles_La Grand-Place

Un primo segnale del profondo cambiamento che sarebbe cominciato di lì a qualche anno si verificò in occasione dell’Esposizione Universale del 1958 quando venne realizzato l’Atomium, la “stranezza architettonica” diventata suo malgrado il simbolo di Bruxelles a livello internazionale. Oggi l’Atomium ha forse un aspetto un po’ rétro (qualcuno potrebbe trovarlo addirittura fané) ma all’epoca della sua costruzione fu un’opera d’avanguardia tecnologica.

Bruxelles_L’Atomium ha un’altezza totale di 102 metri.

L’edizione del 1958 di Expo fu importante in quanto inserita in un quadro storico molto particolare: la Seconda Guerra Mondiale era ormai alle spalle, il mondo era sostanzialmente diviso in due blocchi, l’ONU stava muovendo i primi passi e la Comunità Europea (poi divenuta UE) era neo-nata. In questo contesto “animato” dalla fiducia nel futuro, le innovazioni tecnologiche e le scoperte scientifiche divennero le protagoniste della scena mondiale.

Bruxelles_Un particolare dell’Atomium: le sfere hanno un diametro di 18 metri e sono collegate tra di loro tramite scale. E’ possibile godere un bel panorama sbirciando attraverso gli oblò e le finestre. Le sfere ospitano diverse mostre e anche un ristorante.

Situato nella parte nord della città e facilmente raggiungibile con la metropolitana, questo bizzarro monumento dedicato al mondo delle scienze è una costruzione in acciaio che riproduce il modello di una molecola di cristallo di ferro ingrandita 165 miliardi di volte. Secondo il progetto iniziale la struttura avrebbe dovuto essere demolita al termine di Expo e, invece, al termine della manifestazione fu deciso di mantenerla in piedi.

Sempre a nord del centro cittadino si trova una zona che ben rappresenta i cambiamenti architettonici che hanno portato Bruxelles a sviluppare una propria cultura architettonica: si tratta di Place Charles Rogier, da sempre importante snodo per il trasporto pubblico e ferroviario, dove col tempo sono sorti edifici dalle linee molto interessanti.

Bruxelles_Place Charles Rogier. In questa piazza è stata realizzata un’insolita tenda da sole. Sulla sinistra, il Manhattan Center, un grattacielo alto 102 metri realizzato nel 1972 in stile modernista al cui interno si trovano la galleria commerciale Manhattan Shopping e l’Hotel Sheraton. Sullo sfondo, la Tour Rogier che con i suoi 137 metri è il quarto edificio più alto del Belgio: in realtà, il progetto originale prevedeva che l’altezza fosse di 179 metri ma alla fine l’idea venne abbandonata in quanto considerata eccessiva.

Da qui parte la Rue Neuve, la via commerciale più frequentata della città; qui sorge, tra le altre, la Tour Rogier, il grattacielo costruito tra il 2002 ed il 2006 sul sito precedentemente occupato dal Centre International Rogier demolito nel 2001. Annoverata tra le poche torri cittadine ad avere il tetto inclinato, la sua copertura è fatta interamente di vetro. Affacciati sulla piazza scintillano anche i vetri del grattacielo Manhattan Center e quelli del Covent Garden il cui nome è un chiaro omaggio agli Inglesi.

Bruxelles_Place Charles Rogier. Sulla destra è riconoscibile il Covent Garden, un edificio alto 100 metri realizzato nel 2007. E’ la sede di alcuni uffici della Direzione Generale della Ricerca e dello Sviluppo della Commissione Europea e di tre Agenzie (EASME, ERCEA e REA).
Bruxelles_Il complesso di edifici di Place Charles Rogier  (tra i quali spiccano la Tour Rogier e il Covent Garden) visti dal Jardin Botanique.

Nella parte orientale di Bruxelles sorge il Quartier Européen (Quartiere Europeo), così chiamato perché accoglie la maggior parte degli organi istituzionali dell’Unione Europea.

Bruxelles_Il Quartier Européen

In origine quest’area era occupata dal Quartier Léopold, dedicato a re Léopold I che governò il paese tra il 1831 ed il 1865: si trattava di una zona prevalentemente agricola, riqualificata e trasformata in un quartiere caratterizzato da eleganti residenze e abitato da influenti personalità. Con l’avvento della Prima Guerra Mondiale la borghesia abbandonò questa parte della città; terminato il secondo conflitto mondiale partì il progetto per la realizzazione dell’attuale quartiere. Nonostante siano in molti a non reputare particolarmente interessante questa parte di Bruxelles, dal punto di vista architettonico rappresenta senz’altro un punto di rottura con il resto della città e ben si allinea alla tendenza delle metropoli cosmopolite di creare moderni quartieri di vetro e acciaio, dando vita a curiosi giochi strutturali.

Bruxelles_Il Quartier Européen

Nell’arco di poche centinaia di metri si concentrano i principali edifici simbolo dell’UE. Il centro del quartiere è rappresentato da Rond Point Schuman dove sorge il mastodontico Palais Berlaymont, progettato dall’architetto belga Lucien De Vestele costruito tra il 1961 ed il 1968 per ospitare la sede della Commissione Europea.

Bruxelles_Il Palais Berlaymont è composto da una torre a forma di croce con 13 piani che si regge su un’ampia base alta 4 piani. L’edificio ha un’estensione complessiva di 240.000 mq. 
Bruxelles_Nel Quartier Européen, il marciapiede di fronte al Palais Berlaymont, sede della Commissione Europea, è popolato dagli “European Citizens“.
Bruxelles_ “European Citizens” è la scultura realizzata dall’artista tedesca Susanne Boerner in occasione del 60° anniversario del Trattato di Roma (col quale il 25 marzo 1957 veniva formalmente istituita la CEE): si tratta di tredici figure umane stilizzate in creta e metallo.
Bruxelles_Bâtiment Charlemagne: l’edificio è composto da tre ali di 15 piani ciascuna.

C’è poi il Bâtiment Charlemagne, un gigante di vetro e acciaio, che dal 1997 ospita il Parlamento Europeo e che i Belgi hanno ironicamente ribattezzato “Caprice des Dieux” sia per la sua forma ovale, che ricorderebbe quella del celebre formaggio, sia per i costi esorbitanti legati alla sua realizzazione. Un vero “capriccio degli dèi”… 

Segue il Bâtiment Europa, la sede del Consiglio Europeo: progettato dal belga Philippe Samyn and Partners, studio di progettazione noto per l’uso massivo di strutture in vetro, acciaio e legno, l’edificio fu realizzato tra il 2005 ed il 2016. La sua peculiarità è quella di avere inglobato una parte del preesistente edificio del Résidence Palace in stile Art Déco, costruito tra il 1923 ed il 1927 su progetto dell’architetto svizzero Michael Polak. Il contrasto stilistico tra i due edifici, espressione di due epoche ben distinte, è netto e crea un effetto davvero curioso.

Bruxelles_Bâtiment Europa. Realizzato secondo il concetto di sviluppo sostenibile, la sua facciata è costituita da un mosaico di telai di finestre recuperati da siti di ristrutturazioni o demolizioni in tutti gli Stati membri. Il significato di questo progetto è duplice: da una parte, promuovere lo sviluppo sostenibile e il riciclaggio dei materiali e dall’altra, testimoniare la maestria degli artigiani e la diversità culturale dell’Europa. La facciata, inoltre, rammenta il motto dell’UE ovvero “Uniti nella diversità” poiché le finestre sono tutte diverse tra di loro ma sono tutte in legno.
Bruxelles_Bâtiment Altiero Spinelli. Questo edificio è dedicato Altiero Spinelli, il politico italiano considerato uno dei “padri fondatori” dell’Unione Europea.
Bruxelles_Agora Simone Veil. Lo spazio circolare di fronte all’ingresso del Bâtiment Altiero Spinelli è dedicato a Simone Veil, la prima donna Presidente del Parlamento Europeo ed il primo Presidente eletto ad elezione diretta dagli Eurodeputati nel 1979.
Bruxelles_Bâtiment Paul-Henri Spaak. Fu progettato nel 1988 dall’architetto belga Michel Boucquillon e venne completato nel 1997. Fa parte del più ampio Espace Léopold, un complesso di edifici in stile postmoderno realizzato tra il 1984 ed il 2004 al confine con Parc Léopold.
Bruxelles_L’imponente Bâtiment Paul-Henri-Spaak è ben visibile dall’adiacente Parc Léopold.
Bruxelles_Parc Léopold. E’ una piccola oasi verde collinosa sviluppata intorno ad un laghetto.

Il Quartier Européen confina con il grande Parc du Cinquantenaire, 30 ettari di parco delimitato su un lato da un complesso di edifici di fine Ottocento disposti a ferro di cavallo, con al centro l’imponente Arco di Trionfo eretto nel 1905, voluto da re Léopold II per commemorare il 50° anniversario dell’Indipendenza belga.

Bruxelles_Parc du Cinquantenaire (Parco del Cinquantenario)

La città di Bruxelles si divide sostanzialmente in due parti. La “ville basse” (città bassa), irradiandosi dalla meravigliosa Grand-Place, coincide con la zona nella quale si concentrano la maggior parte degli edifici di pregio, delle chiese barocche e dei grandi magazzini in stile Art Nouveau. La “ville haute” (città alta), così chiamata perché posta in cima ad un pendio, corrisponde invece alla zona anticamente abitata dalla classe dirigente filofrancese che da qui sorvegliava la classe proletaria che viveva invece nella zona sottostante. E’ questa la zona degli ampi viali ottocenteschi, dei sontuosi edifici aristocratici, dei prestigiosi (in alcuni casi divertenti) musei.

In tema di musei ce n’è uno la cui facciata cattura decisamente l’attenzione: in Rue Montagne de la Cour si trova infatti l’antico Magasin Old England, opera del 1899 dell’architetto belga Paul Saintenoy e considerato uno degli esempi più belli ed estrosi dello stile Art Nouveau a Bruxelles.

Bruxelles_Magasin Old England. Al suo interno si trova il MIM (Musée des Instruments de Musique) che vanta una collezione permanente di centinaia di strumenti musicali.

L’edificio, interamente costruito in ferro battuto e vetro, nacque come emporio di una ditta inglese che volle aprire una succursale in città, mentre oggi è la sede del MIM, il Museo degli Strumenti musicali.

Leggermente spostato sorge un altro antico quanto affascinante edificio del 1898 realizzato in stile neogotico: la Pharmacie Anglaise de Charles Delacre.

Bruxelles_Pharmacie Anglaise de Charles Delacre. Al numero 66 di Coudenberg si trova la questo edificio sulla cui facciata si leggono ancora oggi i nomi dei prodotti medicali che venivano venduti all’interno.

Nel 1870 il farmacista di Bruxelles Charles Delacre si mise a vendere il cioccolato, all’epoca considerato un efficace medicamento fortificante. Sull’onda dell’enorme successo riscosso, aprì un negozio specializzato in cioccolato proprio adiacente alla sua farmacia. Nel 1873 depositò il marchio Delacre e nel 1891 aprì quella che sarebbe diventata la società Buscuits Delacre.

Sul pendio che divide la “città alta” dalla “città bassa”c’è un punto particolarmente panoramico: si tratta del Mont des Arts (Monte delle Arti), così chiamato da re Léopold II in previsione della costruzione (mai avvenuta) di un museo delle Belle Arti.

Bruxelles_Mont des Arts. E’ un complesso urbanistico realizzato tra il 1954 ed il 1965 fra il Quartiere Reale e il centro storico. Il giardino è stato creato dall’architetto paesaggista René Pechère.

E’ un punto particolarmente panoramico, così come altrettanto scenografica è l’ampia scalinata in pietra che dalla piazza con fontane, vialetti e arbusti ben curati scende fino alla sottostante Place de l’Albertine.

Bruxelles_Mont des Arts. Il giardino
Bruxelles_Mont des Arts. Splendide aiuole fiorite colorano questo spazio.
Bruxelles_Un altro scorcio dei giardini del Mont des Arts
Bruxelles_Il Carrillon de Mont des Arts. E’ composto da 24 campane prodotte da una famosa fonderia. Osservandolo si notano 12 nicchie al cui interno sono poste le 12 statue che rappresentano alcune delle figure storiche e folkloristiche più importanti di Bruxelles

Su una delle facciate del Palais de la Dynastie che si affaccia direttamente sul Mont des Arts spicca il monumentale Carillon de Mont des Arts, un orologio a forma di stella a dodici punte progettato per suonare a giorni alterni due melodie molto popolari in Belgio.

Bruxelles è disseminata di elementi Art Nouveau (interi palazzi o anche solo piccoli particolari) e l’ultimo omaggio a questo stile architettonico non può che essere il Monument à Charles Buls (Monumento a Charles Buls), a una manciata di passi dalla Grand-Place.

Bruxelles_Monument à Charles Buls. Realizzato tra il 1898 ed il 1899, reca una dedica bilingue al Sindaco di Bruxelles. Raffigura l’allegoria della Luce (rappresentata da una fanciulla che tiene nella propria mano una lampada ad olio) e dell’Architettura (una donna seduta davanti alla Maison du Roi).

Dedicato a Charles Buls, uomo politico belga e sindaco di Bruxelles dal 1881 al 1899, questo monumento è una stele in stile Art Nouveau realizzata dallo scultore Victor Rousseau su progetto dell’architetto Victor Horta, massimo esponente di questo stile architettonico in Belgio.

Percorrere in lungo e in largo la città alla scoperta dei suoi tanti tesori mette “un certo appetito”.

Bruxelles_Fritland. Secondo i Belgi “Les Frites” sarebbero nate a Namur (Vallonia) alla fine del XVII secolo mentre secondo i Francesi sarebbero apparse per la prima volta a Parigi nel 1789. Nell’attesa di svelare l’arcano i Belgi sostengono con orgoglio che il loro è il Paese delle patatine fritte! Forse hanno ragione vista la coda che si forma quotidianamente davanti a Fritland al 49 di Rue Henri Maus

In tema di cibo, Bruxelles offre una scelta molto ampia anche se non si può dire di avere vissuto fino in fondo la città senza avere provato almeno una volta alcune sue specialità più famose: a Bruxelles, come del resto in tutto il Belgio, le frites (le patatine fritte) sono una vera “istituzione” (dicono che siano state “inventate” proprio in questo Paese…) e si possono mangiare praticamente ad ogni ora del giorno (e in alcuni casi fino a tarda notte)! Per un pranzo veloce la soluzione perfetta è il tipico croque-monsieur, il sandwich grigliato con prosciutto e formaggio (e con l’aggiunta dell’uovo nella versione croque-madame), accompagnato dall’orgoglio nazionale, la regina incontrastata delle bevande ovvero la birra: anche se non si è appassionati del genere, è praticamente impossibile non assaggiarla almeno una volta! Bionda, rossa, doppio malto…, ce n’è veramente per tutti i gusti!

Bruxelles_Una degustazione di birre
Bruxelles_Delirium. Il “Paradiso della Birra”
Bruxelles_I negozi che vendono birra sono tantissimi!
Bruxelles_Per gustare la birra, si sa, ci vuole il bicchiere giusto!
Bruxelles_Birra, quale tipo?

Dulcis in fundo (è proprio il caso di dirlo), ci sono i dolci e soprattutto lui, il cioccolato! Le chocolateries non si contano e alcune sono talmente eleganti da fare concorrenza alle più prestigiose boutiques dell’alta moda! Ci sono poi le storiche pȃtisseries, le confiseries e i salons de thé nei quali assaggiare le fantastiche (quanto caloriche!) gaufres e i tradizionali speculoos, i biscotti speziati con cannella, chiodi di garofano e cardamomo.

Bruxelles_La vetrina di Elisabeth Chocolatier

 

Bruxelles_La vetrina di Neuhaus Chocolaterie

 

Bruxelles_Gaufres. C’è solo l’imbarazzo della scelta!
Bruxelles_Una gaufre leggera!
Bruxelles_La vetrina di una pȃtisserie

E una giornata interamente dedicata all’architettura (in modo particolare all’Art Nouveau) e al cibo non può trascurare due luoghi iconici di Bruxelles: la storica Maison Dandoy e la Taverne-Restaurant Falstaff dove, seduti ad uno dei tanti tavoli, sembrerà di essere piombati in piena Belle Époque!

Bruxelles_La Maison Dandoy. Jean-Baptiste Dandoy aprì il suo primo negozio a Bruxelles nel 1829. Nel 1858 si spostò in Rue au Beurre, nei pressi della Grand-Place, dove il negozio è tuttora presente. Nel corso del tempo alla boutique “storica” si sono aggiunti altri negozi sia in città sia in altre zone del Belgio.
Bruxelles_Un particolare dell’interno della Maison Dandoy al 2 di Galerie du Roi
Bruxelles_La Taverne-Restaurant Falstaff. E’ un ristorante in stile Art Nouveau situato all’interno di un edificio costruito nel 1886. Le vetrine e le decorazioni interne sono opera dell’architetto d’interni E. Houbion, collaboratore di Victor Horta.
Bruxelles_La Taverne-Restaurant Falstaff. Alcuni elementi decorativi esterni e interni sono il risultato di una combinazione di Art Nouveau, Art Déco ed Eclettismo. La boiserie è impreziosita da vetri dipinti con motivi floreali tipici dell’Art Nouveau.

Anche questa è Bruxelles!

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