Belgio,  Europa

Romantiche Fiandre: Bruges

Una volta inserito l’indirizzo, il navigatore della 500 presa a noleggio a Bruxelles (Bruxelles, la città dei fumetti e della Street Art) ci conduce in un dedalo di strette stradine: per chi, come noi, è abituato a convivere quotidianamente con ZTL e divieti di accesso, suona davvero incredibile poter arrivare praticamente sulla piazza principale della città in auto! E, invece, qui come un po’ in tutte le città del Belgio, succede proprio questo! Ah, dimenticavo… Ciccio ed io siamo a Bruges!

Bruges_Uno scorcio dei canali
Bruges_Sulla bandiera delle Fiandre è raffigurato il Leone Fiammingo.

Capoluogo della provincia delle Fiandre Occidentali (complessivamente la regione delle Fiandre ne ha cinque), Bruges (o Brugge come si chiama in olandese) è una delle mete turistiche più conosciute e visitate di tutto il Belgio: la sua reputazione di città medievale perfettamente conservata l’ha infatti resa una meta gettonatissima. Non a caso, dal 2000 il suo centro storico è diventato Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO. Inoltre, Bruges è da più parti considerata la città più romantica di tutte le Fiandre: sarà forse perché il cuore antico cittadino è circondato da un reticolo di canali sui quali si affacciano i bellissimi edifici medievali?

Bruges
Bruges
Bruges
Bruges

Evidentemente questa città possiede da sempre qualcosa di speciale perché già nel 1820, durante il suo viaggio in Europa, il poeta inglese William Worsworth dedicò un poema alla città, descrivendola come il luogo nel quale aveva scoperto “A deeper peace than that in deserts found!” ovvero una pace più profonda di quella dei deserti (Memorials of a Tour on the Continent, 1822). Vista l’incredibile folla che si aggira per il centro storico, faccio un po’ fatica a pensare a Bruges nei termini descritti del poeta, eppure è innegabile che in questo luogo ci sia della magia!

Bruges_Scorcio
Bruges_Un altro scorcio

 

Bruges_Postgebouw

Bruges piacque molto anche ai connazionali di Wordsworth che a partire dal 1840 vi si trasferirono, dando vita ad una vera e propria colonia britannica che riuscì a creare un forte sodalizio con la popolazione fiamminga tanto da influire addirittura sulle decisioni urbanistiche della città, aggiungendo “tocchi neogotici” in quelle zone che gli Inglesi non reputarono sufficientemente “medievali”! Quindi, a ben vedere, Bruges non è esattamente la città medievale perfettamente conservata che tutti descrivono ma è piuttosto il risultato di una commistione ben concepita di edifici medievali originali e aggiunte ottocentesche.

Bruges_Steenstraat

La città di Bruges venne fondata nel IX secolo da Baldovino Braccio di Ferro, impegnato a difendere le Fiandre dalle incursioni vichinghe: dove oggi sorge la città, il primo conte delle Fiandre creò una fortezza che divenne via via sempre più importante arrivando, nel corso del XIV secolo, a detenere il controllo del commercio tessile della lana proveniente dalla Gran Bretagna insieme alle sue rivali Gand e Ypres. Membro chiave della Lega Anseatica (l’alleanza di città che mantenne il monopolio del commercio su buona parte dell’Europa Settentrionale e del Mar Baltico fino al XVIII secolo), a causa della sua ricchezza Bruges fu afflitta dalle guerre: infatti, i conti delle Fiandre erano  sottomessi al potere del Re di Francia mentre il funzionamento del mercato della lana dipendeva dal favore dei sovrani d’Inghilterra, con conseguenti quanto inevitabili conflitti di interesse tra i monarchi inglesi e francesi che manifestarono mire espansionistiche sulla città.

 

Bruges_Edifici. Nel centro cittadino non si contano gli edifici con le caratteristiche facciate a capanna.
Bruges_Il Gruuthusemuseum. Nel XV secolo vi risiedeva il mercante che riscuoteva la tassa su Gruut, una mistura di erbe che veniva aggiunta all’orzo nel processo di produzione della birra

Bruges passò agli Asburgo nel 1482 e da quel momento cominciò la sua decadenza. Solo quattro secoli più tardi, nel 1892, grazie al romanzo intitolato Bruges-la-Morte (Bruges la morta) dell’autore belga Georges Rodenbach, la borghesia europea tornò ad interessarsi a questa città dal fascino antico che, incredibile ma vero, riuscì a sfuggire alla distruzione di entrambi i conflitti mondiali, emergendo come perfetta meta turistica.

Il nostro tour comincia dal Markt (la Piazza del Mercato), il cuore di Bruges, che si presenta come un ampio spazio aperto circondato su tre lati da edifici con le tipiche facciate a capanna.

Bruges_Il Markt
Bruges_Il Markt
Bruges_Il Monumento a Jan Breydel e Pieter de Coninck

Al centro campeggia il Monumento a Jan Breydel e Pieter de Coninck che commemora la vicenda passata alla storia col nome di “Matines de Bruges”: all’alba di venerdì 18 maggio 1302 un gruppo di ribelli fiamminghi massacrò i soldati del re francese Filippo Il Bello, scagliandosi senza pietà contro chi non fu in grado di pronunciare correttamente in lingua fiamminga l’espressione “Schild en Vriend” (“Scudo e Amico”), una frase particolarmente difficile per i francofoni. I capi dell’insurrezione furono appunto Jan Breydel, decano della corporazione dei macellai, e Pieter de Coninck, membro della gilda dei tessitori. Il monumento raffigura i due uomini in piedi l’uno accanto all’altro che impugnano la stessa spada in una posa da eroi.

Bruges_Sul lato occidentale del Markt si trovano la Huis Craenenburg e la Huis Die Maene.

Osserviamo incantati gli edifici che ci circondano e che sembrano essere fuoriusciti dalle scatole di latta dei biscotti esposte nelle vetrine delle “chocolateries”.

Bruges_Scatole di cioccolatini. E’ possibile trovarle praticamente dappertutto!

L’insieme architettonico è molto pittoresco, grazie soprattutto ai mattoni rossi che corrono lungo i palazzi e che creano un curioso continuum tra le facciate, ciascuna leggermente diversa dalla sua vicina. L’unico vero punto di rottura architettonica del Markt è costituito dall’antico Tribunale Provinciale che occupa il lato orientale della piazza e che si differenzia per la sua tonante facciata in stile neogotico del 1878.

Bruges_Il lato settentrionale del Markt

Provinciaal Hof è appunto il Tribunale Provinciale e sorge sul lato della piazza che fino al 1787 era stato interamente occupato dalla Waterhalle, un edificio duecentesco utilizzato per lo stoccaggio delle merci provenienti dalla città fiamminga di Demme. Caduto in disuso e demolito, nel 1850 al suo posto venne costruito un nuovo palazzo in stile neoclassico che, però, andò distrutto durante un incendio. A quel punto due architetti locali progettarono quello che sarebbe diventata l’odierna sede della Corte Provinciale.

Bruges_La facciata in pietra blu del Provinciaal Hof è in stile neogotico (conosciuto anche come Gothic Revival).

A catalizzare la nostra attenzione è però l’imponente sagoma del Beffroi (Belfort in olandese) con la sua peculiare lanterna ottagonale. Situato lungo il lato meridionale del Markt, questo edificio è la torre civica campanaria, uno dei simboli della città.

Bruges_Il Belfort è uno dei simboli per eccellenza della città.

Alto 83 metri, in passato il Belfort (la versione olandese del nome è ovviamente la più “gradita” da queste parti…) venne utilizzato come punto di osservazione per avvistare gli incendi e i pericoli in generale. A ben vedere, il Belfort è davvero massiccio, a tratti risulta essere perfino un po’ goffo ma è davvero pazzesco! Soffermandosi per qualche istante a guardarlo, poi, proviamo la strana sensazione di non vedere bene: niente paura, non sono i nostri occhi ad avere qualche problema! Da più di quattro secoli, infatti, il Belfort è inclinato verso sinistra di oltre 1 metro!

Bruges_Il Belfort svetta imponente tra i tetti degli edifici.

La torre originale, risalente al XIII secolo, fu costruita in legno ma nel 1280, a causa di un fulmine, venne ridotta in cenere. Fu allora realizzata una nuova struttura in mattoni alla quale furono aggiunte una lanterna ottagonale in pietra ed una seconda guglia che, però, fu distrutta da un temporale. Nonostante tutto, la città decise di costruire una terza guglia, divorata (ancora una volta!) da un incendio nel 1741: a quel punto, alla cittadinanza non rimase che “arrendersi”, accontentandosi della struttura come la si vede oggi.

Per raggiungere la sommità della torre bisogna salire 366 gradini, cosa che Ciccio ed io decidiamo di fare, naturalmente: non possiamo certo farci scappare l’occasione di vedere Bruges da un punto di osservazione privilegiato!

Bruges_L’interno del Belfort
Bruges_Comincia la salita verso la cima del Belfort!

Così, dopo un’attesa di circa un’ora, cominciamo la nostra “scalata: sulle prime, le scale non sembrano essere particolarmente impegnative ma più procediamo verso l’alto più la fatica aumenta perché i gradini si fanno via via più stretti e ripidi.

Bruges_Il Belfort. La Sala del Carillon
Bruges_Il Belfort. Nella Sala del Carillon sono esposte antiche stampe che raccontano la storia della torre civica.

Per fortuna, durante la salita incontriamo alcuni ambienti che ci permettono di riprendere fiato: nella Sala del Tesoro, che anticamente custodiva i forzieri e le carte dei diritti della città, vediamo la tromba di ferro con la quale le sentinelle lanciavano l’allarme in caso di incendi. Nella Sala del Carillon ci fermiamo invece ad ammirare il movimento lento (quasi ipnotico) del meccanismo che controlla le 47 campane del carillon. Può suonare (scusate il gioco di parole!) un po’ anacronistico ma l’amministrazione di Bruges annovera tra i suoi impiegati un campanaro a tempo pieno che, in giorni e ad orari prestabiliti, esegue dei veri concerti di carillon!

Bruges_Il panorama che si gode dalla cima del Belfort.
Bruges_Ancora la città vista dall’alto
Bruges_Sul parapetto del Belfort sono indicate le distanze che separano Bruges dalle altre città del Belgio e dell’Europa.

Ed eccoci finalmente sul tetto della torre: non c’è che dire… la fatica della salita vale decisamente il panorama! Da quassù Bruges appare più graziosa che mai!

Ai piedi della torre campanaria si trova l’Hallen, oggi utilizzato per mostre temporanee. La sua struttura, ispirata a quella del mercato coperto delle stoffe di Ypres (il Lakenhalle), è caratterizzata da un cortile rettangolare che originariamente ospitava il mercato principale della città: oggi Ciccio ed io siamo particolarmente fortunati perché veniamo accompagnati nella nostra visita dalle note di un arpista che esegue gratuitamente alcuni brani musicali.

Bruges_Hallen

Dopo aver dato un ultimo sguardo ai palazzi che circondano il Markt, ci incamminiamo lungo Breidelstraat e raggiungiamo il Burg, l’altra piazza principale della città, il cui nome deriva dal forte costruito in quest’area nel IX secolo da Baldovino Braccio di Ferro. La fortezza non esiste ormai più ma il Burg è rimasto il centro del potere politico della città: qui ha infatti sede la Stadhuis (il Municipio), edificio realizzato in stile gotico brabantino che vanta una magnifica facciata in arenaria del XIV secolo arricchita da statue che sono in realtà copie degli originali distrutti dai Francesi nel 1792 e che raffigurano i conti e le contesse delle Fiandre.

Bruges_Particolare dello Stadhuis
Bruges_All’interno dello Stadhuis sono esposte alcune tele di pittori fiamminghi.
Bruges_Il Landhuis van het Brugse Vrije

A due passi dalla Stadhuis troviamo il Landhuis van het Brugse Vrije (il Palazzo della Libertà di Bruges), un edificio di gran fascino nel quale hanno sede alcuni uffici comunali.

Prima di lasciare il Burg ci fermiamo ad ammirare il Brugse Vrije (il Palazzo del Franc di Bruges) dove aveva sede il Franc de Bruges, una sorta di consiglio regionale: il palazzo odierno, in stile neoclassico, risale al XVIII secolo in quanto costruito in sostituzione di quello più antico del 1520.

Bruges_Il Blinde Ezelstraat

Passiamo quindi sotto il Blinde Ezelstraat ovvero la Strada dell’Asino cieco, un arco che ci conduce dal Burg verso il Vismarkt (il Mercato del Pesce). Il nome di questo vicolo è alquanto particolare e vi sono diverse teorie al riguardo. Secondo alcuni la strada prenderebbe semplicemente il nome di una locanda che anticamente si trovava qui. C’è invece chi dice che il nome affonderebbe le sue origini in una leggenda risalente al 1382, anno nel quale in città si verificò un violento scontro che vide gli abitanti di Gand vincere su quelli di Bruges. Durante i festeggiamenti la gente di Gand decise di impossessarsi di un bellissimo drago dorato che sarebbe così diventato il loro bottino di guerra. Caricato il drago su un carro trainato da asini, gli animali non si mossero di un centimetro, quasi avessero capito l’accaduto. A quel punto la gente di Gand bendò gli asini modo da riuscire a condurli fuori dalla città. Quel drago dorato sarebbe lo stesso che oggi si vede in cima alla Sint-Baafskathedraal (la Cattedrale di San Bavone) di Gand. C’è infine chi sostiene che il nome “Asino cieco” si riferisca all’antica usanza dei birrai di bendare gli asini che venivano fatti salire su una pedana per macinare il malto in modo da impedire loro di soffrire di vertigini. Qualunque sia l’origine di questo buffo nome, la Blinde Ezelstraat è davvero incantevole!

Quello che abbiamo visto finora ci ha colpito molto ma la vera magia comincia ora: partendo da Rozenhoedkaai, passando per il canale Spiegelrei, per Minnewater fino a Begijnhof, questa zona di Bruges sembra letteralmente uscita da una fiaba!

Bruges_Il Rozenhoedkaai

Rozenhoedkaai (in olandese Kaai significa molo) è il punto nel quale i canali Groenerei e Dijver si incontrano: dopo l’Anno Mille questo molo divenne un porticciolo dedicato al commercio del sale, una materia estremamente pregiata a quell’epoca. Qui le case con i pinnacoli e le torrette si specchiano sull’acqua, incantando letteralmente i visitatori! Non a caso è forse una delle zone più fotografate di Bruges

Bruges_Spiegelrei

Un tempo il canale Spiegelrei era il cuore del distretto commerciale frequentato in particolar modo dai mercanti stranieri. Il suo nome deriverebbe dalla presenza nella zona di vari produttori di specchi: infatti, la parola “specchio” in olandese si traduce con “spiegel”. Nel tempo gli edifici medievali sono stati sostituiti da una bella mescolanza di stili architettonici diversi, motivo per cui oggi si passa da residenze classiche a palazzi con le tipiche facciate rampanti con i frontoni a gradoni.

Bruges_Begijnhof
Bruges_Begijnhof

Begijnhof è un complesso di graziose casette bianche disposte attorno ad un parco. A partire dal XII secolo alcune associazioni religiose (dette beghine e begardi) nacquero al di fuori della struttura gerarchica della Chiesa Cattolica creando delle comunità autonome dedite alla vita monastica ma senza voti che si stabilirono in gruppi di edifici (detti beghinaggi), di solito situati in posizione isolata rispetto alla città e composti da strutture domestiche, monastiche e laboratori. E’ un luogo molto suggestivo e nonostante la presenza di tanti turisti curiosi come noi, regna un’inaspettata tranquillità.

Bruges_Il parco del Begijnhof 

Il portale meridionale della Begijnhof si affaccia sul Minnewater conosciuto anche come il “Lago dell’Amore”: in effetti è un posticino molto romantico e fatico a credere che questo piccolo bacino sia stato un porto! A testimoniare la sua antica funzione resta il casello idraulico in pietra, ricostruzione ottocentesca dell’originale di epoca medievale.

Bruges_Minnewater
Bruges_Minnewater
Bruges_A Minnewater si trova la Sashuis, una casa costruita in corrispondenza della chiusa del canale.

Oltre all’architettura civile, però, Bruges ci regala anche bellissime chiese che vale decisamente la pena vedere.

Bruges_La Heilig Bloed Basiliek (la Basilica del Preziosissimo Sangue)
Bruges_L’interno della Heilig Bloed Basiliek
Bruges_La Sint-Salvatorskathedraal (La Cattedrale del Salvatore Risorto)

Sul lato sud del Burg, quasi nascosta in un angolo, sorge la piccola HeiligBloed Basiliek (la Basilica del Preziosissimo Sangue) la cui facciata è un bellissimo esempio di stile gotico-rinascimentale. Al suo interno questa chiesa custodisce la reliquia del Preziosissimo Sangue: si tratta di una fiala contenente un lembo di tessuto macchiato del sangue di Cristo che, secondo la tradizione, Giuseppe di Arimatea raccolse e venne successivamente portato qui dalla Terra Santa dal Conte delle Fiandre Teodorico di Alsazia.

Bruges_ La navata e il coro della Sint-Salvatorskathedraal

Una breve passeggiata ci separa dalla chiesa principale di Bruges, la Sint-Salvatorskathedraal (la Cattedrale del Salvatore Risorto), un massiccio edificio gotico risalente alla metà del XIII secolo che divenne cattedrale solo nel 1834 generando non pochi malumori soprattutto da parte della vicina Onze Lieve Vrouwekerk (Chiesa di Nostra Signora), più grande e con un campanile più alto. Così quando parte della Cattedrale del Salvatore Risorto  bruciò nel 1839, si sfruttò l’opportunità di costruire una nuova torre campanaria più maestosa in stile romanico rivisitato però in chiave romantica.

Bruges_Uno scorcio del campanile della Sint-Salvatorskathedraal

Poco più avanti ci imbattiamo proprio nella chiesa di Onze Lieve Vrouwekerk (la Chiesa di Nostra Signora) la cui struttura è il risultato di un pout-pourri di epoche e stili diversi. Il suo campanile misura 115,5 metri ed è il più alto in mattoni di tutto il Belgio. Al suo interno è visibile la Madonna col Bambino, scultura in marmo realizzata da Michelangelo Buonarroti intorno al 1505: acquistata da un mercante di Bruges, fu l’unica opera dell’artista a lasciare l’Italia durante la sua vita.

Bruges_La Onze Lieve Vrouwekerk (la Chiesa di Nostra Signora) vista dalla sommità del Belfort.
Bruges_La navata centrale in pietra grigia della Onze Lieve Vrouwerkerk risale al XIII secolo e costituisce la parte più antica della chiesa.
Bruges_Particolare della Onze Lieve Vrouwekerk
Bruges_Il Sint-janshospitaal

Di fronte alla Chiesa di Nostra Signora si trova il Sint-Janshospitaal, un ampio  quanto interessante complesso che servì da ricovero per i malati di mente fino al XIX secolo: una volta entrati in questa grande area abbiamo la sensazione di trovarci in un borgo-nel-borgo.

Prima di lasciare Bruges, Ciccio ed io andiamo alla ricerca delle ultime immagini “da cartolina” della città e, senza sapere esattamente come, ci ritroviamo a gironzolare in un intreccio di viuzze sulle quali affacciano delle graziosissime casette, alcune bianche altre di mattoni rossi, tutte con porte decisamente piccoline dai colori vivaci che sembrano appena uscite da una fiaba!

Bruges
Bruges
Bruges
Bruges
Bruges

Non c’è che dire: Bruges è davvero una città “deliziosamente poetica”!

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