Campania,  Italia

Sorrento, a picco sul Golfo di Napoli

In un caldo pomeriggio, imbottigliati in un traffico che non ha nulla da invidiare a quello di Milano all’ora di punta, Ciccio ed io facciamo una solenne promessa: quando torneremo in Costiera Amalfitana, noleggeremo di sicuro “due ruote”, che siano quelle di uno scooter, di una moto o di un tandem. L’auto si è infatti rivelato il mezzo di trasporto meno indicato per gli spostamenti in Costiera ma, d’altronde, essendo noi atterrati a Napoli ed essendo il nostro alloggio a Massa Lubrense, ci veniva un po’ “scomodo” trasportare due trolley (seppur piccoli) nel bauletto di un due ruote…

Massa Lubrense
Massa Lubrense_La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, ex Cattedrale di Massa Lubrense, fu  fondata nel 1512 inglobando  una chiesa già esistente.
Massa Lubrense_Come a New York City!

Dopo avere visitato nei giorni scorsi la meravigliosa isola di Capri (L’isola di Capri: natura e mondanità), i bellissimi borghi di Ravello (Ravello, una terrazza sulla Costiera Amalfitana), Positano e Amalfi (Positano e Amalfi: miti, pirati, naviganti e sirene),  oggi abbiamo deciso di prendercela comoda.

Massa Lubrense_Il sentiero verso il mare…

Quindi, senza comunque rinunciare alla possibilità di scoprire qualcosa di nuovo, questa mattina ci siamo goduti qualche ora di relax. Indecisi tra un tuffo in mare e uno in piscina, alla fine abbiamo deciso per… entrambi! Così, abbiamo cominciato la nostra giornata con una piacevole camminata seguendo la discesa che conduce al mare, immersi nella natura, ed abbiamo raggiunto la piccola spiaggia di Marina della Lobra.

Massa Lubrense_Panorama su Marina della Lobra

Situata in un breve tratto della Penisola sorrentina, Marina della Lobra è un borgo marinaro che deve il suo nome alla chiesa dedicata alla Madonna della Lobra, protettrice del luogo.

Marina della Lobra

In realtà Marina della Lobra funge da piccolo porto del comune di Massa Lubrense ed è situato in un’insenatura naturale dove sono attraccate sia le imbarcazioni da diporto sia le barche dei pescatori, il tutto “incorniciato” dalle caratteristiche costruzioni in stile mediterraneo che ben rappresentano la semplicità della vita degli abitanti dell’antico borgo, oggi tra le mete preferite dai villeggianti in cerca di tranquillità.

Massa Lubrense_Panorama

Siccome ad ogni discesa corrisponde generalmente una salita, qualche ora più tardi abbiamo dovuto percorrere a ritroso il sentiero e raggiunta la meta ci siamo regalati un bagnetto in piscina, circondati da un panorama da cartolina!

Massa Lubrense_Piscina vista mare!
Massa Lubrense_Panorama
Massa Lubrense_Strane architetture “naturali”

Vista la vicinanza di Sorrento, la scelta della meta per la nostra gita pomeridiana è venuta da sé! Ed ora eccoci qui, seduti in auto mentre procediamo a passo d’uomo…

Costruita su un terrazzo di roccia tufacea a picco sul mare, Sorrento richiama turisti un po’ da tutta Europa: merito, tra le altre cose, del suo clima piacevole, dei suoi panorami incantevoli e della calda ospitalità dei suoi abitanti!

Sorrento_Il Parco Ibsen

In realtà sono almeno due secoli che Sorrento esercita un certo fascino sugli stranieri! Così, ad esempio, nel 1867 il drammaturgo e poeta norvegese Henrik Ibsen scrisse parte del suo poema Peer Gynt mentre si trovava a Sorrento.

Sorrento_All’interno del Parco Ibsen si trova la statua de “La Vecchina dei Topi” (Rottejomfruen), uno dei personaggi del dramma moderno “Il piccolo Eyolf” di Ibsen. E’ stata donata a Sorrento da Skien, città natale del poeta norvegese.

Il compositore tedesco Richard Wagner, giunto a Napoli nel 1876 insieme alla famiglia, trascorse all’Hotel Vittoria di Sorrento un periodo di villeggiatura e nello stesso anno giunse a Sorrento, nel tentativo di curare la sua cagionevole salute, anche il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche che qui scrisse il suo primo saggio filosofico “Menschliches, Allzumenschliches. Ein Buch für freie Geister” (Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi): si racconta che proprio a Sorrento i due illustri personaggi avrebbero litigato furiosamente, rompendo definitivamente il loro rapporto di amicizia. Nei primi anni del Novecento, poi, Sorrento fu scelta come “casa” (e tale rimase per oltre un decennio) dallo scrittore e drammaturgo russo Maksim Gor’kij, considerato il padre del realismo socialista.

Dopo essere riusciti nella “titanica” impresa di trovare un posto dove parcheggiare la nostra auto, Ciccio ed io possiamo finalmente dedicarci alla visita della città. La prima impressione è più che positiva: vivace, vitale e affollata, Sorrento si rivela immediatamente un piacevole centro nel quale si respira quell’atmosfera leggera tipicamente vacanziera!

Sorrento_Piazza Tasso

Il suo cuore è rappresentato dalla Città Vecchia e, in particolare, da Piazza Tasso che risale al XIX secolo quando la città subì alcune trasformazioni urbanistiche: il suo nome originario era infatti Largo del Castello in quanto in quest’area sorgeva un castello del XV secolo che venne demolito nel 1843. L’anno successivo furono abbattute le mura difensive costruite lungo i valloni e nel 1866 la porta orientale della città. Nel 1870 venne inaugurata la statua di Torquato Tasso, che qui nacque nel 1544.

Sorrento_Il Santuario della Madonna del Carmine

Sulla piazza affaccia il Santuario della Madonna del Carmine: dove sorge l’attuale chiesa nel III secolo ne esisteva un’altra edificata, secondo la tradizione, nel luogo in cui alcuni abitanti della città erano stati giustiziati in quanto Cristiani durante l’Impero di Diocleziano. Nel XVI secolo i Padri Carmelitani fecero edificare una nuova chiesa con annesso convento ma nei primi anni dell’Ottocento i religiosi vennero scacciati da Napoleone Bonaparte. Nel 1816 Federico II donò la chiesa al comune di Sorrento e fu in seguito ad alcuni lavori di riempimento del Vallone dei Mulini che la chiesa, fino a quel momento in posizione defilata, finì col trovarsi nel centro cittadino. Completamente restaurata nel corso del XVIII secolo secondo il gusto barocco, la chiesa subì ulteriori lavori nel corso del Novecento.

Sorrento_Il Vallone

Il Vallone dei Mulini è la valle che attraversa Sorrento, originatasi nella notte dei tempi in seguito ad un’eruzione dei Campi Flegrei: in origine le valli erano tre ma in epoca romana vennero unificate. Nel corso dei secoli furono costruiti un porto allo sbocco della valle in corrispondenza dell’attuale Marina Piccola ed un mulino per la macinazione del grano, che è poi valso il nome all’intero vallone. L’aspetto curioso è che Piazza Tasso si trova proprio a cavallo del vallone di Sorrento e l’affaccio sullo strapiombo è davvero da brivido e rende perfettamente l’idea di come la città sia “aggrappata” alla roccia!

Sorrento_Corso Italia

Corso Italia attraversa Sorrento da ovest a est ed è una bella strada pedonale molto animata, piena di negozi, ristoranti, café ed eleganti palazzi ottocenteschi.

Sorrento_Un particolare della facciata del palazzo situato al numero 48 di Corso Italia
Sorrento_Villa Fiorentino

Al numero 53 di Corso Italia incontriamo Villa Fiorentino, oggi sede della Fondazione Sorrento.

Costruita nel 1935 in pieno centro storico su commissione di una ricca coppia di coniugi, che voleva sia una residenza sia un luogo dove ricevere i prestigiosi clienti legati alla propria attività commerciale, il design della villa sarebbe stato scelto sfogliando alcune riviste americane di architettura. Nell’area antistante si trova un bel giardino coltivato principalmente a rose mentre nella parte posteriore, adiacente alle mura antiche, trova spazio un agrumeto. Durante la Seconda Guerra Mondiale la villa divenne la base dell’esercito statunitense mentre nel dopoguerra ospitò varie personalità tra cui spiccano l’imprenditore multimilionario John Davison Rockfeller ed alcuni membri della famiglia newyorkese dei Vanderbilt.

Sorrento_La Torre campanaria del Duomo. Il basamento del campanile è di epoca romanica dell’XI secolo mentre l’orologio è decorato con piastrelle in ceramica. 

Più o meno a metà di Corso Italia sorge la Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo consacrata nel 1113 ma più e più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. La sua caratteristica principale è rappresentata dalla torre campanaria che risulta spostata di circa 50 metri rispetto alla chiesa!

Parallela a Corso Italia corre Via Cesareo corrispondente alla parte iniziale dell’antico Decumano romano.

Sorrento_Il Sedil Dominova fu costruito nel XIV secolo a seguito delle violente lotte fratricide tra famiglie nobili. Quelle residenti nella parte occidentale di Sorrento fecero realizzare un edificio monumentale nel quale riunirsi: inizialmente chiamato Domus Nova (per distinguerlo dal Sedile di Porta), col tempo divenne Dominova.

Tra le prestigiose residenze patrizie costruite lungo questa strada nel corso del tempo spicca il monumentale edificio del Sedil Dominova, originariamente frequentato da una parte della nobiltà sorrentina. Sulla parte frontale del palazzo spicca l’iscrizione “Società Operaia di Mutuo Soccorso” a ricordare che nel 1877 questo luogo divenne la sede di un’associazione nata per garantire ai lavoratori quelle primitive forme di mutualismo anticipatrici del sistema delle assicurazioni sociali.

Sorrento_Un particolare della cupola del Sedil Dominova, risalente al XVIII secolo e rivestita con le tipiche mattonelle maiolicate in ceramica dette “riggiole”.

In architettura il termine “Sedile” indica il palazzo nel quale si riuniva il consiglio nobiliare per prendere decisioni in merito all’amministrazione della città. I Sedili si svilupparono soprattutto nei territori del Regno di Napoli tra il XIII ed il XVI secolo e vennero spesso costruiti in corrispondenza delle piazze principali e in molti casi dotati di torre civica. Nell’Ottocento re Ferdinando IV di Borbone sancì l’abolizione dei Sedili e, per tale ragione, molti vennero distrutti. Il Sedil Dominova resta quindi una preziosa testimonianza di quell’epoca.

L’ora del tramonto si sta avvicinando e Ciccio ed io ci incamminiamo in direzione del mare. Lungo la strada abbiamo anche il tempo di fermarci a curiosare davanti all’ingresso di un lussuoso Boutique Hotel.

Sorrento_Palazzo Marziale

Si tratta di Palazzo Marziale, un bell’edificio fatto costruire alla fine del XV secolo da Giovanni Marziale, esponente di una nobile famiglia appartenente al Sedil Dominova, dapprima Consigliere e Segretario di re Ferdinando II d’Aragona e poi reggente del Supremo Consiglio sotto l’Imperatore Carlo V. Finalmente eccoci arrivati al punto più panoramico di Sorrento, il parco pubblico della Villa Comunale: il colpo d’occhio sul Golfo di Napoli è di quelli difficili da dimenticare!

Sorrento_Dalla terrazza dei giardini pubblici della Villa Comunale si può ammirare il Golfo di Napoli
Sorrento_Nei giardini pubblici della Villa Comunale si trova il busto di Salve D’Esposito, compositore e direttore d’orchestra, autore della canzone “Anema e core” del 1950.
Sorrento_Tramonto sul Golfo di Napoli

Sotto di noi le spiagge della Marina Piccola e della Marina Grande. A dispetto del nome, si tratta in realtà di sottili strisce di sabbia vulcanica alle quali sono state “aggiunte” delle palafitte sul mare dove sono collocati cabine e ombrelloni colorati. Visto dall’alto, devo ammettere che l’insieme è davvero caratteristico!

Sorrento_Le cabine colorate de La Marina
Sorrento_La Marina Grande

La vivacità di Sorrento non si placa neppure quando si accendono le luci della sera: anzi, in quel momento la città si trasforma in un vero e proprio salotto notturno all’aria aperta: ai turisti si aggiungono i residenti, ci si incontra, si mangia insieme, si chiacchiera del più e del meno…

Sorrento_La statua di Torquato Tasso in Piazza Tasso

Ciccio ed io ritorniamo in Piazza Tasso dove tutto è cominciato: un gruppo di persone attira la nostra attenzione. Sono un’inguaribile curiosa e non posso certo fare finta di niente… Semi nascosto dalle tante teste scorgo un piccolo teatro rosso sul cui palco si sta esibendo niente meno che Pulcinella! E’ il Teatro dei Burattini dei Fratelli Mercurio che da oltre 50 anni porta avanti una delle tradizioni popolari partenopee più famose, quella della commedia napoletana, mettendo in scena spettacoli di pura invenzione o ispirati ad opere di poeti illustri, tra folklore e tradizioni vesuviane. Non ho mai assistito ad uno spettacolo di marionette e resto incantata ad osservare i burattini che si muovono sulla scena: sono tutti prodotti artigianalmente, proprio come di faceva una volta, modellati, cuciti e dipinti a mano!

Sorrento_Il Teatro dei Burattini. Sulla scena Don Antonio il Cuoco
Sorrento_La “compagnia” del Teatro dei Burattini al gran completo!

Ormai è tardi e ritorniamo verso Massa Lubrense, stanchi ma molto soddisfatti della nostra giornata: chissà, magari stanotte i burattini e le loro buffe storie verranno a popolare i miei sogni…

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