Belgio,  Europa

Aarschot e Lovanio, beghinaggio e gotico brabantino

Abbiamo ancora tutta la giornata a disposizione prima di dover restituire l’auto presa a noleggio a Bruxelles (Bruxelles, la città dei fumetti e della Street Art) e, così, Ciccio ed io ci concediamo un’ultima tappa prima di ritornare verso la capitale belga.

Ci troviamo ad Aarschot, cittadina del Brabante Fiammingo, situata sulle rive del fiume Demer, a est della città di Lovanio e una quarantina di chilometri dalla capitale belga.

Aarschot: il fiume Demer è lungo 85 chilometri e scorre nella parte orientale del Belgio, attraversando le province belghe di Limburg e del Brabante Fiammingo.

Si tratta di un centro tipicamente “belga”, con la chiesa a dominare la scena e le casette basse a caratterizzarne l’urbanistica. Dal punto di vista turistico non è certamente una meta imperdibile, ma vale comunque una passeggiata, complice la bella giornata di sole.

Risalendo al 1533, Aarschot è il più antico ducato dell’attuale Belgio e i casati di Croÿ e Arenberg, famiglie della nobiltà europea, detengono ancora oggi il titolo di Duchi di Aarschot. Durante il primo conflitto mondiale, Aarschot si distinse nella resistenza agli attacchi tedeschi.

Aarschot_Onze-Lieve-Vrouwekerk (Chiesa di Nostra Signora)

Degna di nota è Onze-Lieve-Vrouwekerk (Chiesa di Nostra Signora), costruita tra il 1337 e il 1574 in arenaria ferrosa. Questo edificio rappresenta un bell’esempio di gotico di Demer, la variante regionale del gotico brabantino, caratterizzato dall’uso predominante del mattone rustico locale.

Aarschot_La Chiesa di Nostra Signora: la torre occidentale ha una cuspide rinascimentale e raggiunge gli 85 metri di altezza. L’11 novembre 2018, in occasione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, nella torre venne installato un carillon con 51 campane, due delle quali storiche e le altre 49 di nuova realizzazione. Nella parte inferiore della torre, la pietra arenaria si alterna a quella calcarea, creando un interessante gioco cromatico.
Aarschot_La Chiesa di Nostra Signora: le vetrate originali, installate nel 1520, vennero vendute nel 1833 e oggi si trovano al Victoria and Albert Museum di Londra (Londra, melting pot europeo).
Aarschot_La Chiesa di Nostra Signora: in corrispondenza del coro si può ammirare un bellissimo candeliere in ferro battuto del XVI secolo attribuito Quentin Massys, artista fiammingo molto famoso nella sua epoca per avere sperimentato nuovi tipi di tecniche artistiche.

Per comprendere meglio l’architettura del Belgio occorre conoscere qualcosa di più sul gotico brabantino. Variante del gotico francese, il brabantino è di fatto una sua “rielaborazione” secondo il gusto fiammingo. Deve il suo nome al fatto che cominciò a svilupparsi nel corso del Trecento nella regione storica del Brabante, oggi condivisa tra Belgio e Paesi Bassi, e la sua diffusione continuò per tutto il Rinascimento. Fulcro del gotico brabantino fu la città di Mechelen (Mechelen, un angolo poco conosciuto delle Fiandre) anche se mirabili esempi di edifici in questo stile si possono ammirare anche nelle città di Bruxelles, Lovanio, Bruges (Romantiche Fiandre: Bruges) e Gand (Gand, cuore storico delle Fiandre).

Un altro luogo che racconta la storia di Aarschot è ’s Hertogenmolens, letteralmente il “Mulino del Duca”, un mulino ad acqua del XVI secolo che, restaurato grazie alla cooperazione tra privati e municipalità, è stato trasformato in una struttura ricettiva. Si tratta di un interessante esempio di “monumento industriale” delle Fiandre.

Aarschot_’s Hertogenmolens (Il Mulino del Duca): questo mulino venne costruito nel 1505 per volere di Guglielmo di Croÿ, Signore di Aarschot. Questo edificio con la facciata a gradoni e il tetto a sella in ardesia è un esemplare unico nel suo genere in quanto crea un ponte sul ramo artificiale del fiume Demer.
Aarschot_Il Mulino del Duca: all’interno, i locali ospitano alcuni antichi esemplari di macchinari utilizzati nella lavorazione dei cereali.

C’è infine un ultimo posto molto caratteristico che merita un passaggio: si tratta del Begijnhof Aarschot, il Beghinaggio di Aarschot.

Aarschot_ Begijnhof Aarschot (Il Beghinaggio di Aarschot): fu fondato nel 1259 dopo che, per la sua costruzione, Enrico III di Brabante donò il proprio fienile e il terreno situato nei pressi della Chiesa di Nostra Signora. Nel 1543 l’intero beghinaggio andò distrutto a causa di un incendio; a distanza di oltre un secolo, l’area venne riqualificata ma, purtroppo, andò perso lo spirito originario. L’ultima beghina di Aarschot morì nel 1856.

Questo curioso termine fa riferimento alla comunità autonoma delle “beghine”, confraternite laiche fondate da pie donne cattoliche nel corso del XIII secolo principalmente nei Paesi Bassi. Si trattava di donne spesso sole che vivevano in condizioni economiche disagiate e che, in quanto tali, non potevano accedere facilmente alla vita monastica per la quale veniva invece richiesto un certo grado di agiatezza. La nascita di queste comunità portò alla costruzione di gruppi di edifici riuniti intorno ad un cortile alberato all’interno dei quali vi erano strutture domestiche e monastiche, laboratori e perfino un’infermeria. La sopravvivenza dei beghinaggi fu garantita dalle donazioni di ricchi benefattori.

Aarschot_ Il Beghinaggio di Aarschot: il beghinaggio è composto da un cortile attorno al quale si affacciano piccole abitazioni. E’ circondato da una siepe che lo separa dal resto della cittadina. Anticamente, questo luogo risultava essere decisamente più isolato da come risulta oggi.

I Beghinaggi Fiamminghi rappresentano un’unicità tanto da essere stati inseriti nel 1998 dall’UNESCO nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità. Quelli più famosi del Belgio si trovano, fra gli altri, a Bruges, a Gand, a Mechelen e a Lovanio.

Il fil rouge del gotico brabantino ci porta una trentina di chilometri a est di Bruxelles e, precisamente, nella città di Lovanio.

Lovanio
Lovanio

Capoluogo della provincia del Brabante Fiammingo, nei pressi di Lovanio si trovano le cittadine di Mechelen e Lier (Lier, piccolo tesoro fiammingo). Lovanio è un importante centro di produzione della birra ma è conosciuta soprattutto per essere la più antica università delle Fiandre, fondata nel Quattrocento.

La Katholieke Universiteit Leuven (Università Cattolica di Lovanio), conosciuta anche con l’abbreviazione di KU Leuven, è invece l’università in lingua olandese fondata nel 1834 a Mechelen ma trasferita a Lovanio nel 1835. Nel 1968, in seguito alla crisi politica derivante dall’annosa questione linguistica, l’università venne divisa in due atenei, uno di lingua fiamminga e uno di lingua francese.

Lovanio_Katholieke Universiteit Leuven (Università Cattolica di Lovanio): l’Università fu fondata a Mechelen dai Vescovi belgi a seguito di una lettera di Papa Gregorio XVI e lì rimase un solo anno perché nel 1835 fu trasferita a Lovanio.

La presenza dell’Università rende il centro cittadino vitale e culturalmente vivace.

Lovanio a colori!

Al pari della Grand-Place di Bruxelles (La Grand-Place di Bruxelles, un magico incontro tra architettura e fiori all’interno dell’Hôtel de Ville), il cuore di Lovanio è rappresentato dal Grote Markt (Piazza del Mercato Grande), la piazza principale della città. Qui una serie di magnifici palazzi storici “convive” con una quantità incredibile di bar e birrerie, motivo per cui questa piazza è uno dei luoghi più frequentati dagli abitanti, dagli studenti e dai turisti come noi.

Lovanio_Il Birrificio Domus: si tratta di un birrificio artigianale nato nel 1985 che, nella città della birra, “convive” con i “giganti” del Birrificio Artois. Ora questo birrificio fa parte di un complesso più ampio che comprende anche una locanda. Una curiosità lo riguarda: una piccola conduttura porta la birra dal birrificio direttamente all’interno della locanda!

La forma di questa piazza è curiosa poiché si tratta di un quadrilatero allungato e irregolare, generato dall’incontro di quattro dei cinque principali assi di origine medievale della città.

Lovanio_ Brusselsestraat: inizia dal Grote Markt e prosegue verso ovest, in direzione di Bruxelles. In origine, questa strada era suddivisa in tre parti, ciascuna con il proprio nome.
Lovanio_Muntstraat (Via della Moneta): questa strada è da molti considerata la strada “culinaria” della città per la presenza di numerosi ristoranti, caffetterie e locali di cucina etnica. Questo nome le venne dato nel 1306, quando la Zecca Reale venne trasferita proprio in questa strada dove rimase fino al 1380. Nel 1914 i Tedeschi incendiarono la maggior parte della via e diversi edifici storici andarono distrutti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale accanto agli esercizi commerciali aprirono anche alcune “case del piacere”.

 

Nel corso del XV secolo, l’area venne completamente modificata fino ad assumere l’aspetto odierno: in particolare, fu la fondazione dell’Università nel 1425 a dare nuovo impulso a Lovanio che aveva perso un po’ del suo prestigio a causa della scomparsa dell’industria tessile e l’ascesa della vicina Bruxelles.

Sul lato meridionale del Grote Markt svetta il grandioso Stadhuis (Palazzo del Municipio), capolavoro assoluto dello stile gotico brabantino realizzato tra il 1448 e il 1469 dai più grandi architetti fiamminghi. L’apparato decorativo della facciata è talmente ricco che il palazzo pare ricoperto da pizzi e merletti!

Lovanio_Stadhuis (Municipio): il palazzo scampò miracolosamente alle devastazioni della Prima Guerra Mondiale ma non passò indenne ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, quando un ordigno scoppiò proprio sulla piazza antistante causando ingenti danni alla facciata.
Lovanio_Stadhuis: una serie di finestre bifore e trifore alternate a nicchie e mensoloni decorano i tre piani del Municipio. Le numerose sculture riproducono scene bibliche che affrontano i temi della “colpa” e della “punizione”, dimostrazione di come il palazzo più importante della città assolvesse dunque una sorta di funzione “didattica” rivolta al popolo, che animava il mercato antistante, e ai giudici, che svolgevano funzioni pubbliche all’interno del palazzo stesso. Le statue all’interno delle nicchie sono 236 e riproducono artisti, sapienti e personaggi conosciuti, oltre ai Conti e ai Duchi di Lovanio.
Lovanio_Stadhuis: inizialmente il Municipio si trovava nell’Oude Markt (Piazza del Mercato Vecchio) ma poi venne spostato e suddiviso in più edifici che nel 1439 si decise di accorpare dietro un’unica facciata. Dopo vari avvicendamenti nella gestione del progetto, nel 1448 l’architetto Matthijs de Layens ripensò il palazzo comunale come un reliquiario tardogotico e portò a compimento la sua costruzione nel 1469.

Sul fianco destro dello Stadhuis si susseguono eleganti edifici che anticamente furono le sedi delle Corporazioni. Distrutti nel corso della Grande Guerra, i palazzi vennero rifatti in stile eclettico.

Lovanio_”Schippershuis e “In ‘t Oude Wund”: questo blocco di edifici risale al periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale, al termine della quale venne ricostruito. Fu progettato nel 1929 e completato nel 1932: il locale al pianoterra si chiamava già “Gambrinus”, come quello attuale.

Il lato settentrionale del Grote Markt è invece occupato dalla Sint-Pieterskerk (Collegiata di San Pietro), la chiesa principale della città eretta tra il 1425 e il 1497, mentre protagonista della parte orientale della piazza è Het Tafelrond (Tavola Rotonda), palazzo costruito tra il 1480 e il 1487, demolito nel 1818 e successivamente ricostruito al termine del primo conflitto mondiale.

Lovanio_Sint-Pieterskerk (Collegiata di San Pietro): il progetto originario della Collegiata prevedeva che sulla facciata svettassero tre torri, la centrale con un’altezza di 170 metri, ma l’idea non venne mai portata a termine.
Lovanio_Het Tafelrond (Tavola Rotonda): deve il suo curioso nome al fatto che in questo palazzo, per secoli, si riunirono i cittadini. In stile neogotico, l’edificio è, in realtà, la terza versione di quello originale risalente al 1480. Il primo, infatti, perfettamente allineato dal punto di vista stilistico agli altri palazzi presenti sul Grote Markt, venne gravemente danneggiato da un incendio nel 1553 e, in occasione del restauro, fu modificato, soprattutto nelle facciate. Trascurato per diversi secoli, nel 1817 si decise di demolirlo. Il nuovo palazzo dalle linee neoclassiche che prese il suo posto venne distrutto nel 1914. Al momento della ricostruzione si ritornò allo stile originale e dato che il finanziamento dei lavori arrivò dalla Banca Nazionale del Belgio, nelle nicchie vennero poste delle sculture raffiguranti importanti personaggi del settore bancario e finanziario in veste gotica. Un raid aereo notturno nel maggio 1944 danneggiò nuovamente in maniera pesante la Tavola Rotonda.

Purtroppo, i lavori in corso sulla Collegiata non ci permettono di vederla in tutto il suo splendore (è considerata un capolavoro del gotico brabantino) e, così, ci accontentiamo di ammirare il transetto con il jacquemart “Master Jan”, l’omino che indica le ore colpendo con un martello la campana.

Lovanio_Sint-Pieterskerk: il jacquemart “Master Jan” 
Lovanio_ Mathieu de Layensplein: questa piazza si trova accanto alla Collegiata di San Pietro e venne costruita dopo la Prima Guerra Mondiale in un quartiere che fino ad allora era conosciuto con il nome di Slachthuiswijk (Distretto dei Macelli). La nuova piazza venne intitolata all’architetto di Lovanio.

Ci sarebbe ancora altro da vedere ma, ahimè, non abbiamo più tempo e dobbiamo salutare Lovanio.

Un paio di tappe non programmate ci hanno permesso di conoscere qualcosa in più del Belgio, un Paese piccolo ma sorprendentemente interessante!

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