Italia,  Liguria

Genova, città di mare, città d’arte

Genova_Uno scorcio del porto. Sullo sfondo la Lanterna.

Ho sempre guardato alla città di Genova come al punto di partenza (e di ritorno) delle mie vacanze estive: nella mia mente, infatti, questa città si è sempre perfettamente sovrapposta al suo grande porto, senza mai assumere contorni ben definiti che ne delineassero una vera e propria identità.

Durante i lunghi (e talvolta noiosi) mesi del lockdown ho invece cominciato a riconsiderare secondo una nuova chiave di lettura diverse località italiane (che, a dire la verità, avevo fino a oggi dato un po’ per scontate) e, grazie anche alle “prodezze” del web e alle foto di alcuni profili di Instagram, ho scoperto che, oltre ad essere un importante centro portuale, Genova è una città d’arte meravigliosa, tanto che nel 2006 una parte del suo centro storico (precisamente il gruppo di strade denominato Strade Nuove e quello dei palazzi nobiliari chiamato Sistema dei Palazzi dei Rolli) è diventato Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Genova_Palazzo Ambrogio Di Negro: nel 2006 questo edificio è stato inserito nella lista dei 42 palazzi iscritti al Sistema dei Palazzi dei Rolli di Genova diventati Patrimonio dell’Umanità UNESCO (i Rolli costituiscono il meglio dei palazzi più prestigiosi del centro storico di Genova). Eretto tra il 1569 e il 1572 dal doge Ambrogio Di Negro, presenta due bellissime facciate affrescate. Rimase per oltre duecento anni di proprietà della famiglia Di Negro e fu la sede di importanti attività commerciali. Oggi ospita una fondazione.
 

 

Genova_Palazzo Giacomo Spinola: inserito nel Sistema dei Palazzi dei Rolli di Genova, questo edificio fu costruito tra il 1445 e il 1459 per la famiglia Spinola, una delle più antiche e importanti casate di Genova. L’edificio è caratterizzato dalla facciata a fasce bicrome ed è impreziosito da nicchie al cui interno trovano posto le statue marmoree di alcuni famigliari illustri.
Genova_Palazzo Sinibaldo Fieschi: questo edificio fa parte del Sistema dei Palazzi dei Rolli di Genova. Fu completato nel 1618 per papa Innocenzo IV, al secolo Sinibaldo Fieschi. Affaccia sulla piazza della Cattedrale di San Lorenzo ed è decorato con fascioni a due colori. Bellissimo e maestoso è portale.
Genova_Palazzo Spinola di Pellicceria: inserito nella lista dei 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova, ospita la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola dove è possibile ammirare le opere di Rubens, Van Dyck e Antonello da Messina. Voluto dalla prestigiosa famiglia genovese dei Grimaldi, questo palazzo cinquecentesco fu ceduto alla famiglia Pallavicino per sanare un debito. Passò poi ai Doria e, infine, agli Spinola agli inizi del XVIII secolo.
Genova_Palazzo Pietro Spinola di San Luca: inserito nel Sistema dei Palazzi dei Rolli di Genova, questo bell’edificio fu realizzato nel Cinquecento.

Così, in una soleggiata giornata di inizio giugno, Ciccio ed io abbiamo deciso di festeggiare il nostro anniversario di matrimonio in maniera alternativa e, al posto di una romantica cenetta cheek to cheek a lume di candela, abbiamo indossato guanti e casco e ci siamo diretti alla scoperta di Genova e dei suoi tesori. E la visita di una città di mare non può che partire dal suo porto.

Simbolo indiscusso della “genovesità” più autentica, da secoli la Lanterna è lo strumento indispensabile per la navigazione notturna delle navi in ingresso o in uscita dal porto.

Genova_La Lanterna: calcolando lo scoglio sul quale poggia, il faro raggiunge complessivamente i 117 metri di altezza. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento il potere illuminante del faro è via via cresciuto grazie all’installazione di sistemi ottici moderni e all’introduzione di combustibili come il gas di acetilene nel 1898, il petrolio pressurizzato nel 1905 e l’elettricità nel 1936. Per raggiungere la sommità del faro occorre salire 365 gradini. Solo la prima cornice è accessibile al pubblico mentre la seconda non è visitabile in quanto di proprietà della Marina Militare Italiana.

La Lanterna è il faro più alto del Mediterraneo grazie ai suoi 77 metri ed è secondo solo al bretone Phare de l’Île Vierge (nel dipartimento del Finistère) che, con i suoi 82,5 metri, è invece il più alto d’EuropaAnnoverata tra i fari europei più antichi ancora in attività, la Lanterna così come la vediamo oggi è in realtà una costruzione risalente al 1543, anche se sembra che già nel XII secolo sorgesse al suo posto una torre, molto simile per struttura, realizzata per annunciare ai naviganti l’ingresso nel porto. In origine, sulla sommità di questa torre si bruciavano fascine di legna che vennero sostituite nel 1326 dalla prima lanterna alimentata con l’olio d’oliva. Nel Quattrocento la torre divenne una prigione mentre nel Cinquecento la Lanterna venne ridotta “a mezza torre” durante l’insurrezione dei Genovesi nei confronti dei Francesi. Ricostruita nel 1543, la Lanterna è uscita miracolosamente indenne da tutta una serie di eventi bellici tra i quali spiccano il bombardamento navale di re Luigi XIV di Francia nel 1684, i combattimenti della rivolta di Genova del 5 dicembre 1746 e i bombardamenti aerei che tra giugno 1940 e marzo 1945 si abbatterono sul capoluogo ligure.

Genova_Passeggiando per i caruggi non è raro imbattersi in una targa marmorea come questa che indicava il Sestiere del Molo.

La Genova più “storica” si estende in un’area che, grosso modo, va dal Porto Antico fino al promontorio di Capo di Faro dove, orgogliosa, si erge la Lanterna. Anticamente questa zona era suddivisa in sei sestieri i cui confini erano delimitati da targhe marmoree, alcune delle quali sono tutt’oggi visibili.

Il Porto Antico di Genova è il nuovo warterfront cittadino, il luogo perfetto dove trascorrere il tempo libero in città durante tutto l’anno.

Genova_Il Porto Antico: è la più grande piazza sul Mediterraneo.

E’ uno spazio sempre aperto nel quale turismo, cultura, sport, fiere e spettacoli si incontrano quotidianamente. Dal celeberrimo Acquario ai Magazzini del Cotone, passando per la struttura coperta di Piazza delle Feste e l’ascensore panoramico del Bigo, il Porto Antico si estende fino a ricomprendere l’area della Fiera di Genova con il Padiglione Blu, progettato dal parigino Atelier Jean Nouvel, e le darsene nautiche.

Genova_Il Porto Antico. Il Bigo: questa particolare struttura fu progettata dall’architetto Renzo Piano per le Colombiadi del 1992 (note come Expo 1992 ovvero Esposizione Internazionale specializzata Genova ’92 Colombo ’92) ed è ispirata alla gru usata per il carico e lo scarico delle merci che una volta si trovava sulla coperta delle navi mercantili. Oltre ad assolvere una funzione meramente di immagine, il Bigo sostiene il vicino tendone della Piazza delle Feste ed ospita altresì un ascensore panoramico che sale fino a 40 metri di altezza e ruota a 360 gradi permettendo di vedere Genova e il suo porto da un punto di vista privilegiato.
Genova_Il Porto Antico. La Biosfera e sullo sfondo il celebre “Matitone” nel quartiere di San Benigno. Conosciuta come la Bolla di Renzo Piano, la Biosfera è una sfera sospesa sull’acqua del diametro di 20 metri realizzata in vetro e acciaio nel 2001 in occasione del vertice del G8 che si tenne a Genova. Al suo interno è stata ricostruita una piccola porzione della foresta pluviale tropicale che ricomprende oltre un centinaio di specie animali e vegetali. Il “Matitone” è invece un grattacielo progettato dallo studio di architettura statunitense Skidmore, Owings and Merrill. Terminato nel 1992, ospita uffici. Il suo nome deriva dalla sua particolarissima forma che ricorda una grossa matita. Con i suoi 109 metri di altezza supera di un solo metro la centralissima Torre Piacentini.
Genova_Il Porto Antico. Il Neptune: è il vascello che venne costruito nel 1986 nei cantieri navali tunisini di Port El Kantaoui appositamente per il film Pirates di Roman Polanski. E’ stato progettato come una vera nave, pertanto può navigare perfettamente.

Il Porto Antico corrisponde in realtà alla vecchia zona portuale che fu riprogettata dall’archistar Renzo Piano, genovese DOC, nel 1992 in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della scoperta dell’America.

Genova_Palazzo San Giorgio: il palazzo fu costruito tra il 1257 e il 1260 su commissione di Guglielmo Boccanegra, figura politica e militare di spicco durante l’epoca della Repubblica di Genova, con l’intento di creare una sede del potere civile che fosse ben distinta da quella del potere religioso. Narra una leggenda che nella seconda metà del XIII secolo il palazzo abbia ospitato le carceri dove sul finire del Duecento Marco Polo sarebbe stato imprigionato. Nel 1340 nel palazzo vennero insediate la dogana e gli uffici delle Compere, enti che gestivano i prestiti in denaro che il Comune accordava ai cittadini fino al 1407 quando nacque ufficialmente la Casa delle Compere e dei Banchi di San Giorgio, una delle prime istituzioni bancarie dell’Italia dei Comuni.

Nei pressi del Porto Antico sorge un edificio storico molto conosciuto e apprezzato in città: si tratta di Palazzo San Giorgio che attualmente ospita l’Autorità Portuale di Genova.

Genova_Palazzo San Giorgio: girando attorno all’edificio è possibile ammirare i due stili architettonici che lo caratterizzano, tanto da far sembrare che vi siano due palazzi distinti.

Situato nel quartiere del Molo, questo bell’edificio si compone in realtà di due parti distinte: una risalente all’epoca medievale, rivolta verso il porticato di Sottoripa, ed una rinascimentale rivolta invece verso il mare.

Genova_Il Porticato di Sottoripa
Genova_Piazza Caricamento: storico spazio di manovra delle merci, è una piazza dalla forma irregolare situata nel quartiere della Maddalena. Fu realizzata intorno alla metà dell’Ottocento nell’area sulla quale nel Medioevo sorgevano le banchine portuali e il mare arrivava a lambire i portici di Sottoripa, il cui nome richiama appunto il fatto che la via si trovava sotto il livello dell’acqua.

Poche decine di metri separano Palazzo San Giorgio da Piazza Banchi ma prima di addentrarsi tra piazzette e caruggi bisogna raccontare qualcosa di più della parte più antica di Genova e delle sue peculiarità.

Il centro storico di Genova si estende su una superficie di circa 113 ettari ed è, per questo motivo, uno dei centri storici medievali più estesi d’Europa con la maggiore densità abitativa.

E’ un vero e proprio dedalo di vicoli (i famosi carruggi) talmente stretti che a volte si ha l’impressione di non riuscire neppure a passarvi!

Genova_Uno dei tipici caruggi
Genova_Caruggio. A spasso tra sapori etnici e tipica focaccia
Genova_Caruggio. E, poi, all’imprrovviso, in fondo a un vicolo stretto stretto si intravede tanta bellezza!
Genova_Uno scorcio del centro storico. Anche i panni stesi ad asciugare creano “atmosfera”!

In alcuni tratti i muri e le finestre dei palazzi sono talmente vicini gli uni agli altri che, complice la prospettiva, sembra quasi che si tocchino! In queste viuzze anguste i raggi del sole non riescono mai a penetrare, cosa che può rivelarsi utile, soprattutto nelle calde giornate estive.

In questo insieme così compatto di edifici gli stili architettonici si sovrappongono in continuazione: così, non è raro incontrare un edificio trecentesco costruito su un basamento di origine medievale o elementi gotici inseriti in un edificio di epoca rinascimentale.

Genova_Stili architettonici a confronto
Genova_Edifici

 

Genova_La Chiesa di San Donato: esempio di architettura romanica, la chiesa fu realizzata in pietra calcarea locale intorno al XII secolo. Molto interessante è il suo campanile di forma ottagonale e tipica del romanico arcaico, unico esempio di questo tipo in città.
Genova_La Chiesa di Santa Maria in Passione: situata nel quartiere del Molo, questa chiesa in stile barocco fu chiusa nell’Ottocento a seguito della soppressione degli ordini religiosi di fine Settecento. Fu quasi completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dal gotico al barocco, dal liberty al neoclassico, questa città, stretta tra mare e monti, conserva un’incredibile varietà di stili architettonici, una mescolanza di epoche che culmina nella contemporaneità rappresentata dall’architetto Renzo Piano. In un certo senso è come se il centro storico di Genova lanciasse un importante messaggio che solo un osservatore attento è in grado di cogliere: la base per il presente non può che essere il passato.

Indubbiamente lo spirito “autenticamente genovese” risiede nei suoi caruggi dove si mescolano etnie, idiomi, sapori e fragranze che arrivano da posti lontani. Più che altrove in città, nel tempo qui si è creato un vero melting pot culturale! E pensandoci bene, questo fenomeno non deve stupire: una città a vocazione portuale, che storicamente fu una delle potenti repubbliche marinare, non può che essere il punto di approdo di genti provenienti da tutto il mondo!

Passeggiando per i vicoli non si può fare a meno di sorprendersi di come tra spazi tanto ristretti da rendere difficile perfino scattare una fotografia (!) riescano a trovare posto splendide dimore e palazzi nobiliari, edifici religiosi di incredibile bellezza che custodiscono al loro interno opere d’arte di inestimabile valore, magnifiche edicole votive (la gente che va per mare ha da sempre un forte senso religioso) e affascinanti botteghe storiche speso collocate in vie i cui nomi rimandano alle corporazioni e alle attività artigiane.

Genova_La Confetteria Romanengo: nata nel 1780, questa confetteria annovera tra i suoi clienti i membri della famiglia Doria e Giuseppe Verdi. Nel 1868 fornì i dolci per la festa di nozze del Principe Umberto I e di Margherita di Savoia.
Genova_Edicola votiva: questo tipo di strutture architettoniche religiose vennero donate dalle antiche corporazioni (anche) per illuminare le strade durante la notte.

Genova_Edicola votiva: nel centro storico se ne incontrano diverse. Molto diffuse nella cultura popolare, spesso venivano realizzate come ex voto.
Genova_L’Antica Barberia Giacalone: situata in Vicolo dei Caprettari, questa barberia è stata restaurata e riaperta grazie al contributo del FAI. Qui ogni giorno gli uomini posso regalarsi una rasatura a regola d’arte!
Genova_L’Antica Barberia Giacalone. Interno. E’ un luogo pieno di fascino: la vetrina, i vetri colorati e, all’interno, gli specchi e i particolari raffinati rendono omaggio all’Art Déco.

Il cuore storico di Genova è circondato dalle imponenti Mura del Barbarossa che sono ormai integrate nel tessuto cittadino.

Genova_Le Mura delle Grazie

Genova_La Salita di Santa Maria in Passione

Erette tra il 1155 e il 1559, queste fortificazioni furono concepite per circondare il castrum, la civitas e il burgus, le tre aree principali della città. La loro funzione fu da subito quella di difendere la Repubblica di Genova dalle mire espansionistiche di Federico Il Barbarossa (dalle quali presero il nome). Le mura erano dotate di diverse porte di accesso, molte delle quali sono andate distrutte nel corso dei secoli o sono state inglobate in altri edifici: davvero suggestiva è Porta Soprana che si trovava in posizione sopraelevata sul colle di Sant’Andrea dove sorgeva l’omonimo monastero delle monache benedettine (presumibilmente fondato nell’ XI secolo) demolito all’inizio del XX secolo.

Genova_Porta Soprana (o Porta di Sant’Andrea): fu eretta nel 1161 e rappresenta un bellissimo esempio di architettura medievale in pietra. Rappresentava l’ingresso alla città per chi giungeva da est e dominava il piano di Sant’Andrea. Il fatto di essere in posizione rialzata rispetto al piano cittadino le valse l’appellativo di “Superana” (poi divenuto “Soprana”).
Genova_Porta Soprana vista dall’interno delle mura
Genova_La Casa di Cristoforo Colombo: a pochissimi passi da Porta Soprana si si trova la Casa di Cristoforo Colombo, una ricostruzione del XVIII secolo dell’edificio nel quale visse in gioventù il navigatore genovese.

A ricordare il monastero di Sant’Andrea è però rimasto il Chiostro di Sant’Andrea, unica struttura architettonica salvata dalla demolizione.

Genova_Il Chiostro di Sant’Andrea: l’attuale collocazione del chiostro, nei pressi di Porta Soprana, risale al 1922. L’esistenza del chiostro è documentata a partire dal 1158; situato all’interno di un monastero femminile (la cui esistenza cessò nel 1799 quando la comunità religiosa venne soppressa), intorno ad esso erano disposti tutti i locali destinati alla vita comunitaria come il refettorio e il parlatorio. I diversi stili dei capitelli rivelano interventi architettonici di epoche diverse: mentre quelli posti sui lati ovest e sud risalgono verosimilmente alla metà del XII secolo, i capitelli dei lati est e nord sono in stile gotico, tipico della fine del Duecento.
Genova_Il Chiostro di Sant’Andrea. Particolare

La Cattedrale di San Lorenzo è la chiesa principale di Genova.

Genova_La Cattedrale di San Lorenzo

Eretta intorno al 1098 su una precedente costruzione del V-Vi secolo, la chiesa fu ampliata e impreziosita nel corso dei secoli per poi essere intitolata a San Lorenzo Martire. Alla fine della Prima Crociata giunsero in città le ceneri di San Giovanni Battista e la cattedrale venne scelta per custodirle.

Genova_La Cattedrale di San Lorenzo: la scalinata della chiesa è affiancata da due statue di leoni di gusto neoclassico realizzate nell’Ottocento dallo scultore genovese Carlo Rubatto.
Genova_La Cattedrale di San Lorenzo. Particolare della decorazione del portale centrale. La facciata presenta portali gotici per la cui realizzazione nel XIII secolo furono chiamate maestranze francesj, come confermerebbero gli apparati decorativi che richiamano quelli di Rouen e di Chartres. Tipico del gusto genovese di epoca medievale è il paramento a fasce bianche e nere.
Genova_La Cattedrale di San Lorenzo. La torre campanaria: il campanile fu ultimato nel 1522. Alto 60 metri, è una delle torri campanarie più alte della Liguria. Secondo il progetto iniziale la cattedrale avrebbe dovuto avere due torri campanarie ma quella di sinistra non venne mai completata e nel 1477 sul tronco più basso fu eretta una loggia.

Consacrata da Papa Gelasio I nel 1118, la chiesa fu danneggiata da un incendio nel 1296 e parzialmente ricostruita nelle linee dell’architettura gotica. Nel corso del XIV e del XV secolo la cattedrale si arricchì di nuovi altari e cappelle e nel Seicento vennero aggiunti gli stucchi dorati dell’abside e degli affreschi tardo manieristi delle “Storie di San Lorenzo” del pittore genovese Lazzaro Tavarone. La salita alla torre campanaria è imperdibile perché permette di godere di tutta la bellezza degli interni: inoltre, dalla sommità, la vista su Genova e sui suoi edifici storici è davvero impagabile!

Genova_La Cattedrale di San Lorenzo. Panorama sulla città.
Genova_La Cattedrale di San Lorenzo. La navata centrale e, sullo sfondo, il presbiterio barocco.
Genova_La Cattedrale di San Lorenzo. L’interno visto dall’alto

 

Genova_La Cattedrale di San Lorenzo. Il colonnato della navata laterale
Genova_La Cattedrale di San Lorenzo. Un’altra vista dell’interno dall’alto

Nella piccola Piazza San Matteo, più che altrove in città, ci si ritrova inaspettatamente immersi nel mondo dei Doria! In realtà, forse, più che di piazza sarebbe corretto parlare di slargo in quanto si tratta di uno spazio sopraelevato rispetto alla sede stradale sul quale si affacciano i palazzi della famiglia Doria che, nonostante i rimaneggiamenti cinquecenteschi, hanno fortunatamente conservato intatte le splendide facciate dipinte e gli archi ogivali di gusto gotico.

Genova_Piazza San Matteo. Particolare della lunetta del portale recante l’iscrizione con dedica “Senat. Cons Andreae De Oria Patriae Liberatori Munus Publicum”: l’edificio fu costruito nel 1486 e donato all’Ammiraglio Andrea Doria da parte della Repubblica di Genova in segno di riconoscenza per aver riportato la libertà.
Genova_Il Palazzo Lamba Doria: fu costruito a metà del Duecento in stile gotico e donato all’Ammiraglio Lamba Doria a seguito della sua vittoria nel 1298 contro i Veneziani.
Genova_Palazzo Domenicaccio Doria: fu costruito nel XIV secolo.

Quella di San Matteo è una piazza di sicuro effetto, molto scenografica grazie soprattutto alle trame orizzontali delle fasce bianche e nere degli edifici, di puro gusto ligure, realizzati utilizzando il marmo bianco e la pietra nera. La Chiesa di San Matteo e gli edifici circostanti creano un unicum davvero avvolgente!

Genova_La Chiesa di San Matteo: nella lunetta del portale, su fondo dorato, è raffigurato San Matteo. La facciata della chiesa ha la caratteristica decorazione a strisce bianche e nere. San Matteo era un esattore delle tasse, proprio come i Doria che lo scelsero, non a caso, come proprio patrono e gli dedicarono la chiesa. Nel XIII secolo la facciata fu addirittura arretrata per allinearla ai palazzi che incorniciavano la piazza.

Di epoca decisamente diversa ma altrettanto affascinante è la Chiesa del Gesù, meraviglioso esempio di architettura barocca a Genova.

Genova_La Chiesa del Gesù: il primo nucleo della chiesa vide la luce nel Vi secolo dopo che il clero milanese scappò a causa delle persecuzioni longobarde. Il vescovo di Milano (Una serata nel Duomo di Milano) si trasferì così a Genova nei pressi della Cattedrale. A quel punto si rese necessario costruire una chiesa nel quartiere dei milanesi, chiesa che non poté che essere intitolata a Sant’Ambrogio. Furono i Gesuiti a riedificare la chiesa nella forma attuale nel XVI secolo e a darle l’attuale nome. Pesantemente danneggiato dal bombardamento navale di Genova del 1684 ad opera dei Francesi, l’edificio fu ridecorato dal pittore genovese Lorenzo De Ferrari. La facciata venne terminata solo nel 1894 con l’inserimento delle due statue di Sant’Ambrogio e di Sant’Andrea.

Tra ori, stucchi e marmi policromi, questa chiesa custodisce opere di Pieter Paul Rubens, Simon Vouet e di Gian Battista Carlone, esponente della scuola barocca genovese.

Genova_Chiesa del Gesù. “Miracoli di Sant’Ignazio” di Pieter Paul Rubens: si tratta di un olio su tela collocato all’interno della Cappella di Sant’Ignazio (fondatore dell’ordine dei Gesuiti). A seguito della morte del fratello Niccolò avvenuta nel 1619, Marcello Pallavicino ne eseguì le volontà testamentarie e incaricò Rubens di realizzare questo dipinto per la cappella, dipinto che il pittore spedì da Anversa (Anversa, spirito trasformista) direttamente a Genova intorno al 1620.
Genova_Chiesa del Gesù. “La circoncisione di Gesù” di Pieter Paul Rubens: è un olio su tela dipinto dal pittore fiammingo nel 1605 su commissione del gesuita Marcello Pallavicino durante il suo soggiorno romano.

Al suo interno, le più importanti famiglie aristocratiche della città chiesero ai più celebri artisti di decorare le loro cappelle di famiglia, dando così vita a un vero e proprio gioiello.

Genova_Chiesa del Gesù. Interno. Le volte
Genova_Chiesa di Gesù. Interno
Genova_Chiesa di Gesù. Interno. La cupola

Nel punto in cui il centro storico lambisce la zona del Porto Antico sorge Piazza Banchi. Anticamente quest’area era la sede del mercato del grano ma nel XII secolo venne ribattezzata “dei banchi” per la presenza dei cambiavalute posizionati sotto i portici dei palazzi.

Genova_La Chiesa di San Pietro in Banchi: situata nel quartiere del Molo, questa chiesa, la cui attuale struttura risale alla seconda metà del Cinquecento, fu costruita dal governo della Repubblica di Genova finanziandola con la vendita di alcuni magazzini e botteghe situati nella zona. Si trova in posizione sopraelevata rispetto alla sottostante piazza (Piazza Banchi) alla quale è collegata da una scenografica scalinata.

Devastata da un terribile incendio nel 1398, la piazza fu restaurata ma i lavori si conclusero solo nel Cinquecento con il completamento della Loggia della Mercanzia (o dei Mercanti).

Genova_La Loggia della Mercanzia: l’edificio fu realizzato con lo scopo di dare una sede coperta ai banchieri e ai cambiavalute che operavano in questa zona. Nel 1855 divenne la sede della prima Borsa Merci e Valori in Italia.

Come detto, Genova è un incredibile insieme di stili architettonici che raccontano la lunga storia della città. Non c’è quindi da stupirsi se a qualche strada di distanza dagli edifici gotici e barocchi sorga la centralissima Piazza De Ferrari, principale punto di riferimento degli eventi pubblici cittadini, fulcro finanziario ed economico di Genova ma soprattutto il luogo nel quale si concentrano bellissimi edifici di stili differenti.

Genova_Piazza De Ferrari. La fontana monumentale: la piazza risale al XX secolo e la realizzazione della fontana servì per regolare la viabilità cittadina. La fontana è costituita da una vasca centrale bronzea larga 11 metri e da altre due più interne di diametro inferiore. Su quella più interna è inciso un motto di Erasmo Piaggio, armatore e industriale genovese che donò la fontana alla sua città.

Intitolata al banchiere e politico genovese Raffaele De Ferrari, la piazza è dominata dalla monumentale fontana di bronzo del 1936. Intorno, il Teatro Carlo Felice, il Palazzo dell’Accademia Liguistica di Belle Arti, Il Palazzo della Regione Liguria, quello della Nuova Borsa e la facciata laterale di Palazzo Ducale.

Genova_Il Teatro Carlo Felice: dedicato al re di Sardegna Carlo Alberto Felice, l’edificio ha la forma di un tempio greco. L’appalto per la sua realizzazione fu vinto dall’architetto genovese Carlo Barabino nel 1825 ma partecipò ai lavori anche il ticinese Luigi Canonica. Gravemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, della struttura originaria restano solo il colonnato, il pronao, il terrazzo e l’iscrizione latina.
Genova_Il Palazzo dell’Accademia Liguistica di Belle Arti: fondata nel 175, l’Accademia riunisce le funzioni di scuola di formazione artistica e di museo. La denominazione “liguisitca” deriva dall’originario nome dei Liguri (Ligyes). Lo stile è neoclassico.
Genova_Il Palazzo della Regione Liguria: costruito tra il 1912 e il 1924, questo edificio è in stile neomanierista.
Genova_Il Palazzo della Borsa: costruito nel primo decennio del Novecento, questo edificio unisce elementi neocinquecenteschi ad altri in stile liberty. La scelta di tali elementi architettonici fu dettata dall’esigenza di evidenziare la potenza finanziaria del mercato genovese di inizio secolo.
Genova_Il Palazzo Ducale: residenza del doge dal 1339, oggi ospita mostre ed eventi culturali di vario genere. La sua costruzione fu avviata nel 1298 e, nel tempo, il palazzo inglobò anche alcuni edifici attigui tra i quali la Torre Grimaldina. Nel XVI secolo il palazzo assunse una fisionomia più moderna e fu deciso di dargli un’impronta rinascimentale, ritenendo questo stile più adeguato all’importanza e al cerimoniale della Repubblica. Un grave incendio della fine del Settecento richiese un restauro che diede al palazzo una connotazione neoclassica.
Genova_La Torre Grimaldina: fino al Trecento nota con il nome di “Torre del Popolo”, fu il simbolo del potere politico della Repubblica di Genova. I rintocchi delle sue campane scandivano i momenti più solenni o drammatici della città.
Genova_Il Palazzo Ducale e la sua facciata laterale su Piazza De Ferrari

Dal punto di vista architettonico, questa piazza è un incredibile concentrato di stili diversi: si va dall’eclettismo, al liberty, senza dimenticare il neoclassicismo. Un insieme davvero straordinario!

In quanto antica Repubblica Marinara, Genova è pur sempre il suo mare, dunque, così come una visita alla città non può che cominciare dal porto, allo stesso modo non può che finire… sul mare! Nel quartiere di Albaro, nella zona di levante della città, si trova Boccadasse, un antico marinaro con le case color pastello, addossate le une alle altre e strette attorno ad una piccola baia. Nonostante l’espansione urbanistica della città abbia inglobato questo borgo al tessuto urbano, l’atmosfera che continua a regnarvi è d’altri tempi.

Genova_Boccadasse: secondo una leggenda, il borgo sarebbe stato fondato intorno all’Anno Mille da alcuni pescatori spagnoli che, per sfuggire a una tempesta, avrebbero trovato riparo nell’insenatura antistante.
Genova_Boccadasse. Un angolino tranquillo del borgo dove sentirsi a casa.

Genova è un’esperienza tutta da vivere: la storia, l’architettura, la cucina, la brezza del mare che ti accompagna dappertutto, anche quando il mare non lo vedi e ti sembra lontanissimo. Genova è una città che ispira (e ha ispirato) pittori, poeti e cantautori ma è anche una città che fa riflettere sulla realtà del mondo. E mentre cammini per i caruggi o guardi il mare, è impossibile non pensare alle canzoni di Fabrizio De André

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