Colmar, magico Natale
Se dovessi accostare la regione francese dell’Alsazia ad una italiana sceglierei senza troppe esitazioni il Trentino Alto-Adige per due semplici ragioni; in primo luogo, sono entrambe terre di confine e, come tali, vivono una quotidianità particolare fatta di bilinguismo, come dimostrano tantissimi paesi e località alsaziane che, al pari di quelli altoatesini, hanno nomi di chiara origine germanica (il confine tedesco e quello svizzero sono davvero a un tiro di schioppo). In secondo luogo, come l’Alto Adige (Alto Adige, dove il Natale arriva prima! (O forse non finisce mai davvero…) ) anche l’Alsazia è “terra del Natale”: qui, infatti, il Natale è una cosa seria come dimostra il fatto che la bella città dio Strasburgo, capoluogo della regione, è considerata la “Capitale del Natale” (Strasburgo, la “Capitale del Natale”).
A partire dalla metà di novembre e fino all’Epifania, l’Alsazia diventa una sorta di “paese incantato” nel quale praticamente tutti i centri abitati (da quelli più grandi a quelli più piccini) si vestono a festa, in un tripudio di lucine, luminarie, alberi di Natale, presepi e decorazioni di ogni tipo e genere (Bergheim, il “presepe” di case alsaziane).
Gli itinerari natalizi sono innumerevoli e le combinazioni delle varie tappe praticamente infinite ma alcune sono imprescindibili e Colmar è senz’altro una di quelle.
Capoluogo del dipartimento dell’Alto Reno, la città di Colmar divenne francese nel 1648 quando fu siglata la Pace di Vestfalia che pose fine alla Guerra dei Trent’Anni. Alla fine dell’Ottocento la città fu annessa all’Impero Tedesco, diventando il capoluogo del distretto dell’Alta Alsazia. Rimase tedesca fino alla fine della Prima Guerra Mondiale quando passò alla Francia ma nel 1940 l’Alsazia fu nuovamente annessa al Terzo Reich. Fu l’ultima città alsaziana ad essere liberata dall’occupazione nazista al termine di un lungo scontro armato durato una ventina di giorni e passato alla storia col nome di “Sacca di Colmar” (“Poche de Colmar” in francese).
Tanto pittoresca durante la bella stagione, quando le finestre delle sue caratteristiche case a graticcio fioriscono, i suoi canali di popolano di piccole imbarcazioni e il suo centro storico si anima di turisti che arrivano qui percorrendo la famosa Route des Vins d’Alsace (la Strada dei Vini d’Alsazia), durante il periodo natalizio Colmar cambia faccia: quando il Natale prende letteralmente il sopravvento, il suo cuore medievale si veste a festa e diventa magico!
La struttura del centro storico di Colmar è quella tipica dell’epoca medievale francese: un dedalo di viuzze e strade lastricate sui quali si affacciano antiche costruzioni e pittoreschi edifici a graticcio. L’atmosfera è senza tempo e in questa parte della città si ha l’idea di essere in un piccolo borgo piuttosto che in un centro urbano di oltre 70.000 abitanti.
Rue Vauban è situata a nord-ovest del centro storico e costituisce una delle porte di accesso alla Vieille Ville (la Città Vecchia). Lungo questa via, tra piccoli negozi e botteghe che vendono i rinomati vini alsaziani, si trovano il Musée du Jouet (Museo del Giocattolo), realizzato all’interno di un vecchio cinema, e la riconoscibilissima facciata della Poêle des Laboureurs, un immobile in stile rinascimentale che anticamente costituiva il luogo di riunione della potente Corporazione degli Agricoltori.
La Grand’Rue è un’altra importante via del centro storico cittadino lunga oltre 500 metri e su di essa di affacciano diversi edifici di rilevanza storica e architettonica.
E’ il caso del Tribunal de Grande Instance e dell’Ancien Presbytère Protestant (Maison des Arcades), edificio realizzato nel 1608 dall’architetto Albert Schmidt, autore anche di altri progetti cittadini.
In Rue d’Unterlinden (parola tedesca che significa “sotto i tigli”) si trova il Musée d’Unterlinden la cui struttura è davvero particolare.
Questo museo, infatti, sorge all’interno di un ex monastero di Monache Domenicane del XIII secolo. Le religiose abbandonarono il monastero durante la Rivoluzione Francese e i locali caddero in disuso fino alla metà del XIX secolo quando gli spazi furono recuperati e adibiti a museo.
In Place de la Chatédrale si erge maestosa la Collégiale Saint-Martin (Collegiata di San Martino), uno dei più significativi esempi di architettura gotica della regione.
La sua costruzione iniziò nel 1235 e il 1365 nell’area già occupata da un altro edificio in stile tardo-carolingio e terminò oltre un secolo dopo, nel 1365. Nella primavera del 1572 divampò un incendio che distrusse la guglia della torre meridionale e le coperture. Il tetto fu allora rifatto utilizzando delle maioliche colorate sull’esempio della Collégiale Saint-Thiébaut (la Collegiata di Sant’Uboldo) nella cittadina alsaziana di Thann e la torre fu rifinita con l’attuale copertura.
Poco distante, in Place de l’Ancienne Douane si trova la Koïfhus (Ancienne Douane) ovvero l’antica dogana di Colmar.
Questo edificio fu costruito nel 1480 in un punto strategico della città, ovvero nel luogo in cui confluiscono la Grand’Rue e la Rue des Marchands, che in epoca medievale costituivano due delle principali vie commerciali cittadine. Una volta giunte alla Koïfhus le merci venivano fermate e venivano applicate le tasse previste dalla legge della Décapole Alsacienne, l’alleanza che riuniva le dieci città libere alsaziane del Sacro Romano Impero di cui Colmar faceva appunto parte.
In Rue des Marchands è visibile un altro edificio molto conosciuto a Colmar: si tratta della Maison Pfister (Casa Pfister), il cui aspetto così particolare la rende riconoscibile al primo sguardo.
Fu costruita nel 1537 da un cappellano che era riuscito a crearsi una piccola fortuna con il commercio dell’argento. Le due facciate sono ornate da affreschi che raffigurano la Fede e la Giustizia, alcuni imperatori germanici del XVI secolo, i Quattro Evangelisti, i Dottori della Chiesa e alcune scene tratte dalla Bibbia.
La Vieille Ville è attraversata da un reticolo di canali alimentati dalle acque del fiume Lauch, a sua volta affluente del più grande Ill. Molto suggestivo è il Quai de la Poissonnerie dove anticamente risiedevano i pescatori, riuniti insieme ai battellieri in una potente corporazione.
Il pescato veniva raccolto in un vivaio e i pesci venduti lungo il quai (il molo). Nel 1706 un gigantesco incendio divampò nel quartiere, distruggendo una quarantina di abitazioni. Tra il 1978 e il 1981 importanti lavori di restauro riportarono all’antico splendore diversi edifici e, di conseguenza, l’intera zona.
Il Quai de la Poissonnerie funge da trait d’union tra il Quartier des Tanneurs (Quartiere dei Conciatori) e la pittoresca Petite Venise.
Sì, perché anche a Colmar la presenza dei canali ha dato vita ad una zona conosciuta (guarda caso!) col nome, decisamente inflazionato, di Petite Venise (Piccola Venezia). In questo quartiere più che altrove a Colmar, si possono ammirare le tipiche case a graticcio che, ben allineate, rendono questa zona molto pittoresca… e fotografatissima!
A ridosso del Quai de la Poissonnerie sorge il Marché Couvert (Mercato Coperto), un bell’edificio storico che accoglie al suo interno venditori dei più diversi generi alimentari.
In inverno le ore di luce sono poche e nel primo pomeriggio comincia già a imbrunire, tanto che alle 16 (o poco più) sembra ormai notte fonda. Ma è proprio in questa seconda parte della giornata che Colmar dà il meglio di sé: il centro storico, infatti, si trasforma e quegli stessi luoghi visitati solo qualche ora prima non sono più come te li ricordavi!
Le luci si accendono, i colori scintillano, la musica risuona nell’aria. Colmar è un mondo nuovo, uscito direttamente da un libro di fiabe. Ed è proprio in quel preciso momento che la meravigliosa magia del Natale diventa realtà!