Belgio,  Europa

Ostenda, le vacanze al mare nelle Fiandre

Apparentemente le parole “mare” e “Belgio” non sembrano avere molto in comune ma se ci si ferma un attimo a riflettere ci si rende conto che non è esattamente così perché anche il Belgio ha il “suo” mare! Dal confine francese fino a quello dei Paesi Bassi (una settantina di chilometri di litorale in tutto) la costa delle Fiandre è infatti lambita dall’impetuoso Mare del Nord ed è caratterizzata da immense spiagge di sabbia finissima.

Il Mare del Nord

Il clima che contraddistingue questa zona non è certo mediterraneo (quindi niente bagni di sole o lunghe nuotate) ma ha comunque il suo fascino.

All’incirca a metà strada tra i due confini sorge la città di Ostenda (Oostende in olandese, Ostende in francese) che, oltre ad essere un importante centro portuale, è una rinomata località turistica.

Ostenda vista dalla spiaggia

In origine Ostenda fu solo un piccolo villaggio abitato da pescatori che col tempo divenne però sempre più importante, soprattutto a partire dalla prima metà del Settecento quando, in seguito alla chiusura dell’accesso al porto di Anversa (Anversa, spirito trasformista) da parte degli Olandesi, Ostenda fornì un accesso alternativo al mare. Oggi il porto di Ostenda gioca un ruolo rilevante per quanto riguarda il trasporto delle merci in quanto costituisce un ulteriore punto di attraversamento della Manica verso il Regno Unito in aggiunta a quello francese di Calais.

Turisticamente parlando, Ostenda deve il suo successo al fatto che fu molto amata dai monarchi belgi Leopoldo I e Leopoldo II che qui trascorsero le loro vacanze, attirandovi inevitabilmente l’aristocrazia belga, tanto da valere a Ostenda l’appellativo di “regina delle località di mare del Belgio”.

Ostenda_Royal North Sea Yacht Club: fondato nel 1946 da un gruppo ristretto di marinai, l’RNSYC è oggi uno dei club di sport acquatici e dei porti turistici più dinamici della costa belga.
Ostenda_Royal North Sea Yacht Club. Imbarcazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

Ostenda_Zeeheldenplein. Il Monumento nazionale ai marinai: è un omaggio alla gente del mare e a tutti coloro che in mare hanno perso la vita. Ideato dallo scultore belga Willy Kreitz (1903-1982) negli Anni Cinquanta fu collocato nello stesso luogo del primo faro di Ostenda, andato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Realizzato in granito, il memoriale è composto da un marinaio posto al vertice che osserva il mare (il futuro) con determinazione e orgoglio. Più in basso, invece, un altro marinaio piange la perdita dei propri compagni. Presso questo monumento ogni anno viene organizzata una benedizione del mare.

Arrivati a Ostenda la prima tappa non può che essere la sua spiaggia: lunga circa 10 Km, questo arenile è in realtà artificiale in quanto venne realizzato per contenere il fenomeno dell’avanzare del mare verso la terra. Anche se non è “opera della natura”, la spiaggia di Ostenda è davvero suggestiva: qui il vento soffia impetuoso praticamente sempre e l’odore della salsedine è forte quasi quanto il rumore delle onde che si infrangono sul bagnasciuga…

Ostenda_La spiaggia sferzata dal vento

Anche se talvolta “trovare il mare” potrebbe rivelarsi (diciamo) “difficoltoso” perché qui il fenomeno delle maree è molto marcato. L’analogia con le spiagge dello sbarco in Normandia è impressionante (6 giugno 1944: lo sbarco in Normandia)…

Ostenda_La spiaggia durante la bassa marea

Fare il bagno per noi “gente mediterranea” è praticamente impossibile: nel mese di agosto, infatti, la temperatura dell’acqua di questo tratto del Mare del Nord difficilmente arriva a 20°C… Vengono i brividi solo a pensarci!

Ostenda_Ciccio in perfetto look da spiaggia
Ostenda_Passeggiata a piedi scalzi sulla spiaggia. Questo è davvero il massimo che sono riuscita a fare.

Lo stesso dicasi per l’abbronzatura: ombrelloni e sdraio praticamente non esistono, meglio optare per le caratteristiche “tende” in tela che ricordano gli Strandkörbe tedeschi (letteralmente “cesti da spiaggia”) e che assicurano un piacevole riparo contro il forte vento.

Ostenda_La spiaggia, Alcune cabine per prendere il sole
Ostenda_La spiaggia. Trovare spazio sull’arenile per giocare non è davvero un problema!

Dal 2003 la costa fiamminga è il palcoscenico di Beaufort, una rassegna triennale di arte contemporanea en plein air che ogni anno affianca nuove opere a quelle divenute installazioni permanenti. Dopo il triennio 2018-2020 appena concluso, questa estate è partita la settima edizione della rassegna che ha come temi quello del cambiamento climatico, della transitorietà dell’uomo e del suo assoggettamento alla volontà della natura.

Ostenda_Beaufort 2012. “Rock Strangers” di Anne Quinze: in occasione dell’edizione Beaufort 2012 l’artista concettuale belga (classe 1971) ha sviluppato un set di sculture raffiguranti strani oggetti di colore arancio vivo in netto contrasto con l’ambiente circostante. L’intento dell’artista è quello di controbilanciare la dilagante uniformità del design urbano, rompendo il “guscio” sicuro che ciascuno di noi ha costruito intorno a sé.

Sempre a Ostenda si svolge anche il Festival delle Sculture di Sabbia (Zandsculpturen Oostende) in occasione del quale artisti provenienti da tutto il mondo danno vita a gigantesche quanto meravigliose creazioni realizzate con la sabbia.

Ostenda_Zandsculpturen Oostende. Scultura di sabbia
Ostenda_Zandsculpturen Oostende. Altri lavori realizzati interamente con la sabbia

 

 

 

 

Ostenda_Zandsculpturen Oostende. “SAND” (sabbia) se non fosse chiaro a qualcuno…

Uno degli aspetti più interessanti di Ostenda è la facilità con la quale ci si imbatte in edifici appartenenti a stili architettonici tra loro molto diversi: dallo stile a graticcio a quello neogotico, passando per lo Stile Liberty fino a quello eclettico, basta allargare lo sguardo per trovare una curiosa miscellanea di linee architettoniche.

Ostenda_Ispirazioni Liberty
Ostenda_Kapellestraat. Edificio a graticcio

 

 

 

 

 

 

 

Ostenda_Kiosk: è una cupola musicale situata in Wapenplein, nella zona centrale della città. Questo chiosco dalla forma ottagonale esiste dalla fine dell’Ottocento quando intorno ad esso si suonava musica. Progettato dall’architetto belga Theobald Van Hille, è un bell’esempio di stile eclettico con numerosi richiami all’architettura Belle Époque. Il basamento è in pietra blu e le quattro lire poste sulla cupola portano ciascuna il nome di un compositore: André Grétry per il Belgio, Richard Wagner per la Germania, Charles Gounod per la Francia e Gioachino Rossini per l’Italia.
Ostenda_Villa Maritza: fu costruita nel 1885 su progetto dell’architetto Antoine Dujardin (esponente dell’eclettismo) commissionato da un industriale di Anderlecht. Situato in Promenade Albert I è uno dei pochi esemplari rimasti in città di architettura Belle Époque affacciati sul mare.
Ostenda_La Promenade Albert I: è un ampio viale pedonale che corre parallelo alla spiaggia e rappresenta il cuore pulsante della città.

Domina la vista sulla lunghissima Promenade Albert I il Casino Kursaal Oostende, edificio in stile modernista realizzato nel secondo dopoguerra dall’architetto belga Léon Stynen (1899-1990). Occupa l’area sulla quale in precedenza sorgeva il primo Casinò.

Ostenda_Casino Kursaal Oostende: realizzato nel 1953 al posto del precedente Casino distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, questo edificio è considerato il più grande di tutto il Belgio e testimonia il glorioso passato della località balneare amata dalla borghesia belga.

La chiesa più bella e importante di Ostenda è la Sint-Petrus-en-Pauluskerk van Oostende (la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo) che sostituì la Chiesa di San Pietro bruciata il 14 agosto 1896.

Ostenda_ Sint-Petrus-en-Pauluskerk van Oostende: la facciata monumentale è rivolta verso oriente in modo da essere d’effetto per il viaggiatore che entra a Ostenda. Sulla facciata si aprono tre ingressi che simboleggiano la Santissima Trinità.
Ostenda_Sint-Petrus-en-Pauluskerk van Oostende
Ostenda_Sint-Petrus-en-Pauluskerk van Oostende. Particolare della facciata

Questo edificio fu costruito in stile neogotico tra il 1899 e il 1905 su progetto dell’architetto belga Louis Delacenserie (1838-1909) che inizialmente rifiutò l’incarico per mancanza di tempo ma che, alla fine, cedette alle pressioni di re Leopoldo II che voleva per Ostenda un progetto grandioso.

 

 

 

Ostenda_Sint Pieterstoren (o Peperbusse): si dice che la Chiesa di San Pietro (preesistente rispetto all’attuale Sint-Petrus-en-Pauluskerk van Oostende) fosse stata bruciata per volere di Leopoldo II. A seguito di pressioni ricevute da una parte della borghesia, la procura indagò ma non fu in grado di provare nulla e il colpevole dell’incendio non fu mai trovato. Quello che resta della Chiesa di San Pietro è questa torre risalente al 1478.
Ostenda_Visserskaai

A Ostenda non poteva certo mancare un luogo dove passeggiare in prossimità del porto: è il Visserskaai, il molo del porto urbano lungo il quale si aprono ristoranti, negozi, bar e bancarelle di ogni genere.

Nell’adiacente bacino di carenaggio si trova anche il Museumschip Amandine, la nave-museo interattiva che racconta la storia a bordo dell’imbarcazione islandese (O.129 Amandine) che il 3 aprile 1995 entrò per l’ultima volta nel porto di Ostenda.

Ostenda_Museumschip Amandine: era il 3 aprile 1995 quando l’imbarcazione islandese gettò l’ancora per l’ultima volta e il suo equipaggio la lasciò definitivamente, scrivendo così l’ultima pagina della spedizione di pesca in Islanda.

A fare da sfondo alla nave O.129 Amandine il bellissimo edificio in stile eclettico della Station Oostende (la Stazione Ferroviaria Centrale di Ostenda).

Ostenda_Station Oostende: costruita utilizzando pietra granitica scozzese, roccia calcarea proveniente dalla Francia e pietra blu belga, la stazione fu aperta nel 1913. Architettonicamente, questo edificio è una commistione di stile barocco francese e settecentesco. Il complesso è composto da un androne centrale affiancato da due edifici a torre a pianta quadrata.
Ostenda_Kusttram: chiamato anche “Tramway de la côte belge”, questa linea tranviaria è lunga circa 67 km e, attraverso altrettante fermate, collega la cittadina di De Panne (quasi sul confine francese) con quella di Knokke-Heist, a pochi chilometri dalla frontiera olandese. Il Kusttram può essere un modo alternativo e divertente per vedere i panorami della costa belga.

Il modo migliore per concludere una giornata a Ostenda è restarvi fino al tramonto per cenare in uno dei tanti ristoranti della Promenade Albert I, seduti a un tavolino affacciato direttamente sulla spiaggia.

Ostenda_Moules, frites et bière!

Il menu non può che essere a base di pesce e che si tratti di ostriche, gamberi, sogliola atlantica o cozze, il tutto sarà immancabilmente accompagnato dalle immancabili “frites” (le patatine fritte) e da una selezione di “bières belges”!

L’atmosfera che si respira a Ostenda è spensierata e vacanziera e anche se qui il modo di “vivere la vacanza” è molto lontano da come lo intendono le genti “mediterranee”, è pur sempre un’esperienza che vale la pena provare. Perché anche il freddo e impetuoso Mare del Nord ha quel “je-ne-sais-quoi” che lo rende molto affascinante.

Ostenda_La spiaggia
Ostenda_Il Mare del Nord

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