Ostenda, le vacanze al mare nelle Fiandre
Apparentemente le parole “mare” e “Belgio” non sembrano avere molto in comune ma se ci si ferma un attimo a riflettere ci si rende conto che non è esattamente così perché anche il Belgio ha il “suo” mare! Dal confine francese fino a quello dei Paesi Bassi (una settantina di chilometri di litorale in tutto) la costa delle Fiandre è infatti lambita dall’impetuoso Mare del Nord ed è caratterizzata da immense spiagge di sabbia finissima.
Il clima che contraddistingue questa zona non è certo mediterraneo (quindi niente bagni di sole o lunghe nuotate) ma ha comunque il suo fascino.
All’incirca a metà strada tra i due confini sorge la città di Ostenda (Oostende in olandese, Ostende in francese) che, oltre ad essere un importante centro portuale, è una rinomata località turistica.
In origine Ostenda fu solo un piccolo villaggio abitato da pescatori che col tempo divenne però sempre più importante, soprattutto a partire dalla prima metà del Settecento quando, in seguito alla chiusura dell’accesso al porto di Anversa (Anversa, spirito trasformista) da parte degli Olandesi, Ostenda fornì un accesso alternativo al mare. Oggi il porto di Ostenda gioca un ruolo rilevante per quanto riguarda il trasporto delle merci in quanto costituisce un ulteriore punto di attraversamento della Manica verso il Regno Unito in aggiunta a quello francese di Calais.
Turisticamente parlando, Ostenda deve il suo successo al fatto che fu molto amata dai monarchi belgi Leopoldo I e Leopoldo II che qui trascorsero le loro vacanze, attirandovi inevitabilmente l’aristocrazia belga, tanto da valere a Ostenda l’appellativo di “regina delle località di mare del Belgio”.
Arrivati a Ostenda la prima tappa non può che essere la sua spiaggia: lunga circa 10 Km, questo arenile è in realtà artificiale in quanto venne realizzato per contenere il fenomeno dell’avanzare del mare verso la terra. Anche se non è “opera della natura”, la spiaggia di Ostenda è davvero suggestiva: qui il vento soffia impetuoso praticamente sempre e l’odore della salsedine è forte quasi quanto il rumore delle onde che si infrangono sul bagnasciuga…
Anche se talvolta “trovare il mare” potrebbe rivelarsi (diciamo) “difficoltoso” perché qui il fenomeno delle maree è molto marcato. L’analogia con le spiagge dello sbarco in Normandia è impressionante (6 giugno 1944: lo sbarco in Normandia)…
Fare il bagno per noi “gente mediterranea” è praticamente impossibile: nel mese di agosto, infatti, la temperatura dell’acqua di questo tratto del Mare del Nord difficilmente arriva a 20°C… Vengono i brividi solo a pensarci!
Lo stesso dicasi per l’abbronzatura: ombrelloni e sdraio praticamente non esistono, meglio optare per le caratteristiche “tende” in tela che ricordano gli Strandkörbe tedeschi (letteralmente “cesti da spiaggia”) e che assicurano un piacevole riparo contro il forte vento.
Dal 2003 la costa fiamminga è il palcoscenico di Beaufort, una rassegna triennale di arte contemporanea en plein air che ogni anno affianca nuove opere a quelle divenute installazioni permanenti. Dopo il triennio 2018-2020 appena concluso, questa estate è partita la settima edizione della rassegna che ha come temi quello del cambiamento climatico, della transitorietà dell’uomo e del suo assoggettamento alla volontà della natura.
Sempre a Ostenda si svolge anche il Festival delle Sculture di Sabbia (Zandsculpturen Oostende) in occasione del quale artisti provenienti da tutto il mondo danno vita a gigantesche quanto meravigliose creazioni realizzate con la sabbia.
Uno degli aspetti più interessanti di Ostenda è la facilità con la quale ci si imbatte in edifici appartenenti a stili architettonici tra loro molto diversi: dallo stile a graticcio a quello neogotico, passando per lo Stile Liberty fino a quello eclettico, basta allargare lo sguardo per trovare una curiosa miscellanea di linee architettoniche.
Domina la vista sulla lunghissima Promenade Albert I il Casino Kursaal Oostende, edificio in stile modernista realizzato nel secondo dopoguerra dall’architetto belga Léon Stynen (1899-1990). Occupa l’area sulla quale in precedenza sorgeva il primo Casinò.
La chiesa più bella e importante di Ostenda è la Sint-Petrus-en-Pauluskerk van Oostende (la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo) che sostituì la Chiesa di San Pietro bruciata il 14 agosto 1896.
Questo edificio fu costruito in stile neogotico tra il 1899 e il 1905 su progetto dell’architetto belga Louis Delacenserie (1838-1909) che inizialmente rifiutò l’incarico per mancanza di tempo ma che, alla fine, cedette alle pressioni di re Leopoldo II che voleva per Ostenda un progetto grandioso.
A Ostenda non poteva certo mancare un luogo dove passeggiare in prossimità del porto: è il Visserskaai, il molo del porto urbano lungo il quale si aprono ristoranti, negozi, bar e bancarelle di ogni genere.
Nell’adiacente bacino di carenaggio si trova anche il Museumschip Amandine, la nave-museo interattiva che racconta la storia a bordo dell’imbarcazione islandese (O.129 Amandine) che il 3 aprile 1995 entrò per l’ultima volta nel porto di Ostenda.
A fare da sfondo alla nave O.129 Amandine il bellissimo edificio in stile eclettico della Station Oostende (la Stazione Ferroviaria Centrale di Ostenda).
Il modo migliore per concludere una giornata a Ostenda è restarvi fino al tramonto per cenare in uno dei tanti ristoranti della Promenade Albert I, seduti a un tavolino affacciato direttamente sulla spiaggia.
Il menu non può che essere a base di pesce e che si tratti di ostriche, gamberi, sogliola atlantica o cozze, il tutto sarà immancabilmente accompagnato dalle immancabili “frites” (le patatine fritte) e da una selezione di “bières belges”!
L’atmosfera che si respira a Ostenda è spensierata e vacanziera e anche se qui il modo di “vivere la vacanza” è molto lontano da come lo intendono le genti “mediterranee”, è pur sempre un’esperienza che vale la pena provare. Perché anche il freddo e impetuoso Mare del Nord ha quel “je-ne-sais-quoi” che lo rende molto affascinante.