Chioggia, a filo d’acqua
Avvolta nel mantello azzurro dell’acqua e del cielo, la città di Chioggia sorge sull’estremo lembo meridionale della Laguna di Venezia, tra il Mar Adriatico e le foci dei fiumi Adige e Po.
Se, come ho scritto in passato, non basta certo qualche canale per trasformare una qualunque città in una “Piccola Venezia” (Comacchio, il ritmo lento dell’acqua), devo invece ammettere che questo soprannome si addice piuttosto bene a Chioggia.
Vivace città marinara, Chioggia è infatti sorprendentemente vicina, e non solo geograficamente, alla celeberrima Venezia e le ragioni sono lì da vedere. Proprio come il capoluogo veneto, il centro storico di Chioggia è formato da un gruppo di isolette divise da canali e collegate tra loro da ponti. Se Venezia ha il Ponte di Rialto, Chioggia non è certo da meno e sfoggia il suo Ponte di Vigo che fa tornare alla mente i tempi della Serenissima e dei Dogi…
Come a Venezia, poi, anche a Chioggia non si parla di “vie” bensì di “calli”, sulle quali spesso si affacciano fascinosi edifici costruiti secondo l’inconfondibile stile veneziano.
Una grande differenza con Venezia è invece data dal fatto che nel centro storico di Chioggia circolano mezzi pubblici, auto, biciclette e due ruote di ogni tipo!
Le origini di Chioggia sono molto antiche, addirittura “leggendarie” perché si racconta che siano collegate alla figura mitologica di Enea. Per fuggire dalla città di Troia ormai distrutta, un giorno Enea prese la via del Mar Mediterraneo insieme ad Antenore, Aquilio e Clodio, suoi concittadini. Ad un certo punto, però, i suoi compagni di viaggio si separarono da lui per dirigersi verso la laguna veneta dove avrebbero fondato le città di Padova (Padova e Arquà Petrarca, poesia petrarchesca), Aquileia e Clodia, divenuta col tempo l’odierna Chioggia.
Leggende a parte, alcuni ritrovamenti e studi archeologici hanno datato la nascita della città di Chioggia intorno al 2000 a.C. La sua fondazione sarebbe stata opera di alcuni navigatori provenienti dalla storica regione dell’Antica Grecia chiamata Tessaglia e avrebbero chiamato il primo nucleo di questo loro insediamento “Cluza”, nome che rimanda all’origine insulare-lagunare di una città “costruita artificialmente”. La struttura a reticolato che contraddistingue l’urbanistica di Chioggia dimostrerebbe come la città esistesse già in epoca romana. L’attuale Corso del Popolo, infatti, corrisponderebbe all’antico “Cardus Maximus”, la strada principale che correva da nord a sud e che anticamente incrociava perpendicolarmente il “Decumanus Maximus” che però non è più visibile. Con il declino dell’Impero Romano arrivarono le invasioni delle popolazioni barbare e con loro i saccheggi alle ricchezze cittadine.
Una delle pagine più significative per la storia cittadina è la “Guerra di Chioggia”, evento che viene rievocato ogni anno dal Palio della Marciliana che si svolge alla fine di giugno. Si tratta della guerra combattuta tra il 1378 e il 1391 tra la Serenissima Repubblica di Venezia e la Repubblica di Genova per ottenere l’egemonia sugli scali commerciali d’Oriente e che coinvolse anche la città lagunare che restò sotto l’egemonia veneziana fino alla fine del Settecento quando cadde in mano alle truppe di Napoleone Bonaparte. Nel 1798 la città divenne asburgica e nel 1856 ospitò con grandi celebrazioni la visita dell’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria e di sua moglie Sissi. Annessa al nascente Stato Italiano nel 1866, Chioggia fu nuovamente invasa dai Nazifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale ma, grazie ad una rivolta della cittadinanza, le forze alleate la liberarono definitivamente il 27 aprile 1945.
Il centro storico di Chioggia è attraversato da tre canali che lo dividono in quattro parti. Quello più “centrale” è il Canal Vena che risulta essere anche quello più pittoresco.
Questo canale è sormontato da ben nove ponti (Vigo, Caneva, Sant’Andrea, della Pescheria, dei Filippini, San Giacomo, Scarpa, Zitelle, della Cuccagna) e lungo le sue sponde vengono ormeggiate le imbarcazioni più piccole. La strada che lo costeggia si chiama Fondamenta Canal Vena.
A ovest del Canal Vena si trova il Canal Lombardo mentre a est il Canal San Domenico dove trovano posto le barche per la pesca d’altura.
Tra il Canal Vena e il Canal Lombardo se ne apre poi un altro più piccolo e parzialmente interrato chiamato Canal del Perottolo dove si apre Piazzale Perotolo, suggestivo punto di osservazione dell’intero canale.
Vivace e affollato dai turisti (ma non solo), Corso del Popolo è la strada-piazza lunga oltre 800 metri che da Porta Garibaldi conduce fino al Ponte di Vigo. E’ in questo grandissimo spazio che si concentrano numerose attività commerciali e servizi di vario genere ed è qui che si possono incontrare edifici di grande interesse storico e artistico. Una passeggiata lungo Corso del Popolo può richiedere un po’ di tempo perché ogni poche decine di metri c’è qualcosa da vedere!
La Cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto di Chioggia. Questa chiesa sorge sul sito precedentemente occupato da un altro edificio religioso di epoca medievale e la prima pietra per la sua costruzione fu posata nel 1624.
Di dimensioni decisamente ridotte è la vicina Cappella dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, un piccolo edificio gotico costruito tra il 1431 e il 1432 che durante la dominazione francese di Chioggia, fu utilizzato come scuderia e come refettorio. Dopo essere stata allestita per mostre e eventi culturali, dal 2013 la Cappella è diventata il luogo di adorazione del Santissimo Crocifisso.
La seconda chiesa più grande del centro storico di Chioggia è la Basilica Minore di San Giacomo Apostolo.
Costruita a partire dal 1740 sul sito dove precedentemente vi era un altro edificio religioso, questa chiesa dipendeva economicamente dalla vicina Cattedrale, anche se la sua collocazione nei pressi delle abitazioni aristocratiche le permise di godere sempre di una certa autonomia finanziaria. La torre campanaria, alta 37,5 metri, venne aggiunta alla fine dell’Ottocento e culmina con un angelo segnavento.
Più ci si addentra lungo Corso del Popolo, più ci rende conto come questa strada sia una vera e propria passerella di antichi edifici sacri e interessanti architetture civili.
Il Palazzo Municipale è un austero quanto imponente edificio neoclassico risalente al periodo asburgico. Fu realizzato in sostituzione del precedente palazzo, andato distrutto nel 1817 in seguito a un incendio dalle cause sconosciute. Al suo interno sono custodite interessanti opere pittoriche di alcuni esponenti della scuola veneta.
Immediatamente accanto al “candido” Palazzo Municipale si trova il Palazzo Granaio, uno degli edifici più antichi della città.
In netto contrasto cromatico con il suo vicino, questo edificio in stile gotico risale alla prima metà del Trecento. Come rivela il suo stesso nome, qui veniva raccolto e conservato il grano necessario alla comunità.
Tra gli edifici religiosi più importanti di Chioggia vi è la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, facilmente identificabile grazie alla sua facciata barocca di un luminoso color bianco decorata con statue di santi.
L’attuale chiesa risale al 1743 ma si tratta, in realtà, di un rifacimento della precedente risalente al Quattrocento. Staccata dal corpo della chiesa si innalza la Torre dell’orologio, una torre campanaria in stile romanico databile tra l’XI e il XII secolo.
La degna conclusione di Corso del Popolo è il Ponte di Vigo, affacciandosi dal quale si ha la sensazione che dalle acque della laguna possa magicamente emergere la sagoma inconfondibile di Venezia.
Data la collocazione geografica di Chioggia questo non è ovviamente possibile ma la “presenza” veneziana in città è davvero forte e, infatti, a rammentare il legame tra Venezia e la città di Chioggia ci pensa il “El gato de Ciòsa”. Si tratta di una colonna in marmo bianco posta al centro della piazzetta che precede il Ponte di Vigo, sormontata da un grande capitello in stile bizantino che fa da piedistallo a un piccolo Leone di San Marco, simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia di cui Chioggia fece appunto parte.
Se in Corso del Popolo l’atmosfera è decisamente “turistica”, il vero spirito chioggiotto è quello che si respira lungo le calli e i portici.
Dal punto di vista urbanistico, le calli compongono un disegno quasi perfetto: due serie parallele di strade che si intersecano perpendicolarmente, creando una pianta che ricorda una spina di pesce (sarà un caso in una città a vocazione marinara?!). Complessivamente le calli sono 74, di cui 40 sono concentrate nello spazio ricompreso tra il Canal Vena e il Canale San Domenico.
Definire le calli come semplici vie sarebbe dunque un po’ riduttivo in quanto sono piuttosto dei “prolungamenti” degli spazi casalinghi, luoghi nei quali gli abitanti si incontrano, “ciaccolano” e i bambini giocano. Questa bella quotidianità la si ritrova soprattutto nella zona di Fondamenta San Domenico dove è facile vedere i pescatori che sistemano le reti, i bambini che corrono per le calli, file di panni stesi ad asciugare tra gli edifici colorati.
I portici sono un’altra caratteristica di Chioggia e la rendono (così la definì lo storico dell’arte e accademico senese Cesare Brandi) “mezza veneziana e mezza emiliana”. Sì, perché l’architettura degli edifici e i canali rimandano indiscutibilmente a Venezia ma i portici richiamano alla mente i centri storici di Reggio Emilia (Ispirazioni ottobrine: Reggio Emilia e le Terre di Canossa. La notte di Halloween si avvicina…) e della sua provincia.
Il centro storico di Chioggia è dunque la perfetta sintesi di tutto, il punto di partenza e quello di arrivo, l’essenza della città, la sua storia millenaria, la sua anima marinara, la sua laguna, la sua ospitalità.