Danimarca,  Europa

Vivace, sicura ed eco-friendly: questa è Copenaghen

L’inverno ed il freddo non sono la mia passione, tuttavia i Paesi nordici mi hanno sempre incuriosita, forse proprio perché, climaticamente parlando, sono agli antipodi di ciò che più mi piace ovvero l’estate ed il caldo.

Com’è possibile vivere in un luogo dove fa freddo a lungo, dove il tempo è spesso grigio e dove, nelle giornate invernali, le ore di luce arrivano ad essere pochissime?

Così, per rispondere a queste domande ed appagare la mia curiosità, io e la mia dolce metà ci siamo regalati un weekend a Copenaghen. Qualcuno penserà che non abbiamo certo scelto il “profondo Nord” ma, per quanto mi riguarda, è la città più settentrionale che abbia visitato finora: la penisola scandinava all’orizzonte, il Mar Baltico….brr… Svezia, Norvegia e Finlandia dovranno attendere ancora un po’… devo prepararmi psicologicamente….

Due gli obiettivi di questo breve viaggio: scoprire una città della quale ho sentito pareri molto discordanti tra loro  (da “Copenaghen è bellissima!” a “Copenaghen è cupa e fa freddo!“) e capire se quello che si dice sui Paesi del Nord Europa è vero oppure è solo leggenda (“Nei Paesi nordici vigono ordine e rigore. Tutto funziona“; “Chi vive nei Paesi del Nord è triste e depresso“).

E’ vero che un weekend non è sicuramente un tempo sufficientemente lungo per ottenere delle certezze e che Copenaghen non rappresenta tutta la Danimarca ma ciò che ho visto mi è bastato per elaborare il mio personalissimo giudizio su questa città: Copenaghen è una bellissima città nella quale la gente non è né più triste né più depressa che altrove e dove si vive bene. Non voglio dire che qui sia tutto perfetto ma diciamo che ho trovato molti più aspetti positivi che negativi.

La lingua inglese è parlata (peraltro piuttosto bene!) praticamente dappertutto. In questo temo che in Italia abbiamo ancora un bel po’ di strada da fare…

Se dovessi scegliere un aggettivo per definire Copenaghen, escluderei senza esitazione “triste” in quanto è, al contrario, molto vivace: durante il giorno le strade sono affollate di residenti e di turisti e, allo stesso modo, la sera si popolano di gente (giovane e non solo) che beve, ride e chiacchiera fino a tarda ora nei numerosi locali alla moda che la città offre.

Copenaghen_Shopping di Natale
Copenaghen_A passeggio per il centro
Copenaghen_Shopping natalizio

I ragazzi e le ragazze danesi sono mediamente dei gran “bonazzi” o, per dirla in maniera più elegante, sono molto belli: oltre ad essere tutti alti e biondi, i primi hanno la stazza di un armadio a sei ante mentre le seconde sembrano delle Barbie in carne ed ossa, con lunghi capelli ed occhi azzurri. In un mondo di Vichinghi mi sono sentita un po’ Calimero…

A Copenaghen, i giovani non temono il freddo! Durante il weekend la temperatura diurna e quella notturna non hanno mai superato i 5°C ed un gelido “venticello” ha soffiato per tutto il tempo: di conseguenza, il mio abbigliamento di ordinanza è consistito in piumino versione “Omino Michelin“, sciarpa arrotolata intorno al viso a simulare uno pseudo burqa, guanti e berretto con pon pon. Tutto ciò non è comunque servito ad evitare due pomelli rossi sulle guance da far invidia ad Heidi e a trasformare la pelle di mani e faccia in carta vetrata! Sì, io avrò pure esagerato con l’abbigliamento ma non mi capacito ancora adesso di come sia possibile uscire di casa indossando solo una felpa o una giacchetta (molto slim!) piuttosto che un mini dress striminzito ed un paio di décolleté senza calze! Per non parlare della ragazza con ai piedi un bellissimo paio di sandali…! Va bene essere cool e trendy ma qui siano a rischio ipotermia fulminante! Ora finalmente capisco perché i Danesi che vengono In Italia al mare a Maggio riescono a fare il bagno senza fare un plissé mentre io azzardo solo un timido tocco dell’acqua con il piede…

I Danesi non brilleranno per simpatia (in questo sono loro che devono fare ancora molta strada prima di raggiungere la giovialità ed il calore della “gente mediterranea”)  ma tutte le persone che abbiamo incontrato si sono rivelate educate e disponibili a darci una mano nei momenti di difficoltà.

Copenaghen è una città “ecologica”. Oltre ad essere quasi interamente teleriscaldata, la bicicletta è il mezzo di trasporto preferito dalla maggior parte della popolazione.

Copenaghen_Biciclette “parcheggiate” fuori dalla Stazione Centrale
Copenaghen_Biciclette
Copenaghen_Parcheggio “alternativo”

Recentemente ho letto che addirittura il 55% dei suoi abitanti ne fanno uso quotidianamente: ci sono chilometri e chilometri di piste ciclabili e, quando si attraversa la strada, bisogna fare più attenzione ai ciclisti che agli automobilisti! Se a Milano difficilmente si prende il bus con bimbo e passeggino al seguito, qui mamme e papà  “si destreggiano” con nonchalance sui mezzi pubblici. Per non parlare delle decine di uomini e donne che, incuranti del freddo, “sfrecciano” in bicicletta trasportando la figliolanza in un apposito carrello agganciato alla bici stessa. Ricordo un papà che pedalava serafico portando a spasso nell’immancabile cestello figlio e cane insieme… Questo sì che è ottimizzare spazio e tempo!

Copenaghen_Bicicletta sull’acqua

Sarà stato anche merito dell’atmosfera natalizia ma Copenaghen è una città dall’animo romantico: molto suggestiva se scoperta a piedi, regala scorci indimenticabili navigandone i canali! E poi, in questo periodo dell’anno, oltre ai mercatini, alle luminarie ed agli addobbi, è facile godere delle canzoni di Natale che vengono intonate dai cori lungo le vie del centro.

Copenaghen_Il bucato di Babbo Natale
Copenaghen: Coro natalizio
Copenaghen_I colori di Nyhavn
Copenaghen_Ore 15.55… Il tramonto accende la città

Nonostante la presenza di homeless e di gente un po’ “spostata” (come del resto accade un po’ in tutte le grandi città), il senso di sicurezza è incredibilmente forte. Una ragazza italiana che vive a Copenaghen ormai da qualche anno ci ha raccontato che qui il tasso di criminalità è basso e che si può camminare per strada a notte fonda senza percepire situazioni di particolare pericolo.

Copenaghen_Mentre mamma e papà sorseggiano un caffè all’interno di un bistrot, i bimbi dormono tranquilli fuori

In realtà, anche senza questa testimonianza, basta guardarsi intorno per capire che la sicurezza non è solo una sensazione ma è una realtà: le biciclette non vengono “lucchettate”, le finestre della abitazioni non hanno persiane, tapparelle, inferriate o impianti di allarme e, soprattutto, qui è normale trovare, fuori dai bistrot, i passeggini “parcheggiati” a lato del marciapiede con all’interno i bimbi che dormono come angioletti mentre i loro genitori sono seduti all’interno del locale a sorseggiare un caffè!

A chi ha governato e a chi governa la città bisogna rendere merito delle scelte fatte in tema di patrimonio immobiliare: infatti, la legge stabilisce che non si può costruire nulla di nuovo se prima non si recupera l’esistente. Il risultato è che a Copenaghen, accanto agli edifici più vecchi, ben conservati e pressoché tutti abitati, ve ne sono altrettanti di recente e nuova costruzione. In tal modo sono state fatte rivivere vecchie aree dismesse della città, come ad esempio la zona portuale, dove oggi è possibile fare piacevoli passeggiate lungomare.

Copenaghen_Antico e moderno
Copenaghen_Edifici

Copenaghen è una città carissima, forse la più costosa nella quale io sia mai stata. Basti pensare che, in un locale carino – ma non certo da guida Michelin – nel quartiere di Vesterbro, una cena a base di hamburger (per carità, abbondante e gustoso ma sempre di hamburger si trattava!) e patate è costata oltre 60 Euro! Per non parlare della prima colazione: per due croissants e due caffellatte (chiamarli cappuccini sarebbe offensivo… per il cappuccino naturalmente!) abbiamo speso la modica cifra di 15 Euro! Pazienza! D’altronde lo sapevamo anche prima di partire che non sarebbe stato un weekend al risparmio… Ovviamente il tutto è rapportato al reddito medio locale ben superiore a quello italiano. La cosa pazzesca è che qui chiunque paga qualunque cosa di qualsiasi valore con la carta di credito. Quando avevo letto dell’ampia diffusione di questo mezzo di pagamento, non credevo che si intendesse dire che si possono pagare anche solo 5 Euro per un bicchiere di gløgg (il nostro vin brulé) alla bancarella del parco usando la carta di credito!

Per quanto riguarda i punti di interesse turistico, mi sento di consigliare un paio di scarpe comode perché vale la pena scoprire a piedi la città. Sinceramente Copenaghen offre meno edifici e monumenti storici rispetto ad altre capitali europee ma ci sono comunque alcuni luoghi che meritano senz’altro una visita: il Palazzo di Amalienborg (residenza ufficiale dei Reali danesi, dove è possibile assistere al cambio della guardia); il Castello di Rosenborg oggi sede di un museo; il Kastellet (il parco fortificato a forma di stella); la Marmorkirken con la più grande cupola di tutta la Scandinavia; il Teatro dell’Opera, solo per citarne alcuni. Personalmente mi ha un po’ delusa la celeberrima statua della Sirenetta (“Den lille Havfrue”): sapevo che si tratta di una scultura bronzea alta poco più di 120 cm ma mi aspettavo che il vederla mi avrebbe trasmesso una certa emozione, cosa che, invece, non è accaduta.

Copenaghen_Il Teatro dell’Opera
Copenaghen_Kastellet
Copenaghen_Il mulino del Kastellet
Copenaghen_Marmorkirken
Copenaghen_Il cambio della guardia

Una menzione a parte meritano invece i Giardini di Tivoli, il quartiere di Christiania e l’antico porto di Nyhavn.

Copenaghen_Particolare dell’ingresso dei Giardini di Tivoli

Anche se non sono un’appassionata di parchi dei divertimenti, devo confessare che i Giardini di Tivoli sono luogo veramente fantastico perché, oltre ad essere il più antico parco dei divertimenti (tutt’oggi attivo) giunto intatto ai giorni nostri dal 1843, anno della sua inaugurazione, si trovano nel cuore della città e rappresentano una bellissima oasi verde. Da metà Novembre poi si trasforma in un luogo magico: ci sono la fabbrica delle caramelle, la casa di Babbo Natale (dove è possibile incontrarlo di persona per lasciargli la letterina!), le casette dove i folletti confezionano i giocattoli per la notte di Natale, gli orsi polari (finti naturalmente!) e un sacco di luci e musica!

Copenaghen_I Giardini di Tivoli – La Fabbrica delle caramelle
Copenaghen_I Giardini di Tivoli – Caramelle!
Copenaghen_I Giardini di Tivoli illuminati a festa
Copenaghen_I Giardini di Tivoli – La Casa di Babbo Natale

Se i Giardini di Tivoli sono il luogo dove sognare e ritornare un po’ fanciulli, Christiania è un posto alternativo, letteralmente “fuori dal comune”: nota anche come Città Libera di Christiania (Fristaden Christiania), è un quartiere parzialmente autogovernato che ha ottenuto lo status di comunità indipendente. Si trova in una zona centrale della città e fu fondata nel 1971 da un gruppo di hippies che occuparono una base navale dismessa. Conosciuta ai più per la libera circolazione delle droghe leggere, Christiania si fonda sull’ideologia dell’anarchia pacifista, sui principi del rispetto e del libero arbitrio, motivo per cui, nonostante la totale assenza delle forze dell’ordine, il quartiere si può visitare in tutta tranquillità: qui ci sono botteghe, negozietti autogestiti,  locali, abitazioni “creative” ed è vietata la circolazione delle auto.

Copenaghen_Christiania
Copenaghen_Christiania – Murales
Copenaghen_Christiania – La spiaggia

Cito per ultimo il porto storico di Nyhavn perché è l’immagine per eccellenza di questa vacanza: le inconfondibili casette colorate, la darsena con le imbarcazioni ormeggiate, le houseboats, i caffè, i ristoranti… Incantevole!

Copenaghen_Nyhavn

Visto che Copenaghen è molto legata alla figura di Hans Christian Andersen, che qui si trasferì nel 1819 e qui rimase fino alla sua morte nel 1875, voglio chiudere rendendo omaggio allo scrittore e poeta danese: “In mezzo al mare l’acqua è azzurra come i petali dei più bei fiordalisi e trasparente come il cristallo più puro; ma è molto profonda, così profonda che un’anfora non potrebbe raggiungere il fondo; bisognerebbe mettere molti campanili, uno sull’altro, per arrivare dal fondo fino alla superficie. Laggiù abitano le genti del mare” (H.C. Andersen, La sirenetta).

Copenaghen_Den lille Havfrue (La statua della Sirenetta)

 

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