Italia,  Veneto

Verona, amore, leggende e duemila anni di storia

Parlare di amore nei giorni che precedono e seguono il 14 febbraio è sicuramente scontato ma assolutamente necessario: che sia intenso e travolgente oppure maturo e delicato, l’amore non è forse il sentimento più istintivo e appassionato di tutti?!

Verona_La Basilica di Sant’Anastasia e il fiume Adige: i lavori per la sua costruzione iniziarono alla fine del Duecento per terminare due secoli dopo. E’ tra i più rilevanti monumenti gotici della città.

In Italia c’è una città che viene immediatamente associata all’amore ed è Verona. Il motivo è semplice: qui si consumò la tragedia amorosa più famosa al mondo, quella di Romeo e Giulietta!

Nella Verona del Trecento, governata dalla dagli Scaligeri, due nobili famiglie, i Montecchi e i Capuleti, si osteggiano vicendevolmente, non sapendo che il destino avrà in serbo per loro un’amara sorpresa. Ironia della sorte, infatti, Romeo e Giulietta, i due giovani discendenti delle rispettive casate, si innamoreranno perdutamente l’uno dell’altra arrivando a morire in nome del loro profondo quanto contrastato amore.

Verona_La Casa di Giulietta. L’iscrizione all’ingresso

Ride delle cicatrici altrui

chi non ebbe a soffrir giammai ferita…

Oh, quale luce vedo sprigionarsi

lassù, dal vano di quella finestra? È l’oriente, lassù, e Giulietta è il sole!

Sorgi, bel sole, e l’invidiosa luna

già pallida di rabbia ed ammalata

uccidi […]”

“Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo?

Ah, rinnega tuo padre!

Ricusa il tuo casato!

O, se proprio non vuoi, giurami amore,

ed io non sarò più una Capuleti!

Alzi la mano chi non ha letto almeno una volta la celeberrima scena del balcone?!

Verona_La Statua di Giulietta: fu realizzata nel 1969 dallo scultore Nereo Costantini. Quella esposta nel cortile della Casa di Giulietta è però una copia: l’originale è invece esposto nell’atrio interno della casa-museo di Giulietta. Nel tempo si è diffusa la credenza che toccare il seno della statua sia un rituale portafortuna.

Alla fine, la riconciliazione tra Capuleti e Montecchi ci sarà ma avverrà sul sangue dei loro figli.

Una triste pace porta con sé questa mattina:

il sole, addolorato, non mostrerà il suo volto.

Andiamo a parlare ancora di questi tristi eventi.

Alcuni avranno il perdono, altri un castigo.

Ché mai vi fu una storia così piena di dolore

come questa di Giulietta e del suo Romeo

In realtà, la storia di Romeo e Giulietta sarebbe nata dalla penna dello scrittore e nobiluomo vicentino Luigi da Porto che la pubblicò per la prima volta nel 1531 sotto forma di novella dal titolo “Historia novellatamente ritrovata di due nobili amanti con la loro pietosa morte intervenuta già al tempo di Bartolomeo della Scala”.

Verona_La Casa di Giulietta: a poca distanza dalla centrale Piazza Erbe sorge un bel palazzo di epoca medievale che leggenda e realtà hanno portato a identificare con la casa della protagonista della tragedia shakespeariana. Secondo alcuni documenti ufficiali, questo edificio nella realtà dei fatti ospitò per lungo tempo una locanda di proprietà della famiglia Cappello che nulla avrebbe avuto a che vedere con quella di Giulietta. Passato di proprietà più volte, il palazzo divenne un albergo di infimo ordine.
Verona_La Casa di Romeo: è un edificio residenziale del XIV secolo situato in Via Arche Scaligere, a breve distanza dalla Casa di Giulietta. L’edificio è caratterizzato da elementi architettonici gotici ed è sormontato da una merlatura anch’essa gotica. In realtà questo palazzo risiedette Cagnolo Nogarola, membro della potente famiglia veronese. Confiscata da Cangrande I della Scala, Signore di Verona, dopo la caduta degli Scaligeri la casa tornò ai proprietari originari che la vendettero a diversi acquirenti. Oggi la casa è un’abitazione privata.

L’autore si sarebbe ispirato alle due famiglie rivali di nome Montecchi e Cappelletti, realmente vissute a Verona, entrambe citate da Dante nel Purgatorio, Canto VI (versi 105-107) della Divina Commedia. Mentre i primi sarebbero stati un’antica e nobile famiglia ghibellina coinvolta nelle lotte di potere, i secondi sarebbero invece appartenuti alla fazione guelfa e sarebbero stati di origine cremonese. La triste storia di Romeo e Giulietta circolò dapprima solo a Verona, ma successivamente arrivò in Francia e in Inghilterra dove fu messa in scena da William Shakespeare alla fine del Cinquecento.

Forse non tutti sanno che, oltre agli sfortunati Romeo e Giulietta, Verona avrebbe fatto da sfondo anche ad un’altra struggente storia d’amore raccontata nella leggenda del Pozzo dell’Amore. Durante un inverno di inizio Cinquecento il giovane soldato Corrado di San Bonifazio si innamorò perdutamente della bella Isabella Donati che sembrava però insensibile alla sua corte. Un giorno i due giovani si incontrarono in prossimità di un pozzo poco distante da Piazza Erbe e Corrado, esasperato dall’apparente freddezza della ragazza, la accusò di essere gelida come l’acqua del pozzo. Davanti a quell’affermazione, Isabella sfidò il soldato a tuffarsi nel pozzo per verificare se l’acqua fosse realmente ghiacciata. Senza esitare Corrado vi si lanciò morendo assiderato. A quel punto Isabella, segretamente innamorata del ragazzo, lo seguì nel pozzo andando anch’essa incontro a morte certa.

Chissà perché le storie d’amore più appassionate e struggenti sono spesso anche le più tristi!

Ricondurre la città di Verona alle sole vicende di sfortunati amanti suona però un po’ riduttivo perché in realtà Verona ha davvero un sacco di cose da raccontare.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2000, Verona vanta origini antichissime. Le prime notizie che la riguardano infatti risalgono al IV-III secolo a.C. quando nell’area di Verona si sviluppò un piccolo agglomerato che accrebbe la propria importanza fino a diventare colonia romana nel corso del I secolo a.C.

Il nucleo più antico della Verona di epoca romana è racchiuso nell’ansa dell’Adige, dove si trova il più importante complesso di resti romani dell’Italia settentrionale.

Verona_L’Arena: per realizzarla i Romani scavarono una depressione dove stesero le fondamenta per creare la base. Fu inoltre previsto un complesso sistema di fognature sotterraneo per garantire un adeguato drenaggio dell’acqua.

Simbolo di questo periodo storico, oltre che icona della città, è l’Arena di Verona, l’anfiteatro romano celebre praticamente in tutto il mondo per essere la location dell’Arena Opera Festival, manifestazione di opera lirica che si svolge annualmente dal 1913.

Verona_L’Arena: ha una forma ellittica; l’asse maggiore interno misura quasi 76 metri mentre quello minore circa 44 metri. Le gradinate marmoree dell’auditorium sono organizzate su 45 file. Fin dalla sua costruzione l’Arena ospitò combattimenti di gladiatori, spettacoli del circo ed equestri, tornei e giostre e mantenne nel corso dei secoli successivi questa sua funzione di punto d’incontro della società, luogo di ritrovo culturale e di svago.

La mancanza di fonti scritte circa l’inaugurazione dell’anfiteatro rende piuttosto difficile datarne la costruzione anche se gli storici sono ormai concordi nel ritenere che risalga al I secolo d.C. Ciò che è certo è che l’Arena di Verona è uno dei più grandi monumenti di epoca romana meglio conservati, terzo per grandezza dopo il Colosseo di Roma e l’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere.

Anche l’Arena di Verona è però protagonista di una leggenda diffusasi nel Medioevo secondo la quale un gentiluomo veronese, in attesa dell’esecuzione della condanna a morte, barattò la propria esecuzione con la promessa di costruire in una sola notte un immenso teatro da regalare alla città. Per fare ciò, però, fu costretto a vendere la propria anima al Diavolo che avrebbe realizzato per lui l’immane impresa con l’aiuto di tutti i demoni dell’Inferno. Pentitosi immediatamente della propria scelta, il gentiluomo cominciò allora a pregare la Vergine Maria ottenendo da lei una grazia: il mattino seguente, infatti, il sole sorse due ore prima e alla prima nota dell’Ave Maria le creature infernali, che stavano ancora costruendo il teatro, risprofondarono nelle viscere della terra, lasciando incompiuta l’ala dell’Arena.

Verona_L’Arena: si presenta con due soli ordini di arcate ed è circa due metri sotto il livello stradale. Originariamente la cinta più esterna si sviluppava su tre livelli di arcate ma il terremoto del 1117 fece crollare l’anello più esterno del quale rimase solo un’ala. La pietra utilizzata per la costruzione dell’Arena è quella veronese, la stessa che si ritrova nelle porte della città e in altri monumenti cittadini.

Il fatto che vi possa essere stato lo “zampino” del Diavolo nella costruzione dell’Arena si spiegherebbe col fatto che l’edificio ha una mole così importante che nel Medioevo pareva impossibile potesse essere opera dell’uomo.

Verona_Il Teatro Romano: è un teatro all’aperto risalente al I secolo a.C. ed è una delle costruzioni più antiche della città Fu costruito ai piedi del Colle San Pietro sulla riva sinistra del fiume Adige e per realizzarlo fu sfruttata la pendenza naturale del colle. Dopo la caduta dell’Impero Romano si iniziò a costruire anche sul teatro che fu così ricoperto da edifici di vario genere, civili e religiosi. Fu grazie a Andrea Monga, un appassionato di archeologia, che il teatro venne alla luce: costui infatti acquistò i terreni nella zona del Colle San Pietro e cominciò i primi scavi che svelarono la presenza del teatro.
Verona_Il Ponte Pietra. La torre di guardia: è il più antico ponte romano sul fiume Adige. Sopravvissuto a diverse alluvioni, fu parzialmente distrutto dai soldati tedeschi nel corso della Seconda Guerra Mondiale e ricostruito utilizzando (anche) le pietre recuperate dal fiume. In origine era un ponte ligneo che, però, venne sostituito con uno in pietra. Nel 1298 Alberto I della Scala fece aggiungere la torre difensiva posta alla testa del ponte.

Dopo l’occupazione ostrogota e longobarda, Verona divenne un comune indipendente. Per centoventicinque anni (dal 1262 al 1387) la dinastia degli Scaligeri governò la città, facendole acquisire ricchezza e potere.

Verona_I Portoni della Bra: è un accesso alla città situato lungo la cinta muraria comunale. In un documento del 1257 è citata una porta detta della Braida che si trovava dove oggi ci sono i Portoni della Bra. Alcuni studiosi ritengono che le due grandi arcate fossero state realizzate successivamente dai Veneziani o più probabilmente dai Visconti per sostenere il passaggio coperto che univa la Cittadella al Castelvecchio. I materiali utilizzati per la costruzione sono il marmo veronese per la parte inferiore e i mattoni di laterizio per quella superiore.
L’orologio collocato al centro dei due fornici fu inaugurato nel 1872 ma già nel 1879 fu necessario ripararlo per una imprecisione nel segnare il tempo.
Verona_Le mura comunali: erano parte del sistema difensivo del centro storico. Durante il Medioevo, gli Scaligeri riedificarono la cinta muraria, allargando di fatto il perimetro del centro storico che rimase inalterato fino al XX secolo. Per la sua struttura urbana, quindi, Verona è un mirabile esempio di città fortificata sviluppatasi progressivamente nel corso dei secoli.

La decadenza scaligera segnò la fine dell’indipendenza di Verona che nel 1405 passò sotto il dominio di Venezia che nel corso dei successivi quattro secoli la riqualificò e ne arricchì il tessuto urbano.

Verona_Architetture medievali
Verona_Architetture veneziane
Verona_Architetture

 

 

 

 

Verona_Piazza Bra. Edifici

E’ il caso, ad esempio, della centrale Piazza Bra; già verso la metà del XII secolo in quest’area, che era poco più di uno slargo, si teneva il mercato del legname e del bestiame ma la piazza come oggi la vediamo cominciò a definirsi nel Cinquecento grazie all’architetto e urbanista Michele Sammicheli, cittadino della Repubblica di Venezia che ne delimitò il perimetro occidentale e sistemò prospetticamente l’Arena all’interno dello spazio della piazza. Il nome Bra deriva dall’aggettivo tedesco “breit” (“largo”) di chiara origine longobarda e contraddistingue appunto la piazza più grande del centro storico cittadino.

Verona_Piazza Erbe

La piazza più antica della città è Piazza Erbe che sorge sopra l’area dell’antico Foro Romano, il luogo nel quale si svolgevano la vita politica ed economica della città. Durante il Medioevo questo spazio divenne la sede del potere politico e amministrativo della città e gli antichi edifici romani cedettero il passo a quelli che, ancora oggi, dominano la scena.

Verona_Palazzo Maffei: delimita il lato nordoccidentale di Piazza Erbe. Commissionato dall’omonima famiglia, l’edificio fu realizzato in stile tardo-rinascimentale con l’aggiunta di elementi barocchi. In epoca medievale l’area sulla quale sorse il palazzo era occupata dai banchi dei cambiatori, professione esercitata dai Maffei. Davanti al palazzo sorge una colonna sulla cui sommità è posto il Leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia.
Verona_La Torre dei Lamberti e l’edicola trecentesca con statue di Maria Vergine, San Zeno, San Cristoforo e San Pietro Martire: appartenuta all’omonima famiglia, la torre fu costruita nel 1172 in stile romanico, caratterizzato da mattoni di laterizio e cornici di tufo. Nel 1295 in cima alla torre furono aggiunte due campane, il Rengo, di grandi dimensioni e destinata alla chiamata alle armi, e la Marangona, di dimensioni più contenute e utilizzata in caso di incendio. Nel 1403 un fulmine fece crollare la sommità della torre che, in occasione dei lavori di ripristino, venne innalzata con l’aggiunta della cella campanaria ottagonale. Sul finire del Settecento fu posizionato l’orologio che, dati gli oltre 80 metri di altezza della torre, è praticamente visibile da tutta la città.
Verona_La Domus Mercatorum: la Casa dei Mercanti (antica Corporazione delle Arti e dei Mestieri) è un edificio di epoca medievale affacciato su Piazza Erbe. Nel 1210 fu realizzato un primo edificio in legno per ospitare le associazioni mercantili ma nel 1301 Alberto I della Scala, condottiero e Signore di Verona, fece iniziare la sua ricostruzione in muratura con lo scopo di trasformarlo in luogo di contrattazione della lana.
Verona_La Torre del Gardello: si erge maestosa in prossimità di Piazza Erbe. Fu realizzata tra il XIII e il XIV secolo nel punto in cui sorgeva una casa-torre probabilmente appartenuta alla famiglia Gardello. Nel 1370 Cansignorio della Scala la fece sopraelevare per promuovere il prestigio della propria casata e della città e vi fece aggiungere un orologio a campana che batteva le ore della giornata. In seguito a un ulteriore intervento del 1626, la torre raggiunse l’attuale altezza di 44 metri.
Verona_Le Case Mazzanti: sono un gruppo di edifici affacciati su Piazza Erbe caratterizzati dalle facciate riccamente affrescate nel Cinquecento da Alberto Cavalli, allievo dell’architetto e pittore rinascimentale Giulio Romano. Durante il Medioevo la parte superiore di questi edifici vennero utilizzate come granaio della famiglia Della Scala mentre la parte inferiore era occupata da residenze e botteghe. Nel Cinquecento questi edifici divennero di proprietà dei Gonzaga (Mantova, sotto il segno della famiglia Gonzaga)che nel 1527 li vendettero alla famiglia Mazzanti.
Verona_Le Case Mazzanti: gli affreschi riproducono scene mitologiche e allegoriche. A partire dal XV secolo a Verona gli affreschi esterni diventarono un elemento caratterizzante dell’architettura tanto da valerle l’appellativo di “Urbs picta” (“città dipinta”). Anche in altre città si diffuse l’uso della decorazione delle facciate ma poche raggiunsero Verona per quantità e grandiosità delle opere.

Adiacente a Piazza Erbe sorge Piazza dei Signori nata nel Medioevo dallo sviluppo dei palazzi scaligeri. Fin dall’inizio assunse funzioni di rappresentanza, politiche e amministrative come testimoniano gli edifici che la inquadrano.

Verona_Palazzo della Ragione. La Scala della Ragione: fa parte del complesso monumentale del Palazzo della Ragione. Realizzata in marmo rosso veronese, questa scala collega il Cortile del Mercato Vecchio con il portale del piano nobile. Il progetto fu portato a termine intorno al 1450 e all’inizio del Cinquecento la scala fu abbellita con una bellissima la commistione di stili tra l’impianto di gusto tardogotico e i dettagli rinascimentali.
Verona_Il Palazzo della Ragione: situato tra Piazza Erbe e Piazza dei Signori, è un maestoso edificio che fu sede del Comune oltre che dei tribunali civili e penali durante il dominio della Repubblica di Venezia. Si tratta di un imponente complesso a pianta quadrangolare con un cortile centrale. I lavori per la sua costruzione cominciarono nel 1193 e già dopo tre anni dovevano essere a buon punto, come testimoniano alcuni documenti dell’epoca.
Verona_Il Palazzo della Ragione
Verona_Il Palazzo del Podestà: noto anche col nome di Palazzo di Cangrande, questo palazzo fu una vera reggia nella quale furono accolti poeti, pittori, scultori e artisti di ogni genere. E’ formato da un articolato complesso di edifici che si sviluppa su tre lati attorno a un ampio cortile interno.
Verona_Il Palazzo del Podestà. Particolare: situato tra Piazza dei Signori e le Arche Scaligere, questo edificio fu costruito dagli Scaligeri sopra alcune rovine romane verso la dine del XIII secolo. Fu residenza di Alberto I della Scala e di Cangrande I. Con la caduta scaligera e la dominazione veneziana, il palazzo divenne sede di importanti magistrature.
Verona_La Loggia del Consiglio: situato in Piazza dei Signori, è un edificio in stile rinascimentale terminato nel 1492 per ospitare il Consiglio Cittadino. E’ un edificio di alto e complesso valore simbolico in quanto dal 1405 Verona era diventata parte della Repubblica di Venezia alla quale le più influenti famiglie veronesi avevano deciso di consegnare le chiavi della città per porre fine alle lotte di potere, lasciando che Venezia garantisse pace e prosperità. Questo edificio fu dunque realizzato per permettere a quelle stesse famiglie di riunirsi e discutere i fatti della città. Poiché quella di Venezia era comunque una dominazione, lo stile scelto per realizzare la loggia fu quello rinascimentale che Venezia non vedeva di buon occhio in quanto nato e sviluppatosi a Roma e in Toscana con le quali la città lagunare non intratteneva buoni rapporti.
Verona_La Domus Nova: risalente al XIII secolo, l’edificio si affaccia su Piazza dei Signori mentre un prospetto secondario dà su Piazza Erbe. In epoca medievale era anche noto con il nome di Domus Nova Communis Verone e ospitava gli alloggi e gli uffici del Podestà. Quando Verona divenne parte della Repubblica di Venezia, l’edificio fu utilizzato come abitazione dei giudici assessori stranieri.
Verona_Le Arche Scaligere. L’Arca di Cangrande
Verona_Le Arche Scaligere. L’Arca di Cansignorio
Verona_Le Arche Scaligere: situate nel cuore del centro storico, a pochi metri da Piazza dei Signori, sono il monumentale complesso funerario in stile gotico degli Scaligeri. La loro funzione, infatti, era quella di contenere le “arche” (tombe) degli esponenti più illustri della casata. Le Arche Scaligere si trovano a fianco della Chiesa di Santa Maria Antica nel cui cimitero si ritiene che già nel XII secolo venissero tumulati i defunti della famiglia scaligera.

All’inizio dell’Ottocento Verona entrò a far parte del Regno di Napoleone Bonaparte fino al 1815 quando fu ceduta e annessa all’Impero Austro-Ungarico. Protagonista del Risorgimento italiano, nel 1866 Verona entrò a far parte del Regno d’Italia.

Verona_Castel San Pietro: sorge su una collina a picco sulla città, sulla riva sinistra dell’ansa del fiume Adige, punto nel quale si trovava la parte romana della città. Le popolazioni barbariche che occuparono Verona dopo la caduta dell’Impero Romano capirono immediatamente l’importanza strategica di questo luogo dal quale si domina(va) tutta la città e, per tale motivo, in quest’area crearono un castrum (accampamento fortificato). In epoca successiva, i Visconti sostituì il castrum con un più imponente castello che durante la dominazione della Repubblica di Venezia divenne la residenza del comandante militare. In questo periodo vennero aggiunti altri fabbricati all’interno del recinto originario. All’inizio dell’Ottocento i soldati napoleonici distrussero buona parte del castello mentre con l’arrivo degli Austriaci su indicazione del Feldmarschall Radetzky fu realizzata una caserma e i resti del castello vennero sistemati.
Verona_Castel San Pietro: il castello, che ricorda una fortezza medievale, pare incombere sulla città, le sue dimensioni sembrano sproporzionate e incutono un certo timore in chi lo osserva. Questo sentimento era particolarmente accentuato durante la dominazione austriaca quando sul piazzale prospicente la caserma del castello l’artiglieria era puntata verso Verona. Per cercare di rendere il castello meno austero, quando Verona fu annessa al Regno d’Italia l’area circostante fu piantumata con cipressi che se non nascondono completamente la vista, quanto meno rendono la visione del castello decisamente più suggestiva.

Visitare Verona, quindi, significa ripercorrere la sua storia attraverso i suoi bellissimi monumenti. Verona è una città piena di curiosità e di luoghi (alcuni noti, altri nascosti) che raccontano storie d’amore e di mistero, eventi che si intrecciano con la tradizione, le leggende e i fatti storici.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.