Sardegna del Nord, impronte sulla sabbia
Nonostante il meteo ancora un po’ troppo “ballerino”, la stagione estiva è ufficialmente cominciata e, inutile negarlo, il pensiero è ormai proiettato alle vacanze.
Chi mi conosce sa che io ho un debole per il mare, in particolare per quello della Sardegna che, ormai da decenni, è diventata la meta irrinunciabile delle mie vacanze estive.
Non ho mai calcolato i chilometri macinati in tutti questi anni tra costa ed entroterra, ma so che sono davvero tanti! Eppure, ogni volta che osservo la cartina della Sardegna, mi rendo conto di come esista ancora un milione di posti che vorrei vedere e altrettanti nei quali tornerei di nuovo molto volentieri.
Uno degli aspetti che, secondo me, rendono la Sardegna un luogo davvero speciale è il fatto che le sue coste offrono una varietà di paesaggi che, difficilmente, si riesce a trovare altrove: lunghi arenili di sabbia finissima, spiagge di sabbia corallina, piccole calette nascoste tra le rocce, scogliere a picco sul mare… Da nord a sud, da est a ovest, la Sardegna è una continua scoperta!
A onore del vero, non c’è neppure bisogno di coprire grandi distanze per cogliere questa incredibile ricchezza di scenari. Prendiamo, per esempio, la costa nord-orientale, nel tratto compreso tra i comuni di Castelsardo (Castelsardo, la storia in riva al mare) e Santa Teresa di Gallura, dove si possono incontrare spiagge e panorami bellissimi e molto diversi tra loro…
Cominciamo da Valledoria, importante centro agricolo (famoso soprattutto per le carciofaie) dell’Anglona, ma conosciuto a livello turistico soprattutto per la spiaggia di San Pietro. Il fenomeno dell’erosione delle coste ha purtroppo lasciato il segno, riducendo la larghezza dell’arenile, ma non ha per fortuna intaccato la particolarità di questo luogo.
Ci spostiamo di pochi chilometri e arriviamo a Badesi, situato nell’estrema parte orientale del Golfo dell’Asinara, al confine tra le regioni dell’Angola e della Gallura. E’ un piccolo paese che a stento raggiunge i 2.000 abitanti e che non ha nulla di particolarmente rilevante dal punto di vista storico e urbanistico; il suo territorio, però, si distingue per le lunghe spiagge di sabbia bianca bagnate da un mare turchese. Secondo alcuni questo tratto di costa ricorderebbe i chilometrici litorali californiani…
Il nome è senza dubbio evocativo: Costa Paradiso, un tratto di costa frastagliato, disegnato dalla forza del vento e dell’acqua, rocce dalle sfumature rosacee dalle strane forme che affiorano dal mare turchese. Qui, le spiagge non sono facilmente accessibili ma il panorama che si gode per raggiungerle vale decisamente la fatica!
Da Costa Paradiso in poi è un susseguirsi di spiagge, alcune ampie, altre più piccole e intime, tutte accomunate dalla bellezza del paesaggio gallurese.
Superato il promontorio conosciuto con il nome di Punta dei Francesi, si apre li spettacolo dell’arenile di Vignola Mare, nel piccolo comune di Aglientu.
Qui la spiaggia è circondata da scogliere granitiche e macchia mediterranea, la sabbia ha un colore dorato e riflessi rosa grazie alla presenza dei granelli di granito misti ai ciottoli trasportati a mare dal Rio Vignola.
La Gallura si mostra ora in tutta la sua unicità, con le rocce granitiche plasmate dal vento che sembrano sculture dalle forme bizzarre, la rigogliosa macchia mediterranea che profuma di mirto, lentischio e corbezzolo, gli spazi infiniti che toccano la linea dell’orizzonte.
La fine (o forse l’inizio) di tutto è una piccola penisola artificiale affacciata direttamente sulle Bocche di Bonifacio: l’impervio quanto affascinante promontorio di Capo Testa. In realtà Capo Testa è un’isoletta artificialmente collegata alla terraferma da una strada che attraversa la Spiaggia dei Due Mari.
Per chi ama il mare, la Sardegna è sicuramente un luogo speciale: mai noiosa ma sempre diversa e sorprendente, questa isola dalle origini misteriose sa accontentare davvero tutti.