Handmade with Love,  Natale

Il Natale “diffuso” di Milano: tanti alberi per (ri)accendere il futuro

Handmade with Love by Barbara_Calendario dell’Avvento in edizione 2020. Rigorosamente in legno e a forma di Albero di Natale!

Le luci sono ormai tutte accese e sul calendario dell’Avvento restano da aprire una manciata di caselle… Manca davvero un soffio a Natale!

Quello di quest’anno sarà un Natale diverso da tutti gli altri, meno scintillante e purtroppo meno sereno… Però, come mi ricorda sempre Ciccio (un impareggiabile ottimista!)  non ci si deve far sopraffare dalla tristezza e, nell’anno (forse) più difficile per tutti, Milano ha deciso di non rinunciare all’allegria delle luminarie natalizie (che la rendono sempre fascinosa) e, soprattutto, al più classico dei simboli ovvero l’Albero di Natale. Anzi, questa volta Milano ha voluto proprio “esagerare” (!) promuovendo la bella iniziativa “Il Natale degli Alberi”, un’idea creativa con il duplice scopo di riaccendere la città e, con l’aiuto di imprese e associazioni no-profit, promuovere i temi legati alla solidarietà e alla sostenibilità ambientale.

Milano_Piazza Duomo. L’Albero del Dono: offerto alla città da The Coca-Cola Company, questo albero esprime l’energia e i mille volti che caratterizzano Milano e la sua comunità. Durante il giorno, infatti, l’albero è verde e rigoglioso mentre al calare della sera si accende di luci e musica. Al termine delle feste, i 18 piccoli alberi vivi che circondano quello centrale saranno ripiantati in città.
Milano_Piazza Duomo. L’Albero del Dono: meglio la versione rossa o quella verde? Questo albero rappresenta anche l’invito a sostenere il Banco Alimentare nella raccolta di prodotti per i più bisognosi. D’altronde un vecchio detto meneghino recita proprio “Milan cont el coeur in man” (“Milano col cuore in mano”) a significare la generosità che contraddistingue Milano.

Come da tradizione, il 7 dicembre (giorno di Sant’Ambrogio, patrono della città) è stato acceso l’Albero di Natale di Piazza Duomo che quest’anno è stato donato alla collettività dalla multinazionale americana produttrice della bibita più famosa del mondo. Ed è stata l’accensione dell’albero per eccellenza dei Milanesi che ha dato il via al “Natale degli Alberi”, diciotto Alberi di Natale posizionati in giro per la città, dai quartieri più centrali a quelli più periferici, per dare vita ad una “festa diffusa” che regali calore e un pizzico di serenità in più a tutti. Quelli che seguono sono solo alcuni.

Milano_Piazza XXV Aprile. L’Albero del Cambiamento: realizzata per la multinazionale di consulenza Accenture dall’architetto Giorgio Palù, questa installazione non è mai uguale a se stessa e la gente vi si può rispecchiare. Al suo interno è stato collocato uno schermo trasparente che, grazie ad un effetto caleidoscopico, trasforma le bellezze di Milano in un addobbo natalizio. Simbolo di rinascita e cambiamento, questo albero è un omaggio a Milano, una città in continua evoluzione.
Milano_Piazza San Simpliciano. Levi’s Tree per Milano 2020: è un’installazione che ha come elementi principali il legno da recupero e, neanche a dirlo, il denim (sulla superficie dell’albero fa bella mostra di sé l’inconfondibile sagoma di una tasca dei jeans). La celeberrima azienda americana ha accettato di sponsorizzare questo albero “condividendo l’obiettivo del progetto dedicato al simbolo del Natale per una voglia di rinascita che parte dalla città di Milano”. Sullo sfondo la Basilica di San Simpliciano (IV secolo).
Milano_Corso Garibaldi. L’Albero delle Stelle: sponsorizzato dal canale televisivo Paramount Network, questa installazione artistica è realizzata in metallo riciclabile e la sua superficie è costellata da stelle luminose incise sulla superficie. A fare da sfondo, la quattrocentesca Chiesa di Santa Maria Incoronata.Milano_Piazza della Scala. L’Albero del Vento: sponsorizzato dall’azienda energetica francese Engie S.A., il progetto vuole puntare l’attenzione sulle energie rinnovabili, in particolare quella del vento. L’albero ha quindi la forma di una turbina eolica ed è in costante movimento. Dal basamento dell’albero viene diffusa la “voce di Eolo” composta dalle note dei più grandi compositori. L’albero è interamente realizzato con travi lamellari corredate da un certificato di sostenibilità legato alla filiera forestale.

Col tempo è diventato una vera e propria “istituzione” l’Albero di Natale firmato dalla Swarovski che da sette anni a questa parte fa brillare con i suoi cristalli la Galleria Vittorio Emanuele II: il simbolo del Natale meneghino per eccellenza resta ovviamente l’Albero di Piazza Duomo ma rappresenta ormai una piacevole abitudine natalizia quella di passeggiare intorno all’albero più glamour di tutti per coglierne la moltitudine di colori e riflessi!

Milano_La Galleria Vittorio Emanuele II. Digital Christmas Tree di Swarovski: i 12 metri della sua altezza sono illuminati da oltre 36.000 luci, amplificate da migliaia di decorazioni in cristallo.
Milano_La Galleria Vittorio Emanuele II. La Volta Celeste è la suggestiva installazione che illumina la cupola di cristallo della Galleria durante le festività.

Mi è bastato vedere solo alcuni dei tanti Alberi di Natale sparsi per la città per non riuscire a resistere alla tentazione di dare il mio piccolo “contributo” all’iniziativa del “Natale degli Alberi“!

Handmade with Love by Barbara_Nell’anno del progetto “Il Natale degli Alberi“, potevo non dare il mio piccolo contributo?
Handmade with Love by Barbara_ Tre boules di diverse grandezze impilate una sull’altra creano un Albero di Natale davvero “alternativo”
Handmade with Love by Barbara_L’Albero di Natale… “invasato”
Handmade with Love by Barbara_ Un omaggio all’Albero del Dono di Piazza Duomo. Non un solo albero che cambia colorazione ma tre di diverso colore!

Le luci si sono accese anche nelle vie del Quadrilatero della Moda, il quartiere diventato nel mondo il punto di riferimento per lo shopping di lusso data la concentrazione di gioiellerie, boutiques e showrooms delle principali maisons della moda e del design.

Milano_Via della Spiga. Sognando la Fifth Avenue di NYC… La boutique di Tiffany&Co.
 
Milano_Via Monte Napoleone. Questa via nacque sul tracciato delle antiche mura romane. E’ considerata come una delle strade più care di tutta Europa.
Milano_Via della Spiga. Deve il suo nome alla “Contrada della Spiga“, storica contrada della città.
Milano_Via Sant’Andrea

Forse quest’anno le lucine sono meno scintillanti del solito (non nascondo la mia sorpresa nel trovare diversi spazi commerciali vuoti, una vera rarità in questa zona della città) ma regalano comunque un piacevole caldo abbraccio. 

Milano_Corso Vittorio Emanuele II: a due passi dal Quadrilatero della Moda si apre quella che è considerata una delle vie più importanti del centro cittadino. Sullo sfondo, le guglie del Duomo sovrastate dalla “Madunina“.

Un altro dei simboli del Natale meneghino è il panettone (il panetùn in dialetto), oggi diffuso e mangiato un po’ dappertutto lungo lo Stivale (ma anche oltre) ma che secondo la tradizione sarebbe invece nato proprio a Milano. Le storie che raccontano l’origine di questo dolce sono diverse ma hanno tutte un punto in comune: la corte di Ludovico il Moro.

Milano_Via Monte Napoleone. La Pasticceria Giovanni Cova & C.: dal 1930 è una vera “istituzione” di Milano. Il suo panettone viene prodotto secondo l’antica ricetta milanese.

La Vigilia di Natale del 1495 il signore di Milano e la sua corte erano seduti attorno a grandi tavoli intenti a consumare le innumerevoli quanto succulente pietanze preparate nelle cucine del palazzo.  A uno sguattero dodicenne di nome Toni era stato affidato il compito di sorvegliare la cottura delle grandi ciambelle che avrebbero dovuto concludere degnamente il pasto luculliano di Ludovico Il Moro e dei suoi commensali. Il giovinetto,  stremato dall’intenso lavoro dei giorni precedenti, si addormentò solo per pochi minuti, sufficienti però a mandare in fumo le ciambelle! Impaurito per la reazione di  Ludovico Il Moro di fronte alle conseguenze del suo “sonnellino”, Toni si ricordò allora di come, solo pochi giorni prima, avesse riutilizzato gli avanzi dell’impasto delle ciambelle per preparare i dolci per sé e i propri amici: aggiunse quindi uova, burro, canditi e uvette e preparò il dolce che, dopo l’iniziale diffidenza, venne presentato a Ludovico il Moro che ne restò letteralmente estasiato. Fu così che nacque “el pan de Toni” (il pane di Toni) che, varcata la soglia della corte e diffusosi in tutta Italia, divenne per tutti il “panettone”.

Milano_Via Monte Napoleone. Il Panettone di Cova.

Un’altra storia racconta invece che il giovane Ughetto (figlio di Giacomo Atellani, cortigiano di Ludovico Il Moro alla cui famiglia quest’ultimo aveva donato un palazzo) era perdutamente innamorato di Adalgisa, figlia di un fornaio caduto in disgrazia. Deciso a sposare la ragazza, nonostante il loro amore fosse osteggiato per le differenze sociali tra le famiglie, Ughetto si fece allora assumere come garzone del forno e si mise a “rielaborare” la ricetta del pane prodotto aggiungendo all’impasto burro, zucchero, uova e canditi. Il successo della nuova ricetta fu talmente grande che risollevò le sorti del forno e Ughetto e Adalgisa poterono alla fine convolare a giuste nozze. Ma cosa c’entra Ughetto con il panettone? Semplice, il nome del ragazzo è legato all’origine di uno degli ingredienti principali del dolce meneghino ovvero l’uvetta che in dialetto è detta “ughet”.

A Natale Milano è sempre bellissima anche se quest’anno è comprensibilmente più “sottotono” del solito: a dispetto delle luminarie, delle vetrine addobbate e dei messaggi benauguranti, infatti, fatica a emergere quel “mood” (come dicono quelli che dettano le tendenze!) gioioso, quell’aria frizzante e carica di eccitazione che di solito avvolge la città in questo periodo. Ma dopotutto Milano è sempre Milano e il prossimo anno tornerà ad essere più splendente che mai! E noi con lei.

Milano sotto l’Albero

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