Italia,  Sardegna

Sardegna: l’isola che ti resta nel cuore

Sardegna_Panorama

Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo.” (David Herbert Lawrence, 1885 – 1930).

Sardegna_Asinelli

Esistono diverse leggende sulla creazione della Sardegna ma la mia preferita racconta che Dio, terminata la Creazione, trovò sul fondo del suo “cesto celeste” un mucchietto di sassi; non volendone sprecare neppure uno, decise di buttare quelle ultime pietre nel mare luccicante. Calcò ben bene la superficie che nel frattempo era affiorata a pelo d’acqua con il “divin piedone” e, quando lo rialzò, si accorse di avere lasciato la propria impronta nella terra: fu in quel momento che decise di chiamare quell’isola Ichnusa, “orma” appunto. Poi, quasi a volersi scusare di avere usato solo delle pietre avanzate, Dio rese quel luogo bellissimo, creando montagne di granito e pianure “morbide”, ricoprendo le fiancate delle alture di corbezzoli e mirti, lecci e lentischi, popolando l’isola di asinelli e cinghiali, cormorani e fenicotteri.

Sardegna_Mari Pintau
Sardegna_Capo Testa

La Sardegna è mare cristallino che da verde smeraldo diventa blu cobalto; spiagge bianche ed impalpabili che lasciano il posto a calette rocciose ed impervie; altopiani ricoperti di fitta vegetazione; sinuose colline  tanto brulle in estate perché bruciate dal sole, quanto verdi nel resto dell’anno.

Sardegna_Sabbia di granito
Sardegna_L’entroterra
Sardegna_Dune di sabbia bianca
Sardegna_Castelsardo

E’ la terra del vento e del silenzio: ci sono giorni in cui le raffiche sembrano quasi “ululare” tanto sono vigorose, eppure, anche in quelle giornate, non è raro trovare un luogo dove, al riparo dal vento, regna la quiete più assoluta.

Sardegna_Tramonto sull’Asinara

Sardegna vuol dire natura allo stato puro: non voglio cadere nella retorica dei luoghi comuni, ma qui colori, profumi e sapori sono veramente più “intensi”. Non è raro assistere ad un tramonto in cui il cielo si accende di rosso e sembra voler bruciare.

Sardegna_Sorso. Una torre aragonese e, in lontananza, l’Isola dell’Asinara

C’è un punto, lungo la strada che dal porto conduce verso casa, in cui lo sguardo cattura il golfo dell’Asinara nella sua totalità e nel quale il profumo del lentisco è fortissimo. E’ un’esperienza sensoriale incredibile, molto meglio di una seduta combinata di cromo ed aromaterapia!

Adoro la Sardegna nella sua totalità, con le sue contraddizioni ed i suoi problemi, perché rappresenta quanto c’è di più lontano dalla realtà nella quale mi trovo immersa quotidianamente ovvero grigiore, rumore, fretta e traffico. Se si pensa che su un’isola di oltre 24.000 km quadrati di superficie vivono circa 1.600.000 persone mentre a Milano abitano oltre 1.300.000 “concentrati” in circa 180 km quadrati si capisce facilmente cosa intendo dire…

La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso” (Fabrizio De André).

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