Racconti a punto croce: la Costa di Granito Rosa e Paimpol

Il cucito non è propriamente il mio forte e, per tale ragione, mai avrei pensato che un bel giorno potesse venirmi voglia di mettermi alla prova con ago e filo!

Invece è accaduto che, sfogliando una rivista, la mia attenzione sia stata catturata da alcune piccole figure ricamate a punto croce: un faro, una cabina da spiaggia, un salvagente. Un veliero, un timone, un’ancora… Messe tutte insieme, quelle simpatiche sagome hanno immediatamente fatto riaffiorare nella mia mente i piacevoli ricordi di un estivo pomeriggio bretone…

Il piccolo centro portuale di Ploumanac’h, situato nel dipartimento di Côtes-d’Armor in Bretagna, è una delle località balneari più famose della Costa di Granito Rosa (Côte de Granit Rose), il tratto di costa affacciato sulla Manica che prende il nome dalle enormi formazioni rocciose in granito rosa che, erose e modellate dalle maree e dai venti, “punteggiano” il paesaggio creando suggestivi giochi di colore.

Questa località è conosciuta soprattutto per la scogliera di Pointe de Squewel dove si trova un faro costruito in pietra: Ciccio ed io percorriamo un tratto del Sentier des Douaniers (Sentiero dei Doganieri) godendoci un panorama meraviglioso!

Il sentiero, costruito sul finire del Settecento per presidiare la costa e combattere il contrabbando diffusosi a seguito dell’istituzione di pedaggi molto onerosi, è una passerella naturale che corre a due passi dal mare blu attraverso un paesaggio magico, colorato dalle eriche e dalle ginestre, costellato di rocce che sembrano vere e proprie statue di granito i cui nomi stravaganti derivano dalle loro forme curiose (l’ariete, il cavallo, il teschio, la strega,…).

Osservando questo spettacolo naturale pazzesco, Ciccio ed io ci divertiamo a scovare nuove forme tra le rocce: è incredibile cosa si riesca a vedere usando un po’ di fantasia!

 

Su uno sperone roccioso si erge orgoglioso il Phare de Ploumanac’h e, proprio di fronte, incastonata nel granito, la deliziosa Maison du Littoral che, con le sue finestre bianche, sembra uscita dal disegno di un bambino.

Una quarantina di chilometri più a est di Ploumanac’hsorge la graziosa cittadina di Paimpol, famosa per essere stata nel primo Novecento uno dei principali porti per la pesca al merluzzo al largo delle coste islandesi.

 

 

 

 

Oggi la pesca del merluzzo ha smesso di essere l’attività più importante, mentre lo sono l’ostricoltura e il turismo. Nel tempo, quindi, il porto è stato trasformato in una vivace Marina dove passeggiare e mangiare “les huîtres paimpolaise” (le ostriche) vera specialità della città.

Senza saperlo, Ciccio ed io ci ritroviamo “nel posto giusto al momento giusto”: ogni due anni, infatti, Paimpol ospita il Festival del Canto del Marinaio (Festival du Chant de Marin), un evento festoso e conviviale dedicato al canto dei marinai e alle barche antiche. Per l’occasione le banchine del porto vengono invase da un mare allegro di gente che balla, mangia, beve e canta, ovviamente!

E più il cielo diventa buio, più Paimpol si accende di luci e di colori! Lo spettacolo più bello, però, sono le imbarcazioni antiche che raccontano storie di tempi lontani…

I sei quadretti sono finalmente pronti e, nonostante qualche “intoppo”, il punto croce si è rivelato meno complesso di quanto pensassi: i colori dei miei ricami sono ben diversi da quelli (meravigliosi) della Côte de Granit Rose e di Paimpol per, diciamo così, “esigenze di design“, ma, comunque, le sei piccole figure riassumono perfettamente i simboli e lo spirito di un bellissimo angolo di Bretagna.