Emilia-Romagna,  Italia

Modena e la sua provincia: una storia di castelli e motori

Per ogni buongustaio che si rispetti Modena e la sua provincia rappresentano un vero paradiso terrestre! Questa piccola porzione della Pianura Padana infatti racchiude una ricchezza enogastronomica davvero invidiabile: tra aceto balsamico, vino lambrusco, formaggio e prosciutto (ma non solo) c’è solo l’imbarazzo della scelta!

Modena e la sua provincia, però, hanno anche molto altro da raccontare, perché dal punto di vista paesaggistico, storico, artistico e motoristico il patrimonio è altrettanto incredibile.

La provincia modenese_Una terra incantevole
Panorama modenese 

Viste le premesse, Ciccio ed io non abbiamo quindi esitato a scegliere la terra modenese per una piacevole “divagazione”… La prima tappa della giornata? Ma Modena, ovviamente!

Modena

Modena è una realtà giovane, dall’atmosfera allegra e al tempo stesso rilassata, una città ospitale e gioviale: l’accento dei suoi abitanti poi fa subito simpatia!

Famosa praticamente ovunque per il suo aceto balsamico, Modena vanta un altro importante riconoscimento: il suo centro storico, infatti, custodisce il complesso architettonico costituito dalla Cattedrale, dalla Torre Civica e da Piazza Grande, tre “capolavori del genio creativo umano” dichiarati nel 1997 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Modena_La Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo e San Geminiano

La Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo e San Geminiano, più comunemente detta Duomo, è un mirabile esempio di arte romanica. La prima pietra fu posata nel 1099 e a progettare la cattedrale, che avrebbe stupito tutti per la sua originalità e la sua bellezza, fu l’architetto Lanfranco, scelto (si racconta) per ispirazione divina. Alla realizzazione di questo straordinario edificio contribuirono però anche altri personaggi noti dell’epoca, tra i quali spicca il nome di Wiligelmo, maestro della scultura romanica italiana, che creò i rilievi del Duomo.

Modena_La Torre Ghirlandina
Modena_La Torre Ghirlandina. Particolare

Accanto all’abside del Duomo con i suoi 89,32 metri svetta la Torre Civica, affettuosamente chiamata dai Modenesi “Ghirlandina” per il doppio giro di balaustre che incoronano la guglia. Eretta tra il XII ed il XV secolo, originariamente la Ghirlandina era stata pensata per essere la torre campanaria della cattedrale mentre, nella realtà, svolse piuttosto un’importante funzione civica scandendo, con i suoi rintocchi, i diversi momenti della quotidianità cittadina. Inoltre, la Ghirlandina fu utilizzata anche per custodire oggetti di valore (simbolico e non solo) del Comune come, ad esempio, forzieri e documenti pubblici.

Incorniciata dalla Torre Ghirlandina, dalla Cattedrale e dal porticato del Palazzo Comunale, Piazza Grande è quella che fino al XVII secolo fu conosciuta come Piazza Duomo. Da sempre luogo simbolo del potere politico e religioso della città, qui si amministrava la giustizia, utilizzando strumenti di tortura quali la forca o i ceppi ed esponendo pubblicamente i cadaveri dei condannati a morte. E sempre in questa stessa piazza venivano organizzate solenni celebrazioni religiose, feste in maschera e giostre di cavalli.

Ma Piazza Grande era, molto più semplicemente, il luogo dove ci si incontrava, si chiacchierava e dove, più o meno settimanalmente, si svolgeva il mercato.

Modena_Il Palazzo Comunale

Il Palazzo Comunale a tutt’oggi ospita la sede dell’amministrazione cittadina: ultimato nel 1825, l’odierno edificio è il risultato della ristrutturazione ed armonizzazione di strutture preesistenti risalenti ad epoche differenti.

Modena_Il Palazzo Comunale e la Torre dell’orologio

L’elemento architettonico che lo caratterizza maggiormente è la Torre dell’Orologio che sorgerebbe dove, originariamente, si trovava l’Arengario del Popolo: risalente all’incirca alla fine del XV, nel corso del Cinquecento la Torre venne completata con l’aggiunta della cupola ottagonale, dei rilievi e del fregio sopra il quadrante dell’orologio. 

 

Oltre a Modena, importanti testimonianze del periodo medievale sono sparse per tutto il territorio modenese: si tratta soprattutto di rocche e castelli che vale decisamente la pena visitare

Vista la mia passione per i castelli, ci spingiamo una quindicina di chilometri più a sud di Modena ed arriviamo a Spilamberto, piccolo borgo molto caratteristico.

Spilamberto
Spilamberto_Qui come un po’ in tutta la zona la zucca diventa il ripieno di succulenti tortelli

Sede della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale e dell’omonimo museo, le attrazioni principali di Spilamberto sono soprattutto due: il Torrione Medievale e, per restare in tema, la Rocca Rangoni.

Il Torrione è un complesso di epoca medievale situato in corrispondenza dell’ingresso principale del paese, originariamente costruito a ridosso delle mura di cinta fatte erigere da Modena nel XIV secolo per rafforzare ulteriormente il castello e abbattute nel XX secolo per consentire lo sviluppo urbano. Oggi il Torrione ospita la sede dell’Ordine del Nocino Modenese, prelibata specialità della zona.

Spilamberto_Il Torrione

La Rocca Rangoni fu costruita nel XIII secolo per meglio controllare il fiume Panaro e, dopo numerose modifiche, divenne, nel XV secolo, la residenza della famiglia Rangoni, feudatari di Spilamberto che ne rimasero gli unici proprietari per oltre 650 anni.

Spilamberto_La Rocca Rangoni

Grazie ai recenti restauri, alla facciata nord è stato restituito l’antico splendore, il parco è stato riaperto, così come alcuni degli ambienti più antichi, e il Cortile d’Onore della rocca è diventata la location perfetta per la Corte del Gusto, uno spazio espositivo dei prodotti enogastronomici del territorio. 

Spilamberto_La Rocca Rangoni
Spilamberto_Il parco di Rocca Rangoni
La Rocca di Vignola

Nel vicino comune di Vignola ci imbattiamo nella Rocca che si erge imponente e maestosa: sebbene l’anno della fondazione resti avvolto nel mistero, si pensa che la prima fortificazione sia stata costruita intorno al VIII secolo.

Posta in cima ad uno sperone roccioso, la Rocca di Vignola domina la valle del Panaro ed è un esempio tra i più interessanti in Emilia di architettura fortificata: la sua poderosa mole quadrilatera si articola su cinque piani ed ha tre torri angolari (dette di Nonantola, delle Donne e del Pennello) con funzione piombante in quanto la loro architettura consentiva di far cadere liquidi bollenti, pietre e sassi sui nemici quando si trovavano in prossimità delle mura.

La Rocca di Vignola
Vignola_Il cortile interno della Rocca

Trovandoci nella terra dei motori per eccellenza, sarebbe un vero sacrilegio non fermarsi nel luogo che più di ogni altro li rappresenta e così, il volto di Ciccio “illuminato” da un sorriso a 32 denti, la nostra ultima tappa è Maranello.

Maranello_Il Museo Ferrari

Sebbene anche Maranello abbia il proprio castello, ciò che ha reso questa città famosa praticamente in tutto il mondo è la “Rossa” che tutti (o quasi) vorrebbero poter guidare almeno una volta nella vita: la Ferrari!

Quindi, biglietti alla mano, varchiamo l’ingresso del Museo Ferrari (musei.ferrari.com/it/maranello) ripercorriamo la lunga e prestigiosa storia della Ferrari.

Maranello_Museo Ferrari: La Sala dei trofei
Maranello_Museo Ferrari

Il percorso espositivo è davvero emozionante e coinvolgente (anche per una come me che di motori non ne capisce nulla!) e, tra prototipi, modelli leggendari di auto da corsa e da strada, fotografie e immagini di repertorio, ci viene raccontato il mito del Cavallino Rampante.

Maranello_Museo Ferrari: La Ferrari F1 2000
Maranello_Museo Ferrari: La Ferrari 612 Scaglietti
Maranello_Museo Ferrari: La Ferrari Enzo 2002
Maranello_Museo Ferrari

Modena e la sua provincia sono pura emozione, a 360°! E tra paesaggi meravigliosi, punteggiati da rocche e castelli, buon cibo e ospitalità, il rombo dei motori diventa ancor di più da pelle d’oca!

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