Africa,  Sudafrica

L’elogio della natura: in viaggio tra Sudafrica e Zimbabwe

La prima volta che vidi un elefante “dal vivo” avevo sì e no 6 anni ed ero seduta tra gli spettatori del circo in compagnia di mamma e papà; nonostante il tempo trascorso, ricordo benissimo l’emozione che provai nel vedere quell’animale spaventosamente grande!! Certo, il circo non è il luogo ideale per vedere gli animali ma all’epoca “questo passava il convento“…

Evidentemente quell’incontro fu anticipatore di ciò che sarebbe accaduto moltissimi anni dopo quando Ciccio ed io abbiamo deciso di fare un viaggio all’insegna della natura e degli animali liberi nel loro habitat, scegliendo il Sudafrica e lo Zimbabwe.

Lasciata alle spalle la città di Cape Town (A sud del continente africano: Cape Town), siamo infatti partiti alla volta del Kruger National Park, un’area ampia quanto il Galles, talmente vasta che si passa da zone ricoperte di fitti boschi di acacie e sicomori alla sterminata savana: qui vivono centinaia di specie diverse di uccelli e qui convivono, secondo le rigorose regole della natura, serpenti, leoni, zebre, ippopotami, elefanti e giraffe, solo per citarne alcuni.

Sudafrica_Kruger National Park. Ninfee
Sudafrica_Kruger National Park. Osservatorio ornitologico 
Sudafrica_Kruger National Park. Impala
Sudafrica_Kruger National Park. Giraffa
Sudafrica_Kruger National Park. Elefante

Il primo fotosafari è un po’ come il primo amore, non si scorda mai! L’emozione di salire a bordo di una jeep e di avventurarsi lungo strade polverose è indescrivibile: i primi momenti ho provato la sensazione di vivere in un film! Abbiamo avvistato impala e kudugiraffe altissime muoversi in maniera incredibilmente armonica e sinuosa, uccelli coloratissimi atterrare a pochi metri da noi! Se penso che abbiamo persino pranzato con una colonia di pipistrelli appesa sopra le nostre teste… Da brivido!!

Sudafrica_Kruger National Park. Uccello multicolore
Sudafrica_Kruger National Park. A pranzo con i pippistrelli
Sudafrica_Kruger National Park. Il riposino del rinoceronte

Veramente indimenticabile è stato l’incontro con un rinoceronte: percorrendo una polverosa strada in terra battuta, ci siamo imbattuti in un giovane rinoceronte che, evidentemente stanco ed accaldato, ha pensato bene di cercare un po’ di ombra per schiacciare un pisolino, incurante del fatto di essere sulla carreggiata! A quel punto non abbiamo potuto fare altro che cambiare strada: in fondo questa è casa sua e noi siamo solo ospiti. Massimo rispetto per il padrone di casa, quindi!

Se il fotosafari al Kruger National Park è stata di per sé una bellissima esperienza, muoversi all’interno di una riserva privata è ancora più emozionate. Sì perché qui, di fatto, non esistono percorsi prestabiliti ma è il ranger a decidere dove andare: così, alle prime luci dell’alba o verso il tramonto, avvolti in pesanti coperte di lana, abbiamo guadato torrenti, siamo passati tra rovi pungenti, siamo saliti in cima a collinette per avvistare meglio gli animali!

Sudafrica_L’alba nella savana
Sudafrica_Percorrendo le piste in attesa di avvistare qualche animale
Sudafrica_Bufali
Sudafrica_La savana

Nascosti tra l’erba ingiallita dal sole, abbiamo scovato una coppia di bellissimi leoni, pigramente sdraiati a sonnecchiare: apparentemente innocui e morbidi gattoni, è bastato che uno di loro sbadigliasse per ricordare a tutti noi il motivo per cui il leone è considerato il “re della savana”…

Sudafrica_Leone
Sudafrica_Una coppia di leoni

Abbiamo anche vissuto momenti adrenalinici quando un elefante, forse infastidito dalla nostra presenza, ha preso a rincorrere la nostra jeep per attaccarci… Noi, ovviamente, ingranata velocemente la marcia, ci siamo dati alla fuga!

Sudafrica_Un elefante insegue la nostra jeep

E poi, calato completamente il sole, immersi nel buio più totale, spento anche il motore della jeep, abbiamo alzato gli occhi al cielo e siamo “sprofondati” in un milione di stelle, tanto belle e lucenti da poterle quasi toccare!

Sudafrica_La velvet monkey 

Una sera siamo perfino stati vittime di un furto! Durante la cena, una buffa scimmietta bianca, una vervet monkey, è “atterrata” sul nostro tavolo e, afferrato del cibo, è scappata via più veloce della luce, lasciandoci con un palmo di naso! D’altronde si sa, la vita nella savana è veramente difficile… !

Ma il Sudafrica ci ha anche regalato i paesaggi mozzafiato della regione del Mpumalanga, letteralmente “il luogo dove sorge il sole”: il Blyde River Canyon con le formazioni rocciose di Three Rondavels, la God’s Window, le cascate del fiume Blyde.

Sudafrica_Mpumalanga. Il Blade River Canyon
Sudafrica_Mpumalanga. Il Blade River Canyon

Luoghi altrettanto spettacolari sono quelli che abbiamo trovato in Zimbabwe. Tormentato (purtroppo) politicamente ed economicamente, questo Paese conserva una natura di una bellezza ancora più selvaggia di quella del vicino Sudafrica.

Solcare le acque scure e silenziose del fiume Zambesi è stato come rivivere le pagine del libro “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad: tutto intorno solo ippopotami e coccodrilli e, in lontananza, la nube di vapore creata dalle Victoria Falls.

Zimbabwe_Coccodrillo lungo il fiume Zambesi
Zimbabwe_Tramonto sul fiume Zambesi

Muniti di cerata verde di ordinanza abbiamo infine percorso sentieri e viottoli, camminando tra gruppi di babbuini “affaccendati” nelle loro attività quotidiane, per ammirare tutta la magnificenza delle Victoria Falls: grazie alla loro conformazione, infatti, è possibile vederne il salto dall’altra sponda. L’aria è talmente carica di umidità che, ad un certo punto, si trasforma in vera e propria pioggia ed il rumore dell’acqua, all’inizio percepibile solo a tratti, diventa uno scroscio impetuoso che sovrasta ogni altro rumore!

Zimbabwe_Victoria Falls. I Baboons (babbuini)
Zimbabwe_Victoria Falls (Cascate Vittoria)

Questo viaggio ha riempito i miei occhi di bellezza, la bellezza di una natura impetuosa e fragile allo stesso tempo, una perfetta sinfonia di suoni, odori, colori; una natura che sa sorprendere ogni volta chi la osserva ma che sa incutere anche timore.

[…] nessuna forza può spezzare la catena delle cose naturali; la natura infatti non si vince se non ubbidendole” (Francis Bacon, Pensieri e conclusioni sulla interpretazione della natura o sulla scienza operativa, 1607 – 1609).

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.