Italia,  Veneto

Treviso: a passo lento nella città dell’acqua

Treviso ci accoglie con una leggera pioggerellina, gocce talmente fini che si appoggiano sui nostri vestiti senza quasi bagnarli. Neanche a farlo apposta, ci troviamo in una zona della pianura veneta ricchissima di acqua e, infatti, c’è acqua sopra le nostre teste ed acqua intorno a noi! Sì, perché Treviso è attraversata da ben due fiumi, il Sile ed il Botteniga, i cui corsi si insinuano silenziosi nel centro storico.

Treviso_Uno scorcio di un canale
Treviso_Lungo le mura
Treviso_Porta San Tomaso

Ciccio ed io arriviamo in prossimità della cinta muraria che ancora oggi circonda il cuore storico della città e che, anticamente, rappresentava un valido mezzo di difesa contro gli attacchi nemici e varchiamo Porta San Tomaso, maestosa costruzione cinquecentesca rivestita in pietra d’Istria, sul cui fronte esterno spicca fiero il leone di San Marco.

E’ l’ora del pranzo e lungo le strade non c’è molta gente: tutta questa tranquillità mi sorprende. E mi piace!

Contagiati dall’atmosfera rilassata, Ciccio ed io cominciamo così a passeggiare tra le vie silenziose ed i canali tranquilli sui quali si affacciano eleganti case porticate finemente affrescate.

Treviso_Architetture “sospese” sull’acqua
Treviso_Sui canali si affacciano bellissimi edifici
Treviso_Architetture

Senza accorgercene, ci ritroviamo davanti ad un ponte coperto sul cui ingresso campeggia una targa: “Ponte dei Buranelli già Ponte dei sedili di San Vito sul Cagnan de Mezo o delle Beccherie”. Su questo corso d’acqua nel Cinquecento vivevano i commercianti dell’isola veneziana di Burano e proprio a loro il ponte deve il suo nome.

Treviso_Il Ponte dei Buranelli
Treviso_Il Ponte dei Buranelli

Non molto lontano da qui incontriamo l’Isola della Pescheria, isolotto fluviale sul quale si svolge il mercato del pesce: fu la necessità di mantenere lontani dalla popolazione gli odori sgradevoli che il mercato del pesce portava inevitabilmente con sé a far realizzare quest’isola nel 1856. In questa zona, nascoste tra bellissimi palazzi d’epoca, si trovano alcune ruote dei mulini che mi ricordano tanto il villaggio provenzale di Isle-sur-la-Sorgue (Avignone e Aix-en-Provence: i due volti della Provenza)…

Treviso_L’Isola della Pescheria
Treviso_Una ruota del mulino. Entro le mura medievali sono ancora oggi visibili le ruote di alcuni mulini ad acqua che servivano per muovere le macine.
Treviso_Un’altra ruota di un mulino ad acqua

Raggiungiamo quindi Piazza San Vito, importante crocevia della città. Questa piccola piazza riunisce intorno al proprio perimetro alcuni edifici molto diversi tra loro: un’imponente casa neogotica porticata risalente agli Anni Trenta, un edificio in stile neocinquecentesco sempre dello stesso periodo ed un antico complesso religioso formato dalle chiese di San Vito e Santa Lucia, l’una inglobata nell’altra.

Treviso_La Chiesa di San Vito e la Fontana di San Vito
Treviso_Piazza San Vito. Il Palazzo neogotico

Attraversato lo stretto Vicolo Podestà, Ciccio ed io percorriamo Via Calmaggiore, storica strada cittadina di epoca romana piena di negozi, quindi ritorniamo sui nostri passi fino ad arrivare alla Fontana delle Tette: questa fontana dal nome curioso e dalle sembianze di donna risale al 1559 e, secondo la tradizione, dai suoi seni generosi sgorgava il vino (rosso e bianco) che veniva offerto agli abitanti dopo l’elezione del Sindaco. Quella visibile nella piazzetta è in realtà solo una copia mentre l’originale è custodito nelle stanze dei Musei Civici.

Treviso_Vicolo Podestà
Treviso_La Fontana delle Tette
Treviso_Piazza dei Signori e la Torre Civica

Piazza dei Signori è la piazza più importante di Treviso, il suo cuore storico; non a caso qui si trovano i principali edifici cittadini come il Palazzo dei Trecento del XII secolo, sede del Maggior Consiglio, che reca ancora i segni del bombardamento subito da Treviso nel 1944.

Treviso_Il Palazzo dei Trecento

La Torre Civica del XIII secolo che, con i suoi 48 metri, è la più alta della città.

Treviso_La Torre Civica

Il Palazzo del Podestà della fine dei XV secolo, dimora del Podestà durante l’epoca veneziana, oggi è la sede della Prefettura.

Treviso_Il Palazzo del Podestà

Il Palazzo dei Trecento fa a sua volta da sfondo ad un altro monumento cittadino, il Monumento dell’Indipendenza che gli abitanti di Treviso chiamano affettuosamente la “Teresona.

Treviso_La Statua della Teresona

Si tratta di una scultura in marmo di Carrara raffigurante una donna (per alcuni sarebbe la Provincia di Treviso, per altri l’Italia) che, stretta nella mano destra una lancia con attaccato il tricolore italiano e nella mano sinistra una corona di alloro, calpesta le catene della dominazione asburgica. La statua è dedicata ai patrioti caduti durante la Terza Guerra d’Indipendenza che portò all’annessione di Treviso e delle province venete al Regno d’Italia.

Poco distante da Piazza dei Signori troviamo infine la Loggia dei Cavalieri che si troverebbe in corrispondenza del luogo dove, in epoca romana, sorgeva il forum. Simbolo del potere politico assunto dai nobili e dai cavalieri in età comunale, la loggia venne costruita nella seconda metà del XIII secolo e fu pensata come luogo di incontro, di giochi e di convegni.

Treviso_La Loggia dei Cavalieri

Se Piazza dei Signori rappresenta il potere politico di Treviso, Piazza del Duomo è invece il centro del potere religioso. Oltre al Duomo, ovvero la Cattedrale di San Pietro Apostolo, la cui facciata risale alla prima metà dell’Ottocento, sulla piazza si trova anche la Chiesa di San Giovanni Battista, oggi utilizzata come battistero, splendido esempio di architettura romanica.

Treviso_La Cattedrale di San Pietro Apostolo (il Duomo)
Treviso_La Chiesa di San Giovanni Battista

Concludiamo la nostra passeggiata nel centro storico davanti a Ca’ da Robegan, il bellissimo palazzo rinascimentale che fa parte del più ampio complesso museale di Ca’da Noal. In origine questo edificio del XVI secolo era di proprietà di un notaio ma nel 1935 il Comune lo acquisì trasformandolo in un museo.

Treviso_Ca’ da Robegan
Treviso_Particolare della facciata di Ca’ da Robegan

Mi dispiace un po’ dover ripartire e così convinco Ciccio a gironzolare ancora un po’ per i vicoli del centro, fotografando i tanti incantevoli scorci che Treviso regala: le strade acciottolate, i balconi fioriti, gli edifici riflessi nelle placide acque dei canali… C’è solo l’imbarazzo della scelta!

Treviso_Particolare degli edifici del centro storico
Treviso_Scorcio di un vicolo
Treviso_Un piccolo giardino sull’acqua
Treviso_Balconi in fiore
Treviso_Un angolo fiorito
Treviso_Il Canale Buranelli visto dal Ponte dei Buranelli

Riesco perfino ad immortalare alcuni residenti molto “speciali” mentre passeggiano beatamente per il centro cittadino!

Treviso_Anatre a passeggio per il centro!

Alla fine, il momento di salutare la città è purtroppo arrivato ma me ne vado avendo capito una cosa: Treviso insegna al visitatore a “prendersi il tempo giusto”. Camminare a passo lento, senza alcuna fretta è infatti il modo migliore per assaporare appieno l’atmosfera magica e rilassata di questa graziosa ed elegante cittadina.

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