Sulla sponda sinistra del fiume Sava, a pochi chilometri dal fiabesco Lago di Bled, sorge la piccola Radovljica, affascinante cittadina di origine medievale immersa nel cuore verde della Slovenia.
Una lingua, lo sloveno, dalle sonorità spesso dure e difficili rispetto a quelle dell’italiano (alcune parole non hanno neppure una vocale!) racconta la storia di una graziosa cittadina che affonda le proprie radici in un tempo lontano…
Le origini di Radovljica risalgono infatti al Medioevo, quando un primo nucleo abitato sorse sulle rovine di un precedente insediamento romano; secondo alcuni documenti, nel 1169 Radovljica era un ricco borgo commerciale posto al centro di una importante regione mineraria e boschiva. Lo sviluppo del centro storico cominciò nel XIII secolo ma venne interrotto dal terribile terremoto del 1511 che distrusse quasi completamente la città. Fortunatamente, Radovljica ebbe la forza di reagire e ritornò ad essere un borgo abitato da nobili famiglie.
L’anima della città è rappresentata da Linhartov Trg, la piazza dedicata ad Anton Tomaž Linhart, drammaturgo e storico sloveno nato a Radovljica nel 1756.
Posizionata su un terrazzamento, Linhartov Trg non appare esattamente come una “piazza” ma piuttosto come un lungo e largo viale attorno al quale sorgono edifici risalenti al periodo che va dal XVI al XVIII secolo, molti dei quali decorati. Si tratta principalmente di antichi edifici nobiliari che oggi ospitano musei, botteghe, ristoranti e strutture ricettive.
L’edificio più importante che si affaccia su Linhartov Trg è Radovljiška Graščina, il “castello” cittadino, un bel palazzo settecentesco che ospita al proprio interno un museo ed eventi musicali. Spicca tra tutte le altre costruzioni che lo circondano per la facciata settecentesca e l’imponente ingresso in tufo adornato ai lati da due statue raffiguranti Atlante e dallo stemma dei conti di Thurn-Valsassina.
L’atmosfera rilassata di Radovljica è merito dei suoi incantevoli edifici e del panorama da cartolina che circonda questa graziosa cittadina.
Infatti, qui tutto è pervaso da un’aria placida, a tratti sorniona, che invita a fermarsi a osservare gli edifici, a visitare i piccoli musei, a gustare la cucina tipica slovena che può riservare piacevoli sorprese e, naturalmente, a fare acquisti di miele e cioccolato nelle tante botteghe.
“Radol’ca, pristno sladka” (“La Dolce Radovljica”), di nome e di fatto!