Europa,  Spagna

Barcellona, la sua storia millenaria tra “barris i districtes”

La più europea delle città spagnole”: ricca di arte e storia, efficiente, allegra e festaiola, a chi conosce bene la Spagna Barcellona appare piuttosto distante da Madrid, la sua eterna rivale: secondo i Madrileños, infatti, Barcellona sarebbe una città conformista perché, a detta loro, la “vera Spagna” sarebbe tutta un’altra cosa… Qualcuno azzarda perfino l’ipotesi (forse eccessiva) che Barcellona soffra di una sorta di complesso di inferiorità verso la capitale spagnola! La realtà però sembra essere un po’ diversa perché, orgogliosamente catalana, nel tempo Barcellona ha saputo trovare il proprio posto nel panorama europeo scoprendosi una città molto amata da studenti e turisti.

Barcellona è organizzata in 10 distretti a loro suddivisi in quartieri (barrios) che in totale sono oltre 70! I distretti sono quello della Ciutat Vella, di Eixample, Sants-Montjuïc, Les Corts, Sarrià-Sant Gervasi, Horta-Guinardó, Nou Barris, Sant Andreu e Sant Martí. Ovviamente non tutti sono rilevanti sotto il profilo turistico ma alcuni di essi sono davvero interessanti dal punto di vista storico, artistico e culturale. Non a caso sono diventati famosi e sono visitati da migliaia di persone ogni anno.

Barcellona_La città vista dalla Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia nella Ciutat Vella.

La Ciutat Vella (Città Vecchia) è il primo distretto di Barcellona e ricomprende il suo centro storico: è il “cuore” di Barcellona, la sua parte più antica e autentica e al suo interno si divide tra i quartieri di Barri Gòtic, El Raval, La Barceloneta e La Ribera. E’ in questa parte della città che si concentrano moltissimi monumenti e luoghi di interesse.

Barcellona_Uno scorcio del Barri Gòtic.

Barcellona_Barri Gòtic (Quartiere Gotico)
 Barcellona_Uno sguardo agli edifici del Barri Gòtic.

Il Barri Gòtic (Quartiere Gotico) è forse uno dei quartieri più suggestivi di Barcellona. Prende il nome dallo stile gotico che predomina ancora oggi nei suoi edifici e fa un certo effetto pensare che questo quartiere racconti i 2000 anni di storia della città!

Barcellona_La Estatua ecuestre de Ramón Berenguer. Nel 1086 Ramón Berenguer III divenne Conte di Barcellona succedendo a suo padre. La statua è situata nel Barri Gótic nella piazza a lui dedicata.

Il Barri Gòtic si presenta come un labirinto di stradine, vicoli e piazzette, popolato quotidianamente da turisti e abitanti che si muovono tra negozi, botteghe, bar e ristoranti: è una zona piacevolmente caotica e indaffarata che vive fino a notte fonda.

Barcellona_Il Palau Reial Major. Il palazzo era una residenza dei Conti di Barcellona e, successivamente, dei sovrani d’Aragona ed è composto da tre edifici distinti: il Saló del Tinell, costruito nel XIV secolo, la Capilla de Santa Ágata e il Palau del Lloctinent, costruito tra il 1549 e il 1557 in stile tardo gotico e rinascimentale. Dopo il XVI secolo l’edificio fu diviso tra l’Inquisizione e l’Amministrazione Reale.
Barcellona_La Capilla de Santa Ágata: capolavoro dell’architettura gotica catalana, fu costruita nel 1302 su ordine del re Giacomo II d’Aragona e assolse la funzione di cappella reale. Ha una torre ottagonale risalente al XIV secolo. Su commissione di re Giacomo V d’Aragona nel XV secolo venne aggiunta la pala d’altare dipinta dal pittore catalano Jaume Huguet.

In origine in questa zona sorgeva la romana Barcino sulle cui fondamenta crebbe successivamente la Barcellona medievale: i ricchi governanti della città, infatti, vollero cancellare le tracce del passato facendo costruire i grandi palazzi gotici e le maestose chiese che sono visibili oggi. Per fortuna, però, qualche traccia romana è rimasta in Plaça Nova dove si possono ammirare parte delle antiche mura e di un arco dell’acquedotto che portava l’acqua in città.

Barcellona_Le Mura romane. Risalgono al III secolo e sono alte 9 metri. Armate di torri, formano un rettangolo con un perimetro di 1270 metri. Nel XII secolo due torri della cinta muraria furono inglobate del Portal del Bisbe: alla torre di sinistra è appoggiato un arco dell’antico acquedotto romano.

Barcellona_Arco dell’antico acquedotto romano che portava l’acqua in città.

La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia (familiarmente chiamata La Seu) è la cattedrale di Barcellona dedicata alla Santa Croce e a Sant’Eulalia, la tredicenne martirizzata nel 303 per non avere rinnegato la propria fede cristiana.

Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. La cripta.

Secondo la tradizione, dopo essere stata chiusa in un barile pieno di chiodi, Eulalia fu fatta rotolare lungo l’attuale Baixada de Santa Eulàlia (Discesa di Sant’Eulalia), le furono tagliati i seni, fu crocifissa e infine decapitata. Al termine del martirio, una colomba (simbolo della sua anima) si sarebbe staccata dal suo petto volando in cielo. Dopo varie vicissitudini, nel 1339 le sue spoglie vennero definitivamente poste in un sarcofago d’alabastro nella cripta della Cattedrale.

Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. Particolare della facciata.

La Cattedrale fu costruita tra il XIII ed il XV secolo su una preesistente chiesa romanica; i lavori conobbero diverse interruzioni, la più lunga di tutte dovuta alla Morte Nera, l’epidemia di peste che a partire dal 1346 si diffuse in tutta Europa decimandone la popolazione.

Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. Interno.

Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. L’organo.
Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. La navata centrale.
Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. Uno scorcio del presbiterio.

La Cattedrale è composta dalla chiesa vera e propria, imponente e bellissima, dal chiostro, una tranquilla oasi di verde “sorvegliata” dalle oche, da alcune sale capitolari, dalla romanica Capella de Santa Llúcia e dalla Capella del Sant Crist de Lepant, del Santíssim Sagrament i de Sant Oleguer.

Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. Al centro del chiostro cresce una lussureggiante vegetazione. 
Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. Alcune oche sorvegliano il chiostro.

Barcellona_La Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia. Il chiostro.
Barcellona_Carrer del Bisbe. Il Pont del Bisbe

Nei pressi della Cattedrale sorge Carrer del Bisbe (Strada del Vescovo), la strada che in epoca romana fu la principale arteria della città: oggi è una stretta via pedonale dominata dal Pont del Bisbe, il “falso” ponte gotico disegnato negli Anni Venti dall’allievo di Antoni Gaudí, l’architetto modernista Joan Rubió i Belllver che aveva elaborato un “estremo” quanto azzardato progetto di demolizione di tutti gli edifici non gotici presenti nel barrio al fine di ottenere una perfetta omogeneità stilistica. Per fortuna il progetto non venne portato avanti, altrimenti una parte della storia di Barcellona sarebbe andata inevitabilmente perduta.

Il Pont del Bisbe è una struttura meravigliosa quanto misteriosa e desta una certa curiosità: si racconta, infatti, che la sua architettura neogotica nasconderebbe diversi simboli, oggetto delle più diverse interpretazioni. Secondo alcuni, ci sarebbero addirittura dei chiari richiami alla dottrina massonica…

Barcellona_La Rambla è un viale di Barcellona lungo un chilometro e quattrocento metri spesso chiamato al plurale (Las Ramblas) perché ha nomi diversi nei suoi diversi tratti. La parola “rambla” deriva dall’arabo “raml” (sabbia) e indica una strada ricavata da un corso d’acqua asciutto, interrato o coperto. La Rambla è animata da artisti di strada e frequentato tutto l’anno sia da turisti sia dai residenti.

Barcellona_Casa dels Paraigües (Casa degli Ombrelli o Casa Bruno Cuadros): progettata dall’architetto catalano Josep Vilaseca i Casanovas, è famosa per la sua facciata in stile eclettico ornata da ventagli e ombrelli, xilografie giapponesi e da un drago cinese in ferro battuto sporgente da un angolo della casa che regge una lanterna, un ombrello e un ventaglio.
Barcellona_Mercat de la Boqueria o Mercat de Sant Josep: è uno dei mercati più grandi della Catalogna con i suoi 2.583 metri quadrati di superficie e con più di 300 bancarelle. Nato agli inizi del XVII secolo alle porte della città per non pagare le tasse sulle merci, nel 1836 fu spostato nella sua attuale posizione ovvero a metà de La Rambla dove sorgeva il Convento di San Josep, dal quale ha preso il suo nome. Dopo la distruzione del convento fu costruita una grande piazza e il mercato vi fu trasferito: inizialmente si svolse all’aperto ma nel 1840 venne coperto. L’attuale copertura metallica fu inaugurata nel 1914.

Quando l’epidemia di peste si abbatté su Barcellona nel XIV secolo, re Pietro III d’Aragona ordinò la costruzione di una cinta muraria per cercare di isolare la parte della città maggiormente colpita dalla terribile malattia: nacque così il quartiere di El Raval che oggi si presenta come una zona multietnica, ricca di gallerie d’arte e culla di nuove tendenze. Qui sorge anche il mercato più antico e colorato di Spagna ovvero lo storico Mercat de la Boqueria il cui nome deriva dalla parola catalana boc (capra) perché qui già nel Duecento veniva venduta la carne di capra.

La Boqueria è una tappa irrinunciabile per chi si trova a Barcellona! Colorato e chiassoso, è una vera delizia sia per gli occhi sia per il palato: è praticamente impossibile non acquistare qualcosa!

Barcellona_La Boqueria. I colori delle bancarelle.

Barcellona_La Boqueria. A tutta frutta!

 

Barcellona_Monument a Colom: la statua in onore di Cristoforo Colombo è situata davanti al porto di Barcellona dove il navigatore genovese sarebbe arrivato nel 1493 dopo la scoperta dell’America. Il monumento è alto 60 metri e venne costruito per iniziativa del mercante Antoni Fages I Ferrer. Fu costruito durante i lavori di miglioramento del litorale barcellonese eseguiti in occasione dell’Esposizione Universale del 1888. La statua di Colombo si trova in cima a una colonna di ferro, misura 7 metri e rappresenta Colombo col braccio destro esteso col dito indice puntato verso il mare. Inizialmente si disse che il suo dito indicasse l’America, ma questa ipotesi si rivelò falsa e nacquero così altre teorie tra le quali quella secondo cui il dito segnerebbe la direzione di Palos, dove salparono le tre caravelle, e quella per la quale l’indice di Colombo sarebbe rivolto verso Genova, sua città natale.

Durante il Medioevo Barcellona divenne una delle città europee più importanti nel commercio marittimo e questo suo legame con il mare è rappresentato da Port Vell (Porto Vecchio). Trasformatosi nel corso del tempo in un orrendo agglomerato di magazzini dismessi e cisterne vuote, le Olimpiadi del 1992 ne hanno decretato la rinascita: grazie ad un ambizioso progetto di rinnovamento urbano, infatti, Port Vell è diventato un’attrazione turistica molto conosciuta e frequentata.  

Barcellona_Port Vell
Barcellona_Port Vell

Domina la scena il profilo leggero e sinuoso della Rambla del Mar, la passerella pedonale che collega Port Vell con La Rambla, il viale più famoso di tutta Barcellona.

Barcellona_La Rambla del Mar

In una città profondamente legata al mare non può certo mancare un quartiere“marinaro” che è rappresentato da La Barceloneta. Nonostante sia nato in tempi relativamente recenti, questo quartiere si presenta come la naturale prosecuzione del Port Vell.

Barcellona_La Barceloneta

Risalente al XVIII secolo, questa parte della città è anche conosciuta come la “Piccola Barcellona” in quanto venne realizzata per dare alloggio agli abitanti di un altro quartiere della Ciutat Vella, quello de La Ribera, dopo che re Filippo V fece abbattere le case per creare al loro posto il Parc de la Ciutadella, pensato a immagine e somiglianza del Jardin du Luxembourg di Parigi.

Barcellona_El Cap de Barcelona è la scultura surrealista realizzata tra il 1991 ed il 1992 dall’artista pop Roy Lichtenstein in occasione dei Giochi della XXV Olimpiade del 1992. Creata utilizzando piastrelle di ceramica e cemento, in una sorta di continuità con l’opera di Antoni Gaudí (Barcellona secondo Antoni Gaudí), la scultura raffigura una testa ed un volto femminili.
 
Barcellona_Plaça de les Drassanes. Onades (Onde): questa opera, realizzata da Andreu Alfaro (noto per le sue sculture astratte in acciaio e alluminio) venne collocata nel 2003 in corrispondenza del porto e riproduce la forma delle onde del Mar Mediterraneo. Alta 42 metri, Onades consiste in una serie di 7 archi tubolari di acciaio che crescono in corrispondenza della parte centrale creando un insieme leggero e d’effetto.

Barcellona_La Barceloneta. Spiagge
Barcellona_W Barcelona: conosciuto anche come “Hotel Vela”., fu progettato da Ricardo Bofill. Alto 99 metri (il progetto iniziale prevedeva un’altezza superiore che fu poi ridotta per non alterare lo skyline di Barcellona), questo edificio si trova nel quartiere de La Barceloneta.

Il secondo distretto di Barcellona è l’Eixample e occupa la parte centrale della città: qui, oltre ad alcune tra le piazze e le strade più celebri come Plaça de Catalunya, Passeig de Gràcia e Avinguda Diagonal solo per fare qualche esempio, si trovano le opere create dal massimo esponente del modernismo catalano, l’architetto spagnolo Antoni Gaudí: la Sagrada Familia, Casa Milà, Casa Batillő… (Barcellona secondo Antoni Gaudí)

Barcellona_Plaça de Catalunya: costruita nel 1927 dall’architetto Francisco Nebot, ha una superficie di circa 50.000 m2. Segna il punto d’incontro tra il vecchio nucleo della città e l’Eixample. Attorno ad essa si concentrano la finanza, il commercio e il turismo della città ed è un importante snodo dei trasporti pubblici Prima della demolizione delle mura di Barcellona, lo spazio attualmente occupato dalla piazza era una spianata al di fuori della città situata proprio di fronte uno delle porte principali, dove iniziavano le strade che portavano alle città circostanti.

Barcellona_Passeig de Gràcia
Barcellona_La Monumental è una delle plazas de toros più importanti di Spagna. Inaugurata nel 1914 si trova nel distretto dell’Eixample. Oggi ospita il Museo Taurino de la Monumental dove sono esposti gli abiti di famosi toreri, teste di tori celebri e documenti storici.
Barcellona_Cases Rocamora è uno dei complessi residenziali più grandi di Passeig de Gràcia. Realizzato in stile neogotico, secondo il gusto dei primi del Novecento, e riccamente decorato con piastrelle di ceramica e torrette semicircolari, questo edificio fu commissionato dalla famiglia Rocamora con lo scopo di ostentare la propria posizione sociale: tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, infatti, le famiglie borghesi catalane, spesso arricchitesi grazie all’industrializzazione, erano solite abitare in case opulente per mostrare agli altri le loro ricchezze.
Barcellona_Casa Lleó Morera: progettata nel 1902 dall’architetto Lluís Domènech i Montaner è situata in Passeig de Gràcia.

Seguendo il genio creativo di Gaudì si “sconfina” nel sesto distretto di Barcellona chiamato Gràcia, dove ci si deve assolutamente godere il fiabesco Parc Güell. Il distretto di Gràcia comprende il territorio dell’antica Vila de Gràcia, una cittadina indipendente assorbita dalla municipalità barcellonese nel 1897. Oggi Vila de Gràcia è un quartiere tranquillo, culturalmente vivace e avanguardista e, passeggiando per le sue stradine, si ha come l’impressione di non trovarsi a Barcellona

Barcellona_Casa Amatller è un edificio modernista realizzato dall’architetto Josep Puig i Cadafalch tra il 1898 e il 1900 su commissione del cioccolataio Antoni Amatller. Si trova in Passeig de Gràcia vicino a Casa Batlló e Casa Lleó Morera con le quali forma la cosiddetta “Manzana de la Discordia” (“Pomo o Isolato della Discordia” in quanto si tratta di tre diverse interpretazioni dell’architettura modernista).
Barcellona_Casa Amatller. Interno
Barcellona_Casa Amatller. Interno

Il terzo distretto di Barcellona si chiama Sants-Montjuïc e prende il nome dal promontorio alto 173 metri che domina la città: il termine Montjuïc deriverebbe dal catalano “Mont dels Jueus” (Monte degli Ebrei) che identificava questa zona con il cimitero ebraico che originariamente doveva essere presente.

Barcellona_Museu Nacional d’Art de Catalunya: conosciuto anche con la sigla MNAC, vanta una collezione di arte romanica tra le più significative al mondo.

In questo distretto sorgono diversi centri culturali, il Museu Nacional d’Art de Catalunya, lo Stadio Olimpico Lluís Companys inaugurato nel 1929 in occasione dell’Esposizione Universale di Barcellona e poi ristrutturato in occasione dei Giochi della XXV Olimpiade del 1992 e il curioso Poble Espanyol, un museo medievale all’aria aperta.

Barcellona_Poble Espanyol è un museo a cielo aperto situato sulla collina Montjuïc. Costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1929 sulla base di un’idea dell’architetto Josep Puig i Cadafalch, il museo occupa un’area di 42.000 m² e al suo interno sono riprodotti gli edifici, le piazze e le strade più rappresentative di alcune città spagnole. In origine il Poble Espanyol sarebbe dovuto durare quanto l’Expo (ovvero 6 mesi) ma il grande successo riscosso convinse la città a mantenerlo in vita anche dopo.
Barcellona_Fábrica Casaramona è un edificio modernista costruito tra il 1909 e il 1912. L’edificio era la fabbrica di Casimir Casaramona y Puigcercós, industriale del cotone specializzato nella confezione di coperte e asciugamani. Casaramona incaricò del progetto Josep Puig i Cadafalch, uno dei principali architetti del modernismo catalano, il quale realizzò una fabbrica modello. Dalla costruzione spuntavano infatti due torri che servivano come deposito dell’acqua in caso d’incendio. La fabbrica inoltre non aveva ciminiere perché funzionava con la corrente elettrica. Per la costruzione fu scelto l’utilizzo del mattone a vista, seguendo il tradizionale sistema catalano di costruzione. Le forme dell’edificio furono poi state abbellite con elementi in ferro battuto, pietra e ceramica (un mosaico sulle torri riporta le iniziali del proprietario). Di grande valore architettonico, nel 1912 vinse il primo premio del concorso annuale di edifici artistici del comune di Barcellona. Fu uno dei primissimi edifici costruiti a Montjuïc, anche se successivamente venne purtroppo dimenticato a favore delle nuove grandiose costruzioni della zona.

Barcellona_Plaça d’Espanya fu costruita durante l’Esposizione Universale del 1929 su progetto degli architetti modernisti Josep Puig i Cadafalch e Guillem Busquets. La piazza si trova ai piedi del Montjuïc. Sulla piazza si affaccia Las Arenas de Barcelona, un moderno centro commerciale, ricreativo e culturale situato all’interno della vecchia arena di Las Arenas aperta nel 1900 ed utilizzata per le corride. Lo stile è quello neomudéjar (variante spagnola dell’architettura neomoresca ispirata all’architettura islamica). L’arena, poteva ospitare quasi 15.000 persone, smise di funzionare nel 1977.
Barcellona_Torres Venecianes: erette tra il 1927 e il 1928 in occasione dell’Esposizione Universale del 1928, furono progettate dall’architetto Ramon Reventós per essere l’ingresso dell’Expo e vennero realizzate con materiali considerati poco nobili (pietra artificiale e mattoni di fabbrica). Il loro nome deriva dalla loro somiglianza con il Campanile di San Marco a Venezia.
Barcellona_Torre de telecomunicaciones de Montjuïc è opera dell’architetto e ingegnere valenciano Santiago Calatrava. Costruita tra il 1989 e il 1992 per i Giochi della XXV Olimpiade, è una torre di acciaio di 136 metri di altezza caratterizzata da un disegno innovatore rispetto alla maggior parte delle torri di telecomunicazioni in quanto la sua forma ricorda uno sportivo che regge la fiamma olimpica. L’orientamento della torre la rende una meridiana, infatti l’ombra dell’ago centrale viene proiettata sopra il piazzale.

Il modo migliore per raggiungere Montjuïc è la funicolare perché durante la salita si gode una vista strepitosa su Barcellona, le sue spiagge, il porto!

Barcellona_Panorama dalla funicolare
Barcellona_Un altra veduta della città durante la salita con la funicolare.

Una volta raggiunta la sommità, poi, una passeggiata nel verde dei Jardins del Mirador de l’Alcade è d’obbligo!

Barcellona_Jardins del Mirador de l’Alcade
Barcellona_Jardins del Mirador de l’Alcade

Barcellona_La città vista dal Mirador de l’Alcalde
Barcellona_Il porto industriale visto dal Mirador de l’Alcalde

Il quinto distretto, quello di Sarriá-San Gervasio, si sviluppa lungo i rilievi della catena monuosa Collserola, il cui punto più elevato è rappresentato dalla collina del Tibidabo che con i suoi 512 metri domina Barcellona. In realtà questo distretto è nato dall’unione di diversi municipi che, dalla fine dell’Ottocento in poi, sono stati assorbiti dalla città. Si tratta di una zona originariamente rurale trasformatasi a seguito del progetto di urbanizzazione promosso da Salvador Andreu Grau, farmacista, filantropo ed imprenditore immobiliare, insieme all’architetto modernista Adolfo Ruiz Casamitjana: il modello al quale si ispirarono fu quello delle città-giardino inglesi.

A memoria di questo curioso personaggio resta la Torre Andreu, edificio realizzato nel 1906 che, inizialmente, fu la sua casa. Nel 1918, però, la Torre Andreu fu convertita in hotel diventando l’Hotel Metropolitan, uno dei più lussuosi di Barcellona.

Barcellona_La Torre Andreu: meglio noto come “La Rotonda”, si tratta di un edificio modernista risalente al 1906 e progettato da Adolf Ruiz i Casamitjana, nome noto a Barcellona per avere realizzato diverse case ed edifici in giro per la città. Si tratta di un edificio composto da due corpi rettangolari che formano una L e un altro di forma cilindrica in corrispondenza della loro intersezione. Il corpo cilindrico è decorato da un tempietto riccamente decorato, opera di Lluís Bru.

Il decimo (e ultimo) distretto di Barcellona è quello di Sant Martí. Situato a nord-est della città, occupa un’area molto vasta e segna anche la fine del territorio di Barcellona. Nel 1716 divenne un municipio indipendente e rimase tale fino al 1897 quando fu inglobato a Barcellona. Anticamente questa zona era ricca di torrenti e fossati alimentati dall’acqua proveniente dai rilievi della Collserola.

Oggi è una zona prettamente residenziale caratterizzata da linee molto moderne: tra di esse spicca il grattacielo (forse) più conosciuto di Barcellona ovvero la Torre Agbar (acronimo di Aguas de Barcelona). Progettato dall’architetto francese Jean Nouvel con l’intento di richiamare i rilievi del Montserrat (la sua forma dovrebbe ricordare un gayser che si innalza verso il cielo), in realtà questo grattacielo assomiglia molto a quello londinese noto come “The Gherkin” (Londra, melting pot europeo).

Barcellona_La Torre Glòries: precedentemente chiamata Torre Agbar, è un grattacielo di 38 piani alto 144 metri. È il terzo edificio più alto della città dopo il grattacielo dell’Hotel Arts e la Torre Mapfre. La torre dispone di 4.500 dispositivi luminosi che utilizzano la tecnologia LED e che permettono la creazione di immagini luminose su tutta la superficie dell’edificio.

Lungo il litorale si sviluppano i quartieri moderni di Diagonal Mar i Front Marítim del Poblenou, così chiamato per la sua posizione geografica, e il quartiere di Vila Olímpica del Poblenou utilizzato come residenza degli sportivi in occasione dei Giochi della XXV Olimpiade del 1992 e il Port Olímpic, oggi usato per la navigazione sportiva.

Barcellona_La Torre Mapfre: ubicata frontemare, questa torre è il grattacielo più alto della città insieme al vicino Hotel Arts. Entrambi progettati da Iñigo Ortiz e Enrique de León, furono realizzati in occasione dei Giochi Olimpici del 1992 e, per questo motivo, sono diventati il simbolo della rimodellamento urbanistico e del rilancio di questa zona ex-industriale. L’edificio ha 40 piani per un totale di 154 metri di altezza.
Barcellona_Peix d’or: è un’enorme scultura d’acciaio a forma di pesce creata dal famoso architetto canadese Frank Gehry in occasione dei Giochi Olimpici del 1992.

Barcellona_Museu de Ciències Naturals de Barcelona
Barcellona_Arc de Triomf: è una costruzione in mattoni a vista di stile neomudéjar. L’arco è alto 30 metri e fu costruito da Josep Vilaseca i Casanovas in occasione dell’Esposizione Universale del 1888 come porta d’accesso al sito espositivo. A differenza di altri archi di trionfo, che celebravano vittorie militari, questo Arc de Triomf celebra il progresso artistico, scientifico ed economico. Nella parte interiore dell’arco sono visibili gli scudi delle 49 province spagnole.

In questo distretto, caratterizzato da modernità architettonica, spicca l’Arc de Triomf, una costruzione in stile neomudéjar (variante “spagnola” dell’architettura neomoresca) realizzata in occasione dell’Esposizione Universale del 1888.

Barcellona è una città ospitale e divertente e il suo perfetto bilinguismo (che i “Barcelonins” difendono orgogliosamente) potrebbe rivelarsi un’inaspettata nota di colore durante la visita della città: forti della conoscenza della lingua spagnola, infatti, ci potrebbe capitare di chiedere con disinvoltura dove si trova una determinata “iglesia” e, per tutta risposta, sentirci dire che quella “església” è proprio a due passi… Oppure ordinare un “zumo de naranja” (succo di arancia) e vedere un cameriere sorridente appoggiare sul nostro tavolo un “suc de taronja”…

Dunque, Barcellona è davvero un’esperienza: godereccia ma operosa al tempo stesso, è una città moderna, che guarda al futuro senza però perdere di vista le proprie tradizioni.

Barcellona_In secondo piano la Torre Telefónica Diagonal ZeroZero realizzata tra il 2008 e il 2011. Esempio di architettura high-tech, la torre è alta 110 metri ed ha 24 piani.
Barcellona_Palau de la Música Catalana è un importante esempio di modernismo catalano e nel 1997 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Fu progettato all’inizio del Novecento dall’architetto Lluís Domènech i Montaner per essere un vero e proprio “giardino della musica”.

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