Europa,  Francia

Da Arles verso il mare: la Provenza degli antichi Romani e di Vincent Van Gogh

Arles_Café Van Gogh by night

Ho dovuto interrompere il lavoro per cominciare un nuovo dipinto ritraente la parte esterna di un café nella notte negli ultimi giorni. Sulla terrazza del locale, ci sono delle piccole figure di gente che sta bevendo. Delle grandi lanterne luminose gialle illuminano tutta la terrazza, la facciata, il pavimento, ed addirittura si proietta sulle pietre della via, trasformandole in un color viola/rosa” (dalla lettera 678 di Vincent Van Gogh alla sorella Wilhelmina).

Mi sembra quasi di poterlo vedere mentre passeggia per le vie della città in cerca di ispirazione fino a fermarsi proprio dove Ciccio ed io ci troviamo in questo momento: era il 1888 quando Vincent Van Gogh, poco più che trentenne, realizzò il celeberrimo dipinto intitolato “Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles”.Arles_Il Café Van Gogh celebra il grande pittore che dipinse questo café rendendolo famoso in tutto il mondo

E esattamente da questo caffè dalle inconfondibili pareti gialle comincia la nostra avventura nel sud della Francia: tre, due uno… Provenza !

Arles è una graziosa cittadina situata nella regione meridionale della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, adagiata sulle rive del fiume Rodano, nella quale ci si sente letteralmente “sospesi” tra storia ed arte.Arles vista dal fiume RodanoArles vista dall’alto

Arles, infatti, conserva bellissimi monumenti di epoca romana che le hanno valso il titolo di “Ville d’art et d’histoire” (città d’arte e storia) e le hanno permesso di diventare Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Ma Arles è stata anche celebrata nelle opere di letterati e musicisti quali Alphonse Daudet e Georges Bizet oltre che, naturalmente, da Vincent Van Gogh che, proprio qui, dipinse alcune delle sue tele più famose: La casa gialla (1888), Quattordici girasoli in un vaso (1888), La camera di Vincent ad Arles (1888). E, osservandone i caratteristici palazzi, le strette vie, i vivaci colori di botteghe e negozi è facile immaginare quanta ispirazione artisti, musicisti e scrittori abbiano potuto trarre da questa città!Arles

Arles
Arles
Arles
Arles_Panorama

Cartina alla mano, non ci resta che tornare indietro nella storia e seguire le tracce lasciate sul territorio dai Romani..

Cominciamo da Place du Forum dove anticamente si trovava il foro, vero cuore pulsante di ogni città romana: purtroppo, dell’antica piazza centrale risalente presumibilmente al 46 a.C. non restano che pochi elementi architettonici, letteralmente “inglobati” negli edifici sorti in quest’area in epoca successiva e che rendono difficile immaginare come fosse originariamente questo luogo. Un vero peccato!

Se l’inizio non è dei migliori, bastano pochi passi per ritrovarci immersi (per davvero, questa volta!) in una piccola Roma!

Arles_Les Arènes

Improvvisamente appare davanti ai nostri occhi Les Arènes, splendido anfiteatro romano: è incredibilmente grande rispetto allo spazio nel quale si trova, chiuso com’è tra i palazzi costruiti tutto intorno al suo perimetro nel corso dei secoli.

Arles_Les Arènes. Interno. Fu realizzato alla fine del I secolo d.C.

Risalente al 80 d.C., poteva ospitare circa 21.000 spettatori; nel corso del Medioevo fu trasformato in una cittadella fortificata e, per tale motivo, vennero aggiunte quattro torri dalla cui sommità di gode un’incantevole veduta della città e del Rodano.

A breve distanza incontriamo il sito sul quale sorgeva il Théâtre antique: inaugurato nel 12 a.C., al suo interno si svolgevano spettacoli di vario genere per un pubblico che poteva arrivare fino a 12.000 persone. Ahimè solo alcune parti della struttura originale sono giunte ai giorni nostri ma fa comunque un certo effetto passeggiare tra colonne, gradinate e resti della platea di oltre duemila anni fa!

Arles_Théâtre Antique. Particolare di alcuni capitelli
Arles_Théâtre antique

Il percorso “romano” ci conduce sulle rive del Rodano dove si trovavano le Thermes de Constantin, edificio termale costruito nel IV secolo d.C. quando Arles era la sede della corte imperiale di Costantino.

Arles_Thermes de Constantin

Durante il Medioevo, però, la costruzione fu occupata da abitazioni private (!), motivo per cui la maggior parte dei resti sono oggi ricompresi nelle case circostanti! Gli scavi hanno per fortuna permesso di riportare alla luce un intero settore, l’unico che è possibile visitare.

Arles_Thermes de Constantin. Interno

L’ultima tappa ci porta ad Alyscamps, antica necropoli utilizzata in epoca romana e, successivamente, anche in epoca medievale, il cui nome deriverebbe da Campi Elisi ovvero il luogo nel quale dimoravano, dopo la morte, le anime di coloro che erano amati dagli dèi. I bellissimi viali alberati della necropoli furono risistemati nel corso del XVIII secolo e furono riprodotti nel 1888 da Van Gogh e da Gauguin in due tele dal titolo “Les Alyscamps”.

Arles_Alyscamps. Viale alberato
Arles_Alyscamps

Le tracce romane non si fermano però ad Arles: quindi, saliamo in auto pronti per dirigerci verso il piccolo comune di Fontvieille nel cui territorio la colonizzazione romana ha lasciato un segno importante. Lungo la strada infatti ci imbattiamo nei resti di un antico acquedotto che riforniva di acqua la città di Arles.

Fontvieille_L’antico acquedotto

Il luogo è di per sé molto suggestivo! Siamo in aperta campagna, circondati da distese di prati, piante e fiori: a farci compagnia solo qualche cavallo selvatico che bruca indisturbato l’erba e, come “colonna sonora”, il frinire incessante delle cicale!

Provenza_Cavalli selvatici
Provenza_Panorama

Lungo la strada ci fermiamo a scattare un paio di foto al Moulin de Daudet e raggiungiamo Château de Montauban, imponente castello del tardo Ottocento dove ci rilasseremo un paio d’ore all’ombra delle querce e dei pini che crescono nel suo enorme parco.Fontvieille_Moulin de DaudetFontvieille_Château de Montauban

E’ proprio vero che quando si sta bene il tempo sembra correre più veloce… E’ già ora di rimetterci in marcia! Ci aspetta il parco naturale della Camargue, zona umida a sud di Arles compresa tra il Mar Mediterraneo e i due bracci del delta del Rodano: qui vaste lagune di acqua salata si alternano a banchi di sabbia ed a paludi coperte da canneti. A parte le zanzare, il posto è veramente molto caratteristico!

Si sa, la cultura è affascinante ma impegnativa, quindi decidiamo di concludere questa “intensa” giornata al mare: eccoci a Saintes-Maries-de- la-Mer, località balneare situata nel cuore della Camargue conosciuta, oltre che per le sue spiagge di sabbia finissima, anche per il festival che si svolge ogni anno nel mese di maggio e che porta in questa cittadina di poche migliaia di anime le popolazioni nomadi provenienti da tutta Europa.Saintes-Marie-de-la-Mer_La spiaggia

Visto che l’ora di cena si sta ormai avvicinando, ci accomodiamo ad un tavolino e, in attesa di degustare le specialità del sud della Francia con un buon bicchiere di vino rosato,  ci lasciamo cullare da una leggera euforia: arte, storia, natura… Quante cose abbiamo visto oggi! Questa Provenza mi piace proprio!!

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