Civenna di Bellagio, il mio angolo “provenzale” affacciato sul lago
La mia passione per la lavanda è nata durante un breve viaggio nel sud della Francia (Suggestioni provenzali: breve itinerario nel sud della Francia tra arte e storia) al ritorno dal quale ho deciso di provare a creare il mio “piccolo angolo provenzale”.
Così, a distanza di un paio d’anni, le due piantine di lavanda sistemate nel giardino della casetta di Civenna sono finalmente diventate, al di là di ogni mia più rosea aspettativa, due bellissimi cespugli pieni di fiori profumatissimi e di api ronzanti!
Sarà per la sua vicinanza al lago, che mitiga il clima montano, ma l’aria di Civenna si è rivelata perfetta per la lavanda! Che io abbia scoperto una nuova Provenza a 650 metri di altitudine?!
Situato nella provincia di Como in Vallassina, la valle dove scorre la prima parte del fiume Lambro, dal 2014 il piccolo comune di Civenna (poco più di settecento abitanti) è diventato una frazione del ben più noto comune di Bellagio (I Giardini di Villa Melzi, dove l’architettura esalta la natura).
L’abitato di Civenna si concentra principalmente su un terrazzamento naturale affacciato sul ramo lecchese del Lario, proprio di fronte al massiccio alpino del Gruppo delle Grigne.
Nel corso degli Anni Sessanta e Settanta Civenna divenne la località di villeggiatura estiva delle famiglie della borghesia milanese ma non solo, attratte dalla tranquillità del paese, dalla sua natura, dal suo clima piacevole e dalla sua vicinanza alle città di Como e Milano che distano, rispettivamente, 40 e 60 Km da qui.
A partire dagli Anni Novanta, però, complice il cambiamento nel modo di concepire le vacanze, Civenna ha gradualmente perso il suo smalto, ritornando ad essere solo un piccolo paese a metà tra lago e montagna.
Per fortuna la recente fusione con il comune di Bellagio sembra aver restituito al borgo di Civenna un po’ di visibilità tanto che le bellissime ville storiche immerse in parchi secolari pazzeschi, sempre chiuse fino a qualche anno fa, si stanno lentamente ripopolando: e così capita sempre più di frequente di incontrare turisti, molti dei quali stranieri, arrivati a Civenna per godersi la mondanità di Bellagio (che dista solo 7 km) senza rinunciare alla tranquillità offerta dal piccolo borgo.
Frequento Civenna da quando sono bambina ed i ricordi di questo luogo sono tanti: alla Chiesa dei Santi Materno e Ambrogio associo le immagini di una delle prime vigilie di Natale della mia vita; al lavatoio quelle del nonno che mi faceva bere l’acqua fresca al ritorno dal parco giochi; alle strade immerse nel bosco le passeggiate alla ricerca delle castagne…
Civenna è dunque il posto adatto per rilassarsi, affrontare la giornata con lentezza, godersi la natura riscoprendone i profumi ed i suoni: a chi, come me, abita in città quante volte succede di ascoltare il verso del cuculo, vedere il nibbio spiegare le sue ali nel cielo, incrociare nella folta vegetazione lo sguardo di un cerbiatto?
In mezzo a tanta tranquillità non dovrei quindi stupirmi del fatto che la mia lavanda sia cresciuta rigogliosa: in fondo, non ha essa stessa proprietà rilassanti?!
Così, rispettando appieno il mood disteso e riposante di Civenna, approfittando di un pomeriggio durante il quale imperversava il più classico dei temporali estivi, le finestre di casa spalancate sulla Grigna, mi sono messa all’opera e, in men che non si dica, i fiori della mia lavanda, pazientemente mondati e setacciati, sono finiti a profumare le mie confetture.
Chissà che, ogni volta che il tappo di uno di questi barattoli farà “clac”, il profumo della lavanda e l’atmosfera rilassata di Civenna riescano ad allietare il palato e lo spirito di chi assaggerà un cucchiaino della mia confettura… Io ci conto proprio!